Risposte flash per il professionista (2)
03 Febbraio 2012
A seguito della modifica introdotta, dall'art. 27 D.Lgs. 5 del 2006, all'art. 31 l. fall., occorre che il curatore riceva l'autorizzazione del Giudice Delegato per costituirsi nel giudizio di opposizione allo stato passivo? Per effetto della nuova disposizione dell'art. 31 l. fall., il Curatore certamente non deve più chiedere al Giudice delegato l'autorizzazione a costituirsi nel giudizio di opposizione allo stato passivo (così come, eventualmente, l'autorizzazione a proporre impugnazione dello stato passivo). La norma in questione, infatti, espressamente esclude la necessità dell'autorizzazione con riguardo a tutti i "processi promossi per impugnare atti del giudice delegato", categoria nella quale certamente rientrano i giudizi di opposizione allo stato passivo. È bene considerare, però, che ciò non implica una sorta di libertà assoluta del curatore, poiché egli è comunque sottoposto alla sorveglianza del Giudice Delegato. Ciò implica, da un lato, il dovere del curatore di comunicare comunque al Giudice Delegato, tempestivamente, le sue determinazioni in tema di costituzione nei giudizi di impugnazione dello stato passivo, e, dall'altro, il potere del Giudice Delegato di valutare se tali determinazioni siano o meno corrette, se cioè rispondano agli interessi del fallimento, con tutte le conseguenze del caso, anche ai fini di un'eventuale revoca del curatore (ad esempio sarebbe suscettibile di valutazione negativa da parte del Giudice Delegato la decisione del curatore di costituirsi in un giudizio di opposizione che, alla luce delle deduzioni, allegazioni e produzioni effettuate dal creditore opponente con l'opposizione sia prevedibilmente e manifestamente fondato, e così via).
Il PRA può trascrivere una vendita dopo la trascrizione della sentenza dichiarativa di fallimento? Il PRA, come ogni rappresentante della Pubblica Amministrazione che "conserva" Registri Pubblici non è legittimato a rifiutare iscrizioni e/o trascrizioni che siano formalmente regolari, ma evidentemente la trascrizione della sentenza dichiarativa di fallimento (ed anzi la stessa dichiarazione di fallimento, anche se eventualmente non trascritta) rende certamente inopponibili al curatore le trascrizioni successivamente effettuate, anche se relative ad atti stipulati anteriormente alla pubblicazione della sentenza di fallimento.
La società debitrice della mia cliente è stata ammessa al concordato preventivo. In precedenza avevo iniziato nei suoi confronti delle azioni esecutive. Il suo legale dice che ex art. 168 l. fall. devo rinunciare a dette procedure. Secondo me le stesse si sospendono e basta. Chi ha ragione? Secondo l'espressa previsione dell'art. 168 l. fall. la pronuncia del decreto di ammissione non consente né di iniziare né di "proseguire", con effetto dalla data di presentazione del ricorso, azioni esecutive in danno dell'imprenditore sottoposto a concordato preventivo.
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