Transazione fiscale e concordato con riserva
RIFERIMENTI NORMATIVI - Le norme di riferimento sono l'art. 182-ter l. fall. in tema di transazione fiscale e l'art. 161 l. fall. quanto al procedimento di concordato con riserva.
OSSERVAZIONI - Non sussiste una particolare connessione funzionale tra il procedimento di concordato con riserva e l'iter di perfezionamento di una transazione fiscale, salva l'interferenza cronologica parziale di cui ora si dirà.
Ovviamente il debitore proponente è del tutto libero di proporre una transazione fiscale durante il procedimento di preconcordato, trattandosi di modalità di predisposizione del piano e della proposta, senza dover richiedere alcuna autorizzazione.
Ciò però ha ragion d'essere soprattutto - se non esclusivamente - nel caso in cui il debitore intenda poi proporre non già un concordato preventivo, bensì un accordo di ristrutturazione ex art. 182-bis l. fall., poiché solo in tale secondo caso, a differenza del primo, secondo quanto previsto dall'art. 182-ter, penultimo comma, l. fall., la transazione deve essere stata già autorizzata dai competenti organi fiscali prima di depositare la domanda di omologa dell'accordo, con cui il debitore andrà a sciogliere la riserva in base alla quale ha ottenuto la fissazione del termine da parte del Tribunale. Pertanto la fase di perfezionamento della transazione, se non già avviata o esaurita prima ancora del deposito della domanda di preconcordato, può sovrapporsi al periodo di durata della procedura di concordato con riserva, specie se il Tribunale abbia concesso il termine minimo di 2 mesi; occorrerà di conseguenza avere l'accortezza di calcolare il tempo necessario perché si perfezioni l'iter della transazione prima della scadenza del termine fissato dal Tribunale per lo scioglimento della riserva per evitare che non possa depositarsi tempestivamente l'accordo completo di transazione.
Nel caso in cui l' intenzione del debitore sia invece quella di proporre nel suddetto termine un concordato preventivo, la transazione fiscale potrà essere richiesta contestualmente al deposito del piano, essendo previsto che il negozio possa perfezionarsi, anche ai fini del voto, nel corso del successivo procedimento di concordato. Ciò non toglie l'eventuale opportunità che gli organi fiscali siano comunque sondati anteriormente (e dunque durante la fase di preconcordato) onde ottenere quantomeno un assenso di massima al contenuto della transazione che si intende proporre.