Competenza a sciogliere un contratto di comodato gratuito relativo ad un bene della società fallita

Salvatore Sanzo
02 Aprile 2012

Alla data della dichiarazione di fallimento è in essere un contratto di comodato gratuito concernente l'utilizzo dell'immobile della società fallita. Il curatore ha proceduto alla "risoluzione" del suddetto contratto inviando alla parte una lettera raccomandata. Posto che non si è ancora costituito il Comitato dei Creditori, era necessaria l'autorizzazione del G.D. oppure si può fare un' informativa allo stesso?

Alla data della dichiarazione di fallimento è in essere un contratto di comodato gratuito concernente l'utilizzo dell'immobile della società fallita. Il curatore ha proceduto alla "risoluzione" del suddetto contratto inviando alla parte una lettera raccomandata. Posto che non si è ancora costituito il Comitato dei Creditori, era necessaria l'autorizzazione del G.D. oppure si può fare un' informativa allo stesso?

Il nuovo testo dell'art. 72 l. fall. parrebbe subordinare all'autorizzazione del comitato dei creditori (o in mancanza di esso, a quella del Giudice delegato ex art. 41 l. fall.) la sola decisione di subentrare in un rapporto pendente e non anche quella di scioglierlo.
In realtà, è stato rilevato da più parti che anche la decisione di sciogliere un contratto potrebbe rivelarsi eccedente la “ordinaria” amministrazione e, come tale, da sottoporre alla preventiva autorizzazione dell'organo competente.
La risposta più corretta parrebbe dunque necessariamente articolata: nel senso che, ogni qualvolta la scelta (di subentro o di scioglimento) del curatore sia idonea ad incidere in forma significativa sull'attivo o sul passivo fallimentare introducendo elementi di “rischio”, l'autorizzazione occorre.
Nel caso delineato dal quesito, parrebbe tuttavia potersi dire che l'autorizzazione fosse superflua, in quanto il Curatore, avendo sciolto un contratto che concedeva a terzi il godimento di un bene del fallimento a titolo gratuito, certamente ha posto in essere un'attività utile, finalizzata ad un “recupero” patrimoniale, non richiedente autorizzazione, siccome priva di “rischi”.

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