Riforma fallimentare: Orlando e Rordorf illustrano il disegno di legge

La Redazione
12 Febbraio 2016

Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega per la riforma organica della disciplina della crisi d'impresa (sul punto, si veda la ne​ws) il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il primo presidente aggiunto della Corte di Cassazione (nonché presidente della Commissione ministeriale incaricata di redigere il testo della riforma), Renato Rordorf hanno presentato i contenuti della riforma in una conferenza stampa congiunta tenutasi nel pomeriggio di ieri.

Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega per la riforma organica della disciplina della crisi d'impresa (sul punto, si veda la ne​ws) il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il primo presidente aggiunto della Corte di Cassazione (nonché presidente della Commissione ministeriale incaricata di redigere il testo della riforma), Renato Rordorf hanno presentato i contenuti della riforma in una conferenza stampa congiunta tenutasi nel pomeriggio di ieri.

L'esigenza di una risistemazione strutturale della materia concorsuale, resa necessaria dopo 74 anni di continue modifiche puntuali, è divenuta indifferibile anche per le sollecitazioni provenienti dall'Unione europea e dall'elaborazione dei principi di Model law, predisposti in sede Unictral.

Le linee guida del disegno di legge, già indicate dal comunicato diffuso all'esito del Consiglio dei Ministri, vengono esplicate e così l'abbandono del termine “fallimento” viene ricondotto alla tendenza ad evitare l'aura di negatività e gli effetti di stigmatizzazione sociale derivanti dalla situazione di insolvenza degli imprenditori.
L'istituzione della figura del giudice specializzato per le procedure concorsuali è invece stata proposta nell'ottica di garantire l'efficiente gestione delle procedure, mentre la circoscrizione dell'istituto del concordato alle sole ipotesi di continuità aziendale viene giustificata dalla constatazione empirica degli alti costi dei concordati, troppo spesso proposti con una finalità puramente liquidatorie.

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