La (non) competenza del tribunale fallimentare nel caso di azione di responsabilità ex art. 146 l. fall.

Pasquale Lacalandra
22 Ottobre 2012

L'azione di responsabilità ex art. 146 l. fall. (art. 2394-bis c.c.) è un diritto nel quale il curatore succede alla società fallita, che avrebbe potuto esercitarlo autonomamente prima della dichiarazione di fallimento. Pertanto essa non è soggetta alla vis attractiva ex art. 24 l. fall. ma soggiace alle ordinarie regole di competenza territoriale?

L'azione di responsabilità ex art. 146 l. fall. (art. 2394-bis c.c.) è un diritto nel quale il curatore succede alla società fallita, che avrebbe potuto esercitarlo autonomamente prima della dichiarazione di fallimento. Pertanto essa non è soggetta alla vis attractiva ex art. 24 l. fall. ma soggiace alle ordinarie regole di competenza territoriale?

Secondo la previsione dell'art. 24 l. fall. al tribunale fallimentare è demandata la competenza a decidere tutte le cause che derivano dal fallimento, qualunque ne sia il valore.
La giurisprudenza è costante nell'affermare che, per “azioni che derivano dal fallimento” devono intendersi le azioni che hanno origine e fondamento nel fallimento e non quelle che potevano essere esperite anche prima della dichiarazione di fallimento.
L'azione di responsabilità ex art. 146 l. fall., pur essendo un'azione che con la dichiarazione di fallimento compete esclusivamente al curatore, è però coincidente con quella che, prima del fallimento, potevano già esperire la società ed i creditori.
Si tratta pertanto di un'azione che non soggiace alla vis attractiva dell'art. 24 l. fall. perché non deriva dal fallimento e quindi la competenza si radica secondo i criteri ordinari.

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