Mandato

09 Giugno 2014

Il mandato è il contratto con il quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell'altra, disciplinato dagli artt. 1703 e seguenti del Libro Quarto, delle Obbligazioni, del codice civile.Il soggetto che ha l'obbligo di eseguire l'incarico ricevuto, prende il nome di mandatario, è dotato di autonomia che svolge attività giuridica ed ha il diritto di ricevere il compenso pattuito indipendentemente dal risultato raggiunto, ovvero dal buon esito dell'affare.Il soggetto per conto del quale il mandatario è obbligato al compimento degli atti giuridici indicati dal contratto, prende il nome di mandante. Il contratto di mandato può essere con o senza rappresentanza.In giurisprudenza l'elemento che caratterizza e contraddistingue il mandato con rappresentanza è la contemplatio domini, ossia la spendita del nome, che non richiede necessariamente l'uso di formule sacramentali, ma può essere manifestata, oltre che con una dichiarazione espressa, anche con comportamenti univoci e concludenti, idonei a rendere noto al terzo che il mandatario agisce in nome e per conto altrui (quali l'intestazione del contratto e l'appartenenza del bene).Per l'acquisto o la vendita di beni immobili è richiesta ad substantiam, la forma scritta, ovvero la medesima forma richiesta per la validità dell'atto da compiersi.
Introduzione

Nell'ordinamento giuridico italiano il mandato è un contratto regolato dagli artt. 1703 ss. c.c., in forza del quale un soggetto detto mandatario assume l'obbligazione di compiere uno o più atti giuridici per conto di un altro soggetto detto mandante.

Il mandato può essere stipulato in due diverse fattispecie:

  • mandato speciale: per compiere uno o più atti determinati;
  • mandato generale: per compiere tutti gli atti giuridici nell'interesse del mandante.

Inoltre, possiamo distinguere il mandato con rappresentanza e senza rappresentanza.

Il mandato con rappresentanza, previsto dall'art. 1704 c.c , è così caratterizzato:

  • il mandatario agisce in nome e per conto del mandante;
  • gli effetti giuridici degli atti compiuti dal mandatario ricadono nella sfera giuridica del mandante;
  • oltre al mandato c'è il conferimento di una procura.

Diversamente, nel mandato senza rappresentanza, previsto dall'art. 1705 c.c.:

  • il mandatario agisce in nome proprio e per conto del mandante, come se avesse concluso un suo affare, perché spende il proprio nome;
  • il mandatario acquista i diritti e assume gli obblighi derivanti dagli atti compiuti con i terzi. Al mandante è, tuttavia, data la possibilità di sostituirsi al mandatario avvalendosi di un'azione diretta, che non è subordinata all'inerzia e neanche alla semplice negligenza del mandatario, che può avere ad oggetto solo il soddisfacimento dei diritti di credito sorti in virtù del mandato;
  • gli effetti giuridici degli atti compiuti non ricadono nella sfera giuridica del mandante, ma il mandatario ha l'obbligo di trasmetterli nella sfera giuridica del mandante.

Nella tabella seguente evidenziamo gli aspetti principali che caratterizzano la figura del mandante, così come disciplinato dalla normativa codicistica.

Fonte

Previsione

Art. 1719 c.c.

Il mandante deve somministrare al mandatario i mezzi necessari per consentirgli l'esecuzione del mandato

Art. 1720 c.c.

Il mandante deve rimborsare al mandatario le anticipazioni, con gli interessi legali dal giorno in cui sono state fatte, e pagargli il compenso che gli spetta

Art. 1720 c.c.

Il mandante deve risarcire i danni che il mandatario ha subiti a causa dell'incarico

Art. 1723 c.c.

Il mandante può revocare, anche tacitamente, il mandato se non è stato conferito anche nell'interesse del mandatario

Art. 1726 c.c.

Il mandante se il mandato è collettivo la revoca ha effetto solo se proviene da tutti i mandanti

Nella tabella seguente evidenziamo gli aspetti principali che caratterizzano la figura del mandatario, così come disciplinato dalla normativa codicistica.

Fonte

Previsione

Art. 1710 c.c.

Il mandatario è tenuto a eseguire il mandato con la diligenza del buon padre di famiglia

Art.1711 c.c.

Il mandatario non può eccedere i limiti fissati nel mandato né discostarsi dalle istruzioni del mandante

Art. 1712 e 1713 c.c.

Il mandatario è tenuto a comunicare senza ritardo al mandante l'esecuzione del mandato e deve presentare un rendiconto

Art. 1715 c.c.

Salvo patto contrario con il mandante, il mandatario non risponde verso di lui dell'adempimento delle obbligazioni assunte dalle persone con le quali ha contrattato

Art. 1716 c.c.

Il mandato congiuntivo non ha effetto se non accettato da tutti i mandatari

Art. 1717 c.c.

Il mandatario non può farsi sostituire nell'esecuzione dell'incarico se non autorizzato

Art. 1718 c.c.

Il mandatario deve provvedere alla custodia delle cose che gli sono state spedite per conto del mandante e tutelare i suoi diritti verso il vettore

Art. 1721 c.c.

ha diritto di soddisfarsi sui crediti pecuniari sorti dagli affari che ha conclusi

Contratto di mandato - Fac simile

Di seguito si riporta, a titolo esemplificativo, un fac-simile di mandato, con le clausole obbligatorie da inserire nel contratto.

Contratto di Mandato con rappresentanza

Con la seguente scrittura privata, da valere a tutti gli effetti di legge,

tra:

- Sig. …, nato a …, il …, residente in …, via …, Cod.Fisc. …, di seguito indicato come mandate;

e

- Sig. …, nato a …, il …, residente in …, via …, C.F. …, di seguito indicato anche come mandatario;

si conviene e si stipula quanto segue:

Conferimento di mandato

Il sig. … (mandante) conferisce mandato al sig. … (mandatario) di compiere per suo conto e in suo nome il seguente atto giuridico: vendita dei seguenti beni …, per il prezzo e condizioni che il mandatario riterrà più convenienti (oppure al prezzo minimo di euro …).

Poteri del mandatario

In ordine al suddetto mandato, il mandatario rimane tra l'altro autorizzato a provvedere all'espletamento dell'incarico affidatogli e si impegna a non eccedere i limiti fissati dal presente contratto.

Il mandatario è altresì autorizzato a compiere tutti gli altri atti necessari per l'espletamento dell'incarico nei confronti del/gli Enti/Autorità, inerenti alla vendita ed al trasferimento dei beni al nome dell'acquirente fatturando ed incassando col rilascio di quietanza liberatoria il prezzo della vendita ed, all'occorrenza, girando senza garanzia cambiali ricevute a copertura di detto prezzo, il tutto con promessa di rato e valido, sotto gli obblighi di legge.

Durata

Il contratto avrà inizio il … e termine il …

Compenso

Per l'espletamento del presente mandato, il mandatario ha diritto ad una percentuale del … per conto sul prezzo di vendita, oltre al rimborso delle spese. Il corrispettivo suindicato sarà pagato a mezzo …, al compimento dell'atto oggetto del presente contratto.

Sostituzioni

Il sig.…(mandante) concede facoltà al mandatario di farsi sostituire da altre persone, conferendo loro analogo potere.

Recesso delle parti e penale

In qualunque momento, ciascuna delle parti potrà recedere dal contratto, previo invio all'altra di lettera raccomandata a.r. da spedirsi almeno … mesi prima della scadenza.

In tal caso, la parte recedente dovrà versare all'altra entro 60 giorni dal recesso la somma di euro … a titolo di penale.

Clausola risolutiva espressa

Ai sensi dell'art. 1456 codice civile, si conviene espressamente che il contratto si risolverà di diritto nel caso di mancato rispetto da parte del mandatario della clausola di cui al punto 2 e pertanto nell'ipotesi di mancato rispetto dei limiti del mandato;

Foro competente

Per tutte le controversie sulla interpretazione ed esecuzione del presente contratto, sarà competente in via esclusiva il foro di …..

Registrazione

La registrazione del contratto verrà eseguita dal sig. … e le relative spese per imposta di registro e bolli saranno ripartite fra le parti equamente.

Rinvio a norme di legge

Per quanto non previsto dal presente contratto saranno applicabili le norme di legge vigenti.

Letto confermato e sottoscritto in …, il …

Mandante sig. … Mandatario sig. …

Ai sensi degli articoli 1341 e 1342 codice civile, si approvano specificamente per iscritto le seguenti clausole: 2), 4), 5), 6), 7), 8) e 9).

Letto, confermato e sottoscritto in …, il …

Mandante sig. … Mandatario sig. …

La delega nelle società di persone

L'atto costitutivo, nell'ambito di società di persone, può consentire la delega a soci non amministratori o a terzi di alcuni atti sia di gestione che di rappresentanza della società.

La giurisprudenza ammette, salvo che l'atto costitutivo disponga altrimenti, che l'amministratore con poteri di rappresentanza possa conferire ad uno o più soci non amministratori o anche a terzi un mandato con rappresentanza per il compimento di determini operazioni, ponendo alcune condizioni:

  • che i poteri siano limitati ad alcuni atti espressamente indicati nella procura (Cass. 13 dicembre 1995 n. 12797);
  • che gli amministratori mandanti possano, in qualunque momento, interferire e, se del caso, opporsi alle operazioni del mandatario (Cass. 25 gennaio 1968 n. 218).

È pertanto nulla la procura institoria avente ad oggetto il potere di compiere tutti gli atti di amministrazione senza che l'amministratore possa interferire od opporsi.

Il legale rappresentante della società può altresì delegare:

  • la rappresentanza processuale, a condizione che nello statuto manchi una limitazione di tale potere, o si previsto un espresso divieto (Cass. 29 maggio 1990, n. 5031).

Tuttavia la giurisprudenza prevalente, ritiene che la stessa non possa essere attribuita quando non risulti conferita allo stesso soggetto anche la rappresentanza sostanziale in ordine al rapporto dedotto in giudizio;

  • la stipulazione di un contratto in nome e per conto della società.

Tale potere, in mancanza di una procura, generale o specifica, non vale però a conferire anche la legittimazione a riscuotere i crediti derivanti dal contratto per mezzo di essa stipulato (Cass. 26 maggio 1987, n. 4711).

La delega nelle società di capitali

Nell'ambito delle società di capitali, il Consiglio di Amministrazione può delegare in tutto o in parte le sue competenze, attribuendole ad uno o più amministratori delegati o ad un comitato esecutivo.

In base a quanto sancito dall'art. 2381 c.c., il CdA può avere competenza esclusiva al conferimento della delega, qualora lo statuto o l'assemblea lo consentano. Inoltre, parte della dottrina ritiene possibile avere contemporaneamente, sia un comitato esecutivo sia un amministratore delegato.

Alla luce di ciò, risultano illegittime le clausole statutarie che:

  • attribuiscono all'assemblea la facoltà di delega;
  • impongono al CdA di delegare una delle proprie attribuzioni ad un amministratore delegato o a un comitato esecutivo (c.d. delega obbligatoria), privando il consiglio della libertà di decidere se avvalersi o meno di tale possibilità.

Pertanto, una clausola che affida l'incarico di amministrazione ad un CdA composto da un presidente e da un amministratore delegato nominati dall'assemblea è illegittima (Trib. Cassino 9 giugno 1989)

In evidenza: conferimento della delega

Di norma, il conferimento della delega è possibile se lo statuto o l'assemblea lo consentono, ma se ciò non è previsto, o tanto meno escluso, la nomina deve essere deliberata dall'assemblea ordinaria.
Se tale facoltà è esclusa, allora è necessaria una modifica statutaria preventiva che elimini tale limitazione.
In presenza dell'autorizzazione, il CdA è comunque libero di scegliere se delegare o meno.

Caratteristiche della delega
La delega deve individuare il/i consiglieri chiamati a divenire amministratori delegati (o a far parte del comitato esecutivo), e la designazione non è ammessa tramite delibera assembleare o disposizione statutaria.
La delega deve, poi, essere accettata dai soggetti designati e se all'organo delegato vengono conferiti poteri di rappresentanza, il relativo verbale attestante deve essere depositato presso il registro delle imprese con la firma autografa del delegato.
Tale adempimento pubblicistico ha natura solo dichiarativa, visto che il potere di rappresentanza deriva dall'atto di conferimento dei poteri.
La delega può riguardare i vari aspetti della gestione, tranne le materie non delegabili, elencate nella seguente tabella:

Materie non delegabili

Artt. C.C.

Redazione del bilancio

2423

Redazione del progetto di fusione

2501-ter

Redazione del progetto di scissione

2506-bis

Convocazione dell'assemblea e redazione della relazione sulla situazione patrimoniale (in caso di perdite superiori a 1/5 del capitale sociale, anche se non intaccano il minimo legale)

2445 e segg.

Potere delegato di aumento di capitale a pagamento

2443

Potere delegato di emissione di obbligazioni convertibili

2420-ter

La rappresentanza della società nei giudizi

La rappresentanza della società in sede processuale non può essere disgiunta da quella sostanziale, nel senso che il rappresentante in giudizio deve avere anche la rappresentanza negli atti dai quali è sorta la controversia.
La società che è parte in un processo deve stare in giudizio con l'assistenza di uno o più avvocati o difensori, che agiscono in nome e per conto della società stessa (pertanto l'attività che compiono ricade su di essa), e tale incarico viene conferito dal rappresentante processuale della società tramite la procura alle liti.

Procura alle liti
Si tratta di un atto scritto che attribuisce al difensore il potere di agire in nome e per conto della società. Essa può essere generale o speciale (come detto sopra), e attribuita anche a più difensori.

Ovviamente, in questo caso essa può essere:
- congiunta: gli atti del processo devono essere sottoscritti dai difensori, e le comunicazioni devono pervenire a ognuno di essi;
- disgiunta: gli atti processuali sono validi anche se sottoscritti da uno solo dei rappresentati, e per le comunicazioni è sufficiente che pervengano ad un solo difensore.

Il mandato si presume disgiunto se il contrario non viene espressamente manifestato. Il difensore in possesso di procura può compiere tutti gli atti del processo, e di conseguenza anche riceverli.

Se il difensore agisce in giudizio senza procura alle liti, l'attività processuale svolta ricade nella sfera di responsabilità del difensore stesso (e non in capo alla società rappresentata), anche in ottica di spese del giudizio (Cass. 22 febbraio 2007, n. 4171).
Si presume che la procura attribuita sia relativa solo per un determinato grado di processo, a meno che nell'atto non sia espressamente disposto in maniera diversa. L'invalidità della procura comporta l'invalidità dell'atto sul quale viene apposta, ma può essere sanata (fin dal momento della prima notificazione, quindi con effetto retroattivo) se la persona cui spetta la rappresentanza si costituisce entro il termine assegnato dal giudice per il rilascio della procura generale alle liti, o per il rinnovo della stessa.
La procura alle liti cessa quando viene revocata dal legale rappresentante della società, oppure se il difensore rinuncia.li effetti giudiziali però, iniziano a prodursi solo dopo l'avvenuta sostituzione del difensore, revocato o rinunciante. Pertanto, se la procura del nuovo difensore è invalida, la società deve ritenersi ancora difesa da quello precedente (Cass. 11 aprile 2001, n. 5410).

Cause di estinzione del mandato

L'art. 1722 del codice civile stabilisce quali sono le cause di estinzione del mandato, e cioè:

  • scadenza del termine;
  • compimento dell'affare;
  • revoca del mandante;
  • rinuncia del mandatario;
  • morte, interdizione o inabilitazione del mandante o del mandatario.

Se però il mandatario, una volta verificatasi una delle cause di estinzione, ignorandone l'esistenza, compie degli atti, questi vincolano comunque il mandante o i suoi eredi, come stabilito dall'art. 1729 c.c.

In evidenza: Cass. civile, sez. II, sentenza del 25 ottobre 1975 n. 3557

Le norme di cui agli artt. 1728 e 1729 c.c., che prevedono l'ultrattività del mandato nel caso di morte del mandante, non riguardano soltanto i rapporti interni fra mandante ed il mandatario (o gli eredi), ma vincolano, altresì, il terzo contraente che si è obbligato per espressa contemplatio domini attraverso il rappresentante. Pertanto, in tema di prelazione fra coeredi, regolata dall'art. 732 c.c., la dichiarazione di accettazione della proposta di alienazione di una delle quote ereditarie, posta in essere dal coerede attraverso un mandatario, è efficace, ai sensi del citato art. 1729 c.c. ed integra valido esercizio del diritto di prelazione, nei confronti del coerede proponente, ancorché sia stata notificata a quest'ultimo dopo la morte del mandante nel caso in cui il mandatario, al momento della notifica, non sia ancora venuto a conoscenza di tale evento.

Riferimenti

Normativi

  • Art. 1703 c.c.
  • Art. 2381 c.c.
  • Art. 82 c.p.c.

Giurisprudenza

  • Cass. civ., sez. trib., 14 aprile 2010, n. 8857
  • Cass. civ., sez. III, 9 settembre 2008, n. 22658
  • Cass. civ., sez. I, 22 febbraio 2007, n. 4171
  • Cass. civ., 29 maggio 1990, n. 5031

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