Ancora modifiche per concordato e fallimento: il Consiglio dei Ministri approva il d.l.

La Redazione
24 Giugno 2015

È stato approvato ieri, durante il Consiglio dei Ministri n. 69 il decreto legge, recante ”Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione”.Come si legge dal comunicato pubblicato sul sito del Governo, la ragione sottesa alle misure contenute nel decreto legge consiste nella considerazione che “un'azienda con problemi rischia di portare con sé altre imprese (fornitori di beni e servizi e intermediari finanziari) continuando a contrarre obbligazioni che non potrà soddisfare”. Si rende pertanto necessaria la possibilità di affrontare in modo tempestivo la crisi aziendale, così da limitare le perdite del tessuto economico, sia nella dimensione imprenditoriale che sul piano finanziario, o, nella migliore ipotesi, risanare l'azienda con benefici anche sul piano dell'occupazione.

È stato approvato ieri, durante il Consiglio dei Ministri n. 69 il decreto legge, recante ”Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione”.
Come si legge dal comunicato pubblicato sul sito del Governo, la ragione sottesa alle misure contenute nel decreto legge consiste nella considerazione che “un'azienda con problemi rischia di portare con sé altre imprese (fornitori di beni e servizi e intermediari finanziari) continuando a contrarre obbligazioni che non potrà soddisfare”. Si rende pertanto necessaria la possibilità di affrontare in modo tempestivo la crisi aziendale, così da limitare le perdite del tessuto economico, sia nella dimensione imprenditoriale che sul piano finanziario, o, nella migliore ipotesi, risanare l'azienda con benefici anche sul piano dell'occupazione.

Le principali modifiche alla legge fallimentare riguardano:
Accesso al credito nel corso della crisi aziendale: in caso di urgenza i finanziamenti potranno essere autorizzati dal Tribunale sentiti i soli creditori principali.
Apertura alla concorrenza nel concordato preventivo: oltre al debitore anche terzi potranno presentare offerte di acquisto beni, purché migliorative e comparabili.
Accordo di ristrutturazione dei debiti: questo può essere concluso con il 75% dei creditori finanziari (se rappresentano almeno metà dell'indebitamento), salvo il pagamento integrale dei creditori non finanziari.
Curatore fallimentare: sarà revocato se non adempie nei termini stabiliti e si introduce l'incompatibilità con la figura del commissario giudiziale.
Operazioni di vendita: saranno più veloci grazie alla gestione prioritaria in via extragiudiziale
Deducibilità delle perdite: si introduce la deducibilità integrale, ai fini Ires e Irap, delle svalutazioni e delle perdite su crediti degli enti creditizi e finanziari e delle imprese di assicurazione.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.