È pienamente legittimo il sequestro conservativo disposto su beni conferiti in trust, nell'ambito di un'indagine per reati di bancarotta nei confronti del proprietario di tali beni, quando emerga inequivocabilmente la finalità elusiva della costituzione del trust. Lo ha affermato la Corte di cassazione, Quinta Sezione Penale, nella sentenza n. 46137 del 7 novembre.
La vicenda. L'amministratore di una società fallita, indagato per una serie di reati di bancarotta, impugnava il sequestro conservativo disposto dal Gip del Tribunale di Parma nei confronti di alcuni immobili facenti parte di un trust. Il Tribunale di Parma rigettava la richiesta di riesame e l'imputato proponeva, quindi, ricorso per cassazione.
Trust, separazione patrimoniale e misure cautelari. I motivi di ricorso vertono sulla pretesa impignorabilità dei beni conferiti in trust, a norma dell'art. 11 della Convenzione dell'Aja del 1985: secondo la ricostruzione del ricorrente, infatti, sarebbero stati sottoposti a sequestro dei “beni in un procedimento avente ad oggetto reati ad essi non collegati, a tutela di crediti dello Stato non nei confronti del trust, ma dell'imputato”. La costituzione del trust, a detta dell'l'imputato, produrrebbe una segregazione del patrimonio conferito idoneo a proteggerlo da azioni cautelari che fossero proposte nei confronti del proprietario dei beni.
Trust elusivo? Sì al sequestro conservativo. La Cassazione, però, ha precisato che se, di norma, il trust si caratterizza per l'affidamento di determinati beni ad un soggetto terzo, il trustee (il quale è tenuto ad amministrarli e gestirli quale proprietario), con conseguente perdita della disponibilità da parte del disponente; viceversa, qualora risulti che la perdita del controllo dei beni da parte del disponente sia solo apparente, il trust sarà nullo (sham trust) e non produrrà l'effetto segregativo che gli è proprio. Il che sarebbe avvenuto appunto nel caso di specie, in cui il proprietario aveva anche la veste di trustee e continuava ad amministrare i beni, conservandone la piena disponibilità; nel corso delle indagini preliminari è emersa così la piena evidenza della finalità elusiva del trust, costituito al solo scopo di “creare un diaframma tra patrimonio personale e proprietà costituita in trust, con evidente finalità elusiva delle ragione creditorie di terzi”. Ciò ha indotto a ritenere, dunque, pienamente legittimo il provvedimento cautelare emesso dal Tribunale.