Modalità di presentazione deleghe versamento F24: Mutatis Mutandis - nessun obbligo per il curatore

11 Novembre 2014

L'articolo 11, comma 2, del decreto legge n. 66/2014 (decreto «bonus Irpef»), ha esteso anche alle persone fisiche, non imprenditori o professionisti, l'obbligo dell'invio telematico già previsto dal 1° gennaio 2007 per i titolari di partita IVA. Da mercoledì 1 ottobre 2014 perciò è cambiato il modo di pagare le imposte, i contributi previdenziali e i premi assicurativi per tutti i contribuenti, i quali non potranno più recarsi fisicamente in banca o in posta, ma dovranno effettuare i pagamenti solo in via telematica, ossia trasmettendo via internet il modello F24 o tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate (F24 web, F24 online, F24 cumulativo).

L'articolo 11, comma 2, del decreto legge n. 66/2014 (decreto «Bonus Irpef»), ha esteso anche alle persone fisiche, non imprenditori o professionisti, l'obbligo dell'invio telematico già previsto dal 1° gennaio 2007 per i titolari di partita IVA. Da mercoledì 1 ottobre 2014 perciò è cambiato il modo di pagare le imposte, i contributi previdenziali e i premi assicurativi per tutti i contribuenti, i quali non potranno più recarsi fisicamente in banca o in posta, ma dovranno effettuare i pagamenti solo in via telematica, ossia trasmettendo via internet il modello F24 o tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate (F24 web, F24 online, F24 cumulativo). A pochi giorni dall'avvio dell'estensione dell'obbligo di utilizzo del modello F24 telematico, l'Agenzia delle Entrate ha diramato le proprie istruzioni operative tramite la circolare 27/E del 19 settembre 2014. Agli obblighi introdotti con l'art. 37, comma 49, del decreto legge n. 223 del 4 luglio 2006 si aggiungono l'obbligo per i contribuenti di pagare unicamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate i modelli F24 a saldo zero e di pagare anche con i servizi di internet banking messi a disposizione dagli istituti di credito, oltre che i servizi telematici, i modelli F24 contenenti crediti utilizzati in compensazione con saldo finale maggiore di zero ed i modelli F24 con saldo superiore a 1.000,00 euro (a prescindere dalla presenza di crediti utilizzati in compensazione). Pertanto, il pagamento tramite modello F24 cartaceo potrà ancora essere effettuato, presso le banche, le poste o uno sportello di Equitalia, unicamente da chi non è titolare di partita IVA qualora dovesse pagare, senza alcuna compensazione, un modello unificato con un saldo pari o inferiore a mille euro.

L'introduzione di tali obblighi non ha escluso la possibilità di utilizzare i modelli cartacei, come – “mutatis mutandis” - già espressamente previsto nel 2006, per alcune tipologie di contribuenti quali i curatori fallimentari, che potranno in via residuale, nel caso in cui non fossero disponibili i canali telematici, utilizzare il canale “tradizionale” e quindi eseguire i versamenti tramite il modello F24 cartaceo. Tuttavia, pur non sussistendo tale obbligo, non è agevole intuire come il curatore potrebbe, pur volendolo, adempiere al versamento di modelli F24 con saldo diverso da zero tramite i canali telematici, tenuto conto che in capo allo stesso curatore sussiste l'obbligo previsto dall'art. 34, comma 3, della l. fall. circa l'emissione del mandato da parte del Giudice Delegato per il prelevamento delle somme dal conto corrente della procedura. Da sempre il mandato di pagamento deve essere prodotto “all'intermediario banca” per poter movimentare in uscita il conto corrente intestato alla procedura. A tal proposito non risultano casi in cui gli istituti di credito abbiano abilitato il “cliente curatore” ad eseguire operazioni di remote banking giustappunto per il fatto che la produzione in originale del mandato di pagamento cartaceo firmato dal Giudice Delegato è obbligatorio affinché il curatore possa eseguire qualsiasi pagamento e lo sarebbe anche nel caso in cui si decidesse di utilizzare i canali telematici dell'Agenzia delle Entrate. Chi scrive ritiene quindi che, al momento, comunque non ci potrebbe essere nessuna convergenza tra gli obblighi previsti dall'art. 37, comma 49, del decreto legge n. 223 del 4 luglio 2006 e dall'art. 11, comma 2, del decreto legge 66/2014 a carico di tutti i contribuenti (quindi anche dei curatori fallimentari) e l'obbligo previsto dall'art. 34, comma 3, l. fall. a carico del curatore. A conferma di ciò, infatti, nella circolare n. 27 del 2014 viene specificato che i contribuenti impossibilitati a detenere un conto corrente in caso di modello F24 contenente crediti utilizzati in compensazione con saldo finale maggiore di zero, potranno presentare esclusivamente tramite canali telematici dell'Agenzia delle entrate un modello F24 a saldo zero tramite il quale compensare il credito (un F24 a saldo zero), mentre il restante debito potrà essere pagato anche con un modello F24 cartaceo.

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