Compensazione successiva al deposito della domanda di preconcordato
06 Agosto 2014
Una società in concordato preventivo in continuità rilevava alla data del deposito della domanda in bianco un debito nei confronti di un fornitore con il quale è pendente un contratto di affiliazione commerciale. Tale contratto prevede che l'affiliato (debitore in concordato) possa effettuare dei resi di merci entro un determinato limite alla fine di ciascuna stagione con obbligo dell' affiliante di accreditare il prodotto reso o eventualmente compensarlo con il credito per forniture. L'affiliato dopo il deposito della domanda in bianco ha effettuato un reso di merci rilevando così un credito nei confronti dell'affiliante in bonis. In questo caso opera la compensazione ex art.56 l. fall. nonostante manchi il requisito dell'anteriorità del fatto genetico della situazione giuridica estintiva delle obbligazioni?
PREMESSA – E ormai noto che l'art. 161, comma 6, l. fall., consente all'imprenditore in crisi di presentare al tribunale un semplice ricorso, privo di contenuto, diretto ad ottenere l'ammissione alla procedura di concordato, con riserva di depositare la vera e propria domanda di concordato preventivo, completa dei documenti richiesti dal secondo e terzo comma dell'art. 161 l. fall. o, in alternativa, un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'art. 182 - bis, comma 1, l. fall., entro un termine la cui concessione è oggetto di richiesta al giudice che, a norma del comma 6 dell'art. 161 l. fall., è compreso tra i sessanta e centoventi giorni, prorogabili di ulteriori sessanta giorni in presenza di giustificati motivi. COMPENSAZIONE NELLA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO - Al concordato preventivo si applica, in forza del richiamo contenuto nell'art. 169 l. fall., l'art. 56 l. fall. che riconosce ai creditori il diritto di compensare i crediti vantati verso la società in concordato con i debiti che essi hanno verso la medesima, ancorché non scaduti prima dell'apertura della procedura. L'istituto civilistico della compensazione è una modalità di estinzione dell'obbligazione diversa dall'adempimento, ma a carattere satisfattorio, che presuppone l'esistenza di una simmetrica situazione di due soggetti per cui ciascuno di essi è, allo stesso tempo, creditore e debitore dell'altro e determina l'elisione delle reciproche posizioni debitorie sino alla concorrenza del medesimo valore. LA SOLUZIONE – Alla luce dell'indirizzo della Corte di Cassazione, pertanto, non essendo il momento genetico dei rispettivi crediti preesistente alla presentazione del ricorso ex art. 161, comma 6, l. fall. - dal momento che il reso di merce da parte dell'affiliato (debitore in concordato) è avvenuto dopo la predetta presentazione e, conseguentemente, il relativo credito è sorto in epoca successiva alla medesima, a fronte, invece, del credito dell'affiliante sorto anteriormente - la compensazione ai sensi dell'art. 56 l. fall. non pare possibile. |