Il credito di restituzione della cauzione non ha natura privilegiata
29 Maggio 2012
Fallimento della società affittante - istanza di ammissione al passivo - richiesta di restituzione della cauzione relativa all'affitto di azienda: il credito ha natura privilegiata o chirografaria?
Nell'ambito di un contratto di affitto di azienda si chiede di identificare la natura, privilegiata o chirografaria, del credito vantato dall'affittuario, derivante dalla richiesta di restituzione della cauzione in caso di fallimento della società locatrice. QUADRO NORMATIVO - Con la riforma di cui al d.lgs. n. 5/2006 è stato introdotto nella legge fallimentare l'art. 80-bis - che è stato poi sostituito dall'art. 79 - il quale prevede che - sia in caso di fallimento del proprietario-affittante, che dell'affittuario - il contratto di affitto di azienda prosegua, fatta salva la facoltà di recesso da esercitarsi da una delle due parti entro sessanta giorni, decorrenti, si deve presumere nel silenzio della legge, dalla sentenza dichiarativa di fallimento. Si riconosce dunque espressamente al curatore una facoltà di recesso o di prosecuzione (per l'intera durata originaria) del contratto di affitto pendente, con eventuale insorgenza in capo alla procedura di un obbligo di indennizzo da corrispondersi al terzo contraente in prededuzione. L'EQUO INDENNIZZO GODE DELLA PREDEDUZIONE - L'indennizzo è rimesso all'accordo delle parti, ovvero del curatore e della controparte. Tuttavia, trattandosi di atto di straordinaria amministrazione ai sensi dell'art. 35 l. fall., i cui effetti incidono direttamente sulla massa attiva, può reputarsi che il curatore debba essere autorizzato dal comitato dei creditori alla conclusione dell'accordo con la controparte. Nella contraria ipotesi in cui invece le parti non raggiungano un accordo, l'entità della somma da corrispondere a titolo di indennizzo dovrà essere individuata dal giudice delegato previa audizione delle parti. L'EQUO INDENNIZZO NON COMPRENDE LA CAUZIONE - L'“equo indennizzo” risponde ad una ratio diversa da quella della cauzione, istituto non espressamente previsto dal codice civile. La cauzione infatti condivide con la caparra e l'acconto la funzione di garanzia; tuttavia, sul piano funzionale è posta a garanzia non dell'adempimento del contratto, ma dell'offerta a contrarre, ovvero della serietà della proposta, operando quindi nella fase delle trattative ed essendo destinata ad essere restituita in caso di conclusione del contratto. Di fatto tuttavia spesso viene trattenuta dall'affittante, a garanzia di eventuali danni. LA NORMA CHE ISTITUISCE IL PRIVILEGIO È DI STRETTA INTERPRETAZIONE - Diversamente dal credito per equo indennizzo dovuto in caso di recesso, il credito di restituzione della cauzione derivante da un contratto espressamente qualificato quale “contratto di affitto di azienda” non ha mai carattere prededucibile, nemmeno quando il recesso intervenga durante il fallimento. SOLUZIONE - In conclusione, se può riconoscersi all'equo indennizzo dovuto dalla curatela il beneficio della prededucibilità in caso di recesso, non può considerarsi privilegiato il credito di restituzione della cauzione versata dall'affittuario alla società locatrice. |