Ammissione al passivo: sulla prescrizione del credito tributario il G.D. non ha giurisdizione
28 Ottobre 2015
L'attribuzione alle Commissioni Tributarie della cognizione di tutte le controversie aventi ad oggetto ogni genere di tributo si estende ad ogni questione relativa all'an o al quantum dello stesso, compresa l'eccezione di prescrizione, quale fatto estintivo dell'obbligazione tributaria. Il principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 21483, depositata il 21 ottobre 2015. IL CASO – L'ente per la riscossione della Regione Sicilia presentava opposizione allo stato passivo di un Fallimento per l'ammissione di un rilevante credito tributario. Il GD di Palermo accoglieva parzialmente l'opposizione, ammettendo al passivo solo una parte della pretesa creditoria avanzata. PRETESA TRIBUTARIA E ONERE DELLA PROVA - La ricorrente lamenta, in primo luogo, la violazione dell'art. 2718 c.c. in quanto il giudice di merito non ha ritenuto che il codice tributo fosse elemento probatorio dello stesso. CREDITI TRIBUTARI E GIURISDIZIONE - Con un secondo motivo di ricorso, Riscossione Sicilia s.p.a. lamenta il difetto di giurisdizione del GD nel rilevare la prescrizione del credito di cui chiedeva l'ammissione. Anche tale doglianza merita accoglimento, in quanto, come afferma il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, l'attribuzione alle Commissioni Tributarie (ai sensi dell'art. 2, d.lgs. 546/1992, come sostituito dall'art. 12, comma 2, l. 448/2001) della cognizione di tutte le controversie aventi ad oggetto i tributi di ogni genere e specie si estende ad ogni questione relativa all'an o al quantum del tributo, arrestandosi unicamente di fronte agli atti dell'esecuzione tributaria. |