Concordato fallimentare e inadempimento alle obbligazioni assunte da un terzo

05 Maggio 2014

In caso di ricorso per concordato fallimentare con assunzione, in cui una società a responsabilità limitata ai sensi degli artt. 124, comma 4, l.fall. e 1273, comma 3, c.c. si assume gli obblighi di pagamento nei confronti dei creditori ammessi allo stato passivo e di quelli con riserva e tardivi sino all'emissione del decreto di omologa, quali sono le conseguenze per la società fallita proponente e quali invece quelle per la società assuntrice in caso di inadempimento alle obbligazioni assunte con il concordato fallimentare dopo l'omologa dello stesso?

In caso di ricorso per concordato fallimentare con assunzione, in cui una società a responsabilità limitata ai sensi degli artt. 124, comma 4, l.fall. e 1273, comma 3, c.c. si assume gli obblighi di pagamento nei confronti dei creditori ammessi allo stato passivo e di quelli con riserva e tardivi sino all'emissione del decreto di omologa, quali sono le conseguenze per la società fallita proponente e quali invece quelle per la società assuntrice in caso di inadempimento alle obbligazioni assunte con il concordato fallimentare dopo l'omologa dello stesso?

PREMESSA – L'art. 124, comma 4, l. fall., consente la presentazione della proposta di concordato fallimentare da parte di uno o più creditori o di un terzo il quale può assolvere gli obblighi concordatari contro la cessione dei beni compresi nell'attivo fallimentare, nonché delle azioni di pertinenza della massa (azioni risarcitorie, revocatorie, di simulazione, che derivano dal fallimento o comunque esercitate dal curatore nell'interesse dei creditori ai sensi dell'art. 146, comma 2, l. fall.), sempre che autorizzate dal giudice delegato. Il proponente può, comunque, limitare la propria responsabilità ai crediti insinuati (rectius crediti ammessi al passivo, anche provvisoriamente, quelli che hanno presentato opposizione allo stato passivo e quelli che hanno presentato insinuazione tardiva) al tempo della proposta, fermo restando nei confronti degli altri creditori la responsabilità del fallito, salvo liberazione immediata del debitore ex art. 137, comma 7, l. fall. E' da considerare, infatti, ammissibile la contemporanea presenza della clausola di limitazione della responsabilità dell'assuntore con la clausola di liberazione immediata del fallito, mentre non è anche opponibile l'effetto liberatorio del concordato ai creditori che non hanno concorso al procedimento di approvazione.

INADEMPIMENTO ALLE OBBLIGAZIONI ASSUNTE – Ai sensi dell'art. 137, comma 1, l. fall., nell'ipotesi in cui il proponente non adempie in maniera regolare agli obblighi derivanti dal concordato (così come se le garanzie promesse non vengono costituite), ciascun creditore può chiederne la risoluzione. Quanto disposto dal predetto articolo, tuttavia, non si applica qualora gli obblighi derivanti dal concordato fallimentare sono stati assunti dal proponente (o da uno o più creditori) con liberazione immediata del fallito. Con l'assunzione del concordato da parte di un terzo e l'omologazione, infatti, il fallimento si chiude ed il debitore viene liberato, con la conseguenza che le vicende inerenti all'esecuzione delle obbligazioni concordatarie riguardano soltanto l'assuntore e non possono in alcun caso condurre alla riapertura del fallimento. In tale circostanza, pertanto, le vicende inerenti all'esecuzione delle obbligazioni concordatarie riguardano esclusivamente l'assuntore che, per l'adempimento delle obbligazioni derivanti dal concordato fallimentare, così come per l'adempimento di qualsiasi altra obbligazione, può essere perseguito con l'azione esecutiva individuale nonché, nel caso in cui sia imprenditore commerciale insolvente, anche con l'azione esecutiva concorsuale.
In ogni caso, la risoluzione non può essere chiesta dai creditori del fallito verso cui il terzo non abbia assunto responsabilità per effetto del concordato (art. 137, comma 8, l. fall.).

CONCLUSIONI – Le sintetiche riflessioni sopra riportate portano quindi a concludere che, nella fattispecie prospettata, del mancato adempimento alle obbligazioni assunte con il concordato fallimentare (pagamento di tutti i creditori ammessi allo stato passivo, compresi quelli con riserva e quelli tardivi sino alla omologa), essendovi stata la immediata liberazione del fallito, risponderà esclusivamente l'assuntore con il proprio patrimonio.

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