Preconcordato e autorizzazioni per l’utilizzo di linee di credito a breve termine (cd. autoliquidanti)

06 Maggio 2013

La riattivazione delle linee di finanziamento a breve termine (auto liquidante) post deposito di domanda di concordato preventivo in bianco ex art. 161, comma 6, l. fall. costituisce atto di ordinaria amministrazione e come tale non richiede alcuna autorizzazione del Tribunale?

La riattivazione delle linee di finanziamento a breve termine (auto liquidante) post deposito di domanda di concordato preventivo in bianco ex art. 161, comma 6, l. fall. costituisce atto di ordinaria amministrazione e come tale non richiede alcuna autorizzazione del Tribunale?

PREMESSA - Dal quesito non emerge con chiarezza se l'esigenza dell'imprenditore in concordato sia quella di continuare ad utilizzare tout court linee di credito preesistenti al deposito della domanda ovvero accedere a nuove forme di finanziamento nella prospettiva di una continuità aziendale. Pertanto si esamineranno entrambe le ipotesi.

RIFERIMENTI NORMATIVI - Il quesito tocca una serie di istituti nell'ambito della più ampia normativa prevista in tema di concordato preventivo; ci si riferisce, principalmente, all'art. 161, comma 7, l. fall. (autorizzazione a compiere atti urgenti di amministrazione straordinaria), all'art. 169-bis l. fall. (contratti in corso di esecuzione), all'art. 182-quinquies l. fall. (finanziamenti cd. interinali) e all'art. 186-bis (concordati con continuità aziendale).

L'ORIENTAMENTO ATTUALE DELLA DOTTRINA E DELLA GIURISPRUDENZA - Il punto nodale sotteso al quesito è la natura ontologica di ordinaria o straordinaria amministrazione dell'atto da compiersi post deposito del ricorso in bianco ex art. 161, comma 6, l. fall.
In base ai princìpi elaborati dalla giurisprudenza di legittimità, sono atti di amministrazione ordinaria quelli che rientrano nella comune gestione dell'azienda, i.e. quelli strettamente aderenti alle finalità aziendali e alle dimensioni del patrimonio, nonché gli atti che – ancorchè comportanti una spesa elevata – lo migliorino o anche solo lo conservino. E' possibile dunque affermare che le operazioni di anticipazione (o sconto) di ri.ba. su fatture, poste in essere con istituti di credito o di factoring, con sottostante cessione dei crediti anticipati, che siano in corso di esecuzione alla data del deposito del ricorso per concordato, siano atti di amministrazione ordinaria e ciò non solo per l'uso pregresso che ne abbia fatto l'impresa, ma anche perché si tratta del tipo di operazioni più diffuso nella prassi commerciale, siccome finalizzato allo smobilizzo dei crediti di impresa in funzione cd. “auto liquidante” (cfr. Trib. Milano, 6 dicembre 2012; Trib. Milano 24 aprile 2013; Trib. Terni, 12 ottobre 2012). Dal punto di vista operativo risulta che importanti istituti di credito, pur nella consapevolezza dell'orientamento della dottrina e giurisprudenza sopra delineato, richiedano comunque che vi sia la autorizzazione ex art. 161, comma 7, l. fall. per smobilizzare linee di credito già sospese nell'incertezza circa la natura del piano concordatario che sarebbe poi presentato dall'imprenditore (Convegno sulla crisi di impresa, Cortina 22-23-24 marzo 2013).
Nell'ipotesi in cui, invece, si trattasse di nuove linee di credito concesse all'imprenditore in concordato, non v'è dubbio che in questo caso si tratti di un finanziamento cd. “interinale” ovvero di quel genere di finanziamento erogato dopo il deposito della domanda in bianco e autorizzato dal Tribunale sulla base di una attestazione di una sua funzionalità alla miglior soddisfazione dei creditori ex art. 182-quinquies, comma 1, l. fall. [(v. in proposito Lamanna,“La definizione normativamente restrittiva dei finanziamenti interinali in contrapposizione ai finanziamenti ponte”, in IlFallimentarista e Trib. Padova, decreto 19 marzo 2013; v. anche Trib. Milano, 11 dicembre 2012: “Sulla scorta delle disposizioni di cui all'art. 182-quinquies, commi 1 e 2, l. fall., è possibile autorizzare l'estensione delle linee di credito per l'anticipo fatture emesse dal debitore – importi che assumeranno, pertanto, natura prededucibile - qualora l'operazione, sulla scorta delle risultanze della relazione redatta dall'esperto e degli altri elementi informativi acquisiti, si prospetti necessaria alla continuità aziendale, non dannosa per il patrimonio della ricorrente e funzionale ad una migliore soddisfazione dei creditori anche in una eventuale ipotesi liquidatoria (Nel caso di specie, l'incremento dei debiti e degli oneri finanziari era controbilanciato dall'incremento di maggiori crediti commerciali ritenuti di incasso certo sulla base della relazione del professionista)]”.

CONCLUSIONI - Per quanto esposto, il deposito della domanda di concordato preventivo in bianco non comporta né la sospensione, né lo scioglimento dei contratti bancari in corso inerenti la concessione di linee di credito cd. auto liquidanti, in quanto la prosecuzione dei contratti pendenti deve considerarsi la regola. L'imprenditore, evidentemente in ipotesi di continuazione aziendale, potrà dunque giovarsi di tali linee di credito senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza richiedere alcuna autorizzazione al Tribunale trattandosi di atto di ordinaria amministrazione. Ovviamente resterà salva la facoltà della banca di recedere dai rispettivi rapporti in ipotesi di inadempimento contrattuale della controparte secondo le regole civilistiche pur nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede, dal momento che l'inadempimento della società a partire dal deposito della domanda di concordato preventivo è per così dire “legale” e sempre salvo quanto previsto dall'art. 186-bis, comma 3, l. fall.
Nell'ipotesi in cui invece l'imprenditore decida di attivare nuove linee di credito ovvero estendere quelle già esistenti saranno necessarie sia l'autorizzazione del Tribunale sia la specifica attestazione ex art. 182-quinquies, comma 1, l. fall. con cui il professionista incaricato (e in possesso dei requisiti di cui all'art. 67, comma 3, lett. d), verifichi il complessivo fabbisogno finanziario dell'impresa sino all'omologazione e attesti che i finanziamenti sono funzionali alla miglior soddisfazione dei creditori.

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