Impresa artigianaFonte: L. 8 agosto 1985 n. 443
06 Novembre 2015
Inquadramento
La Legge quadro n. 443/1985 ha fissato i criteri fondamentali entro i quali le Regioni possono emettere provvedimenti a favore degli artigiani. In ogni caso, l'imprenditore artigiano può essere titolare di una sola impresa artigiana.
La Legge definisce come artigiana l'impresa che, esercitata dall'imprenditore artigiano nei limiti dimensionali, abbia per scopo prevalente lo svolgimento di un'attività di produzione di beni, anche semilavorati, o di prestazioni di servizi, escluse le attività agricole e le attività di prestazione di servizi commerciali, di intermediazione nella circolazione dei beni o ausiliarie di queste ultime, di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, salvo il caso che siano solamente strumentali e accessorie all'esercizio dell'impresa.
Si definisce imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l'impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità. Le definizioni principali
È artigiana l'impresa che, esercitata dall'imprenditore artigiano nei limiti dimensionali, abbia per scopo prevalente lo svolgimento:
Viene definita artigiana anche quell'impresa che, nei limiti dimensionali e con i suddetti scopi:
L'impresa artigiana può svolgersi in luogo fisso, presso l'abitazione dell'imprenditore o di uno dei soci o in appositi locali o in altra sede designata dal committente oppure in forma ambulante o di posteggio. In ogni caso, l'imprenditore artigiano può essere titolare di una sola impresa artigiana. È imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, l'impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente (rispetto ai macchinari) il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo; in ogni caso, sono fatte salve le norme previste dalle specifiche Leggi statali.
Limiti dimensionali
L'impresa artigiana può essere svolta anche con la prestazione d'opera di personale dipendente diretto personalmente dall'imprenditore artigiano o dai soci, sempre che non superi i seguenti limiti:
Per la verifica dei limiti sopraesposti la Legge stabilisce che:
Se i limiti sopraesposti non vengono rispettati, l'impresa artigiana verrà equiparata a quella commerciale, con la conseguente soggezione al fallimento. In effetti la Legge 25 luglio 1956, n. 860, affermava che le imprese che rispettavano i requisiti fondamentali ivi previsti erano da considerarsi artigiani e quindi non assoggettabili a procedura fallimentare. Tale previsione normativa si contrapponeva con la disciplina sia nel Codice Civile sia quella fallimentare contemplata nella Legge n. 267/1942, fino a quando l'emanazione della Legge n. 443/1985, abrogando la Legge n. 860/1956, ha fornito una nuova nozione di impresa artigiana specificando i seguenti elementi fondamentali:
L'impresa artigiana può essere condotta sotto forma di società di persone o di capitali sotto forma di S.r.l. sia unipersonale che pluripersonale (possibilità introdotta dalla Legge n. 133/1999 e dalla Legge n. 57/2001), sempre avendo riferimento a che la maggioranza dei soci svolga in prevalenza il proprio lavoro personale anche manuale all'interno dell'azienda. Le imprese artigiane che abbiano superato i sopra citati limiti, fino ad un massimo del 20% e per un periodo non superiore a tre mesi nell'anno, mantengono comunque l'iscrizione all'albo. L'art. 5 della Legge n. 443/85 prevede inoltre che l'impresa debba iscriversi in un apposito albo al fine di godere delle provvidenze ed agevolazioni previste dalla disciplina. Risultano infine essere escluse dall'attività dell'impresa artigiana le attività agricole e le attività di prestazione di servizi commerciali, di intermediazione nella circolazione dei beni o ausiliarie di queste ultime, di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, salvo il caso che siano solamente strumentali e accessorie all'esercizio dell'impresa artigiana.
Albo delle imprese artigiane
Le imprese che rispettano i requisiti sopra esposti devono iscriversi all'albo provinciale delle imprese artigiane; la domanda di iscrizione e le successive denunce di modifica e di cessazione vengono annotate nel registro delle ditte entro quindici giorni dalla presentazione.
L'iscrizione all'albo è costitutiva e condizione per la concessione delle agevolazioni a favore delle imprese artigiane. Se non iscritta all'albo, nessuna impresa può adottare quale ditta o insegna o marchio una denominazione in cui ricorrano riferimenti all'artigianato, e lo stesso vale per i consorzi e le società consortili fra imprese che non siano iscritti nella apposita sezione dell'albo; la pena per i trasgressori di queste disposizioni consiste in una sanzione amministrativa pecuniaria.
Consorzi, società consortili e associazioni tra imprese artigiane I consorzi e le società consortili, anche in forma di cooperativa, costituiti tra imprese artigiane sono iscritti in separata sezione dell'albo artigiani. Le agevolazioni previste per le imprese artigiane sono estese anche a tali soggetti, purché siano esclusivamente riservate alla loro gestione e purché, cumulandosi eventualmente con analoghi interventi previsti da leggi statali finalizzati al sostegno dell'attività consortile, non si superino globalmente i limiti previsti dalle stesse leggi statali.
La Commissione provinciale per l'artigianato, esaminate l'istruttoria e la certificazione comunale di cui all' art. 63, quarto comma, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, delibera sulle eventuali iscrizioni, modificazioni cancellazioni delle imprese artigiane dall'albo provinciale, in relazione alla sussistenza, modificazione o perdita dei requisiti.
Per l'iscrizione all'Albo delle Imprese Artigiane, occorre presentare la domanda d'iscrizione entro 30 giorni dall'inizio della attività lavorativa.
La decisione della Commissione provinciale per l'artigianato va notificata all'interessato entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda. La mancata comunicazione entro tale termine vale come accoglimento della domanda stessa.
La Commissione, ai fini della verifica della sussistenza dei requisiti ha facoltà di disporre accertamenti d'ufficio ed effettua ogni trenta mesi la revisione dell'albo provinciale delle imprese artigiane.
Gli ispettorati del lavoro, gli enti erogatori di agevolazioni in favore delle imprese artigiane e qualsiasi Pubblica Amministrazione interessata che, nell'esercizio delle loro funzioni, riscontrino l'inesistenza uno dei requisiti nei riguardi di imprese iscritte all'albo, ne danno comunicazione alle Commissioni provinciali per l'artigianato ai fini degli accertamenti d'ufficio e delle relative decisioni di merito, che devono comunque essere assunte entro sessanta giorni e che fanno stato ad ogni effetto. Le decisioni della commissione devono essere trasmesse anche all'organismo che ha effettuato la comunicazione.
Contro le deliberazioni della Commissione provinciale per l'artigianato in materia di iscrizione, modificazione e cancellazione dall'albo provinciale delle imprese artigiane è ammesso ricorso in via amministrativa alla Commissione Regionale per l'artigianato, entro sessanta giorni dalla notifica della deliberazione stessa, anche da parte degli organismi indicati nel comma precedente e di eventuali terzi interessati.
Le decisioni della Commissione regionale per l'artigianato, adita in sede di ricorso, possono essere impugnate entro sessanta giorni dalla notifica della decisione stessa davanti al tribunale competente per territorio, che decide in camera di consiglio, sentito il Pubblico Ministero.
In aggiunta a quanto sopra trattato, l'imprenditore artigiano:
1. regime semplificato, secondo cui, sono obbligatori i registri IVA e il Libro dei Cespiti Ammortizzabili;
2. regime ordinario, in base al quale sono obbligatori i registri IVA, il Libro dei Cespiti Ammortizzabili, il Libro Giornale e il Libro Inventari; 3. uno dei regimi agevolati,le cui semplificazioni sono sintetizzabili nella seguente tabella:
Aliquote per i contributi INPS
Come ogni anno, l'INPS emana la Circolare riepilogativa dei contributi dovuti dagli artigiani per l'anno di riferimento (per il 2018, Circ. n. 27/2018), stabilendo le misure delle aliquote degli importi dovuti sul minimale, sulla parte eccedente e a titolo di maternità. Per il 2018, gli artigiani pagano i contributi previdenziali INPS applicando un'aliquota del 24%.
Le agevolazioni e gli incrementi che continuano ad applicarsi sono:
Il reddito minimo da prendere in considerazione nell'anno 2018, per il calcolo dei contributi INPS è pari a 15.710 euro. Tale valore è stato determinato moltiplicando il minimale giornaliero (48,20 euro) di retribuzione, da utilizzare per il calcolo dei contributi in favore degli artigiani e commercianti in vigore dal 1° gennaio 2018, per 312 e aggiungendo 671,39 euro così come previsto dall'art. 6, L. n. 415/1991. Il contributo a conguaglio, è dovuto in base alle aliquote sopra citate per il reddito d'impresa superiore al minimale e fino al limite della prima fascia di retribuzione annua pensionabile, che nel biennio 2016-2017 è pari a 46.123 euro. Per i redditi superiori, continua ad applicarsi l'ulteriore 1% previsto dall'art. 3 ter L. n. 438/1992.
Quindi, per quanto riguarda il contributo annuo sul minimale di reddito, la situazione è la seguente:
Per quanto riguarda il contributo a conguaglio (oltre il minimale di reddito), le aliquote contributive si determinano come segue:
Infine, i massimali di reddito annuo entro il quale sono dovuti i contributi IVS sono pari:
Il contributo previdenziale massimo dovuto per l'IVS risulta come segue:
I contributi per l'anno x si pagano con modello F24, con le seguenti scadenze:
Il contributo IVS dovuto dagli artigiani, così come previsto dalla L. n. 438/1992 si calcola su tutti i redditi d'impresa realizzatti il medesimo anno al quale il contributo fa riferimento. Tuttavia, qualora il totale tra i contributi sul minimale e quelli del conguaglio versati dovessero essere al di sotto del valore dei redditi d'impresa sarà dovuto un contributo aggiuntivo per un valore pari al saldo, da versare entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche. Come ricordato nella Circolare INPS n. 104/2017, l'eventuale saldo contributivo può essere versato con un differimento fino ad un massimo di 30 giorni (come l'Irpef), applicando lo 0,40% come maggiorazione dell'importo da corrispondere, in qualità di interessi. In caso di impresa familiare i contributi che eccedono il minimale dovranno essere calcolati tenendo conto della quota di reddito dichiarata ai fini fiscali sia dal titolare, sia dai familiari. Nel caso in cui l'imprenditore artigiano impiegasse la collaborazione dei propri familiari in un'attività diversa dall'impresa familiare allora potrà riconoscere ad ognuno una quota di reddito d'impresa, purchè la somma totale non superi il 49%. In questo modo i contributi verranno quantificati considerando la quota di reddito riconosciuta a ciascun familiare collaboratore. Qualora l'artigiano si avvalga del regime forfettario può anche fruire di un regime contributivo agevolato che prevede una riduzione contributiva del 35%, ma è richiesto che faccia apposita istanza all'INPS entro il 28 febbraio dell'anno di contribuzione. Premi INAIL artigiani
Ogni artigiano che inizi l'attività deve obbligatoriamente iscriversi all'INAIL (in maniera contestuale all'inizio dei lavori e utilizzando il modello L.O. premi), e dal momento dell'iscrizione gli viene assegnata una classe di rischio in base alla quale verranno poi pagati i premi annuali.
L'INAIL comunica poi al datore di lavoro le basi di calcolo per l'autoliquidazione INAIL.
L'unico premio speciale soggetto ad autoliquidazione è quello artigiano che viene adeguato annualmente in relazione alla variazione del minimale previsto per il tempo pieno.
Anche il premio speciale, previsto per l'assicurazione INAIL degli artigiani, deve essere oggetto di autoliquidazione e versato in un'unica soluzione o, in caso di prima rata, il 16 febbraio; mentre il termine previsto per la dichiarazione telematica delle retribuzioni effettivamente corrisposte nell'anno precedente è il 28 febbraio (INAIL, istruzioni operative 22 gennaio 2018).Come accennato precedentemente, il premio di autoliquidazione può essere suddiviso in 4 rate trimestrali (16 febbraio, 16 maggio, 16 agosto differita al 21 agosto, 16 novembre), pari al 25% dell'importo annuale, piuttosto che in un'unica soluzione, comunicando la volontà di differire il premio direttamente tramite i servizi telematici.
Qualora il datore di lavoro artigiano avesse anche la polizza dipendenti, il calcolo ed il versamento della regolazione e della rata dell'anno successivo dovranno essere effettuati contemporaneamente.
Come per la polizza dipendenti anche per quella artigiana, attraverso le basi di calcolo, l'INAIL deve comunicare al datore di lavoro i dati necessari per i conteggi entro il 31 dicembre. In presenza di tutte e due le polizze la comunicazione sarà unica, compresa una lettera di accompagnamento, relativa alle informazioni generali, valida per tutte e due le polizze.
Nella tabella seguente sono riportati gli importi della retribuzione minima, giornaliera ed annuale, e dei corrispondenti premi annuali da valere per l'anno 2018 (gli stessi erano previsti per il 2017):
Dal 1° gennaio 2008 è stata introdotta, per le imprese iscritte alla gestione Artigianato, la possibilità di ottenere una riduzione del premio. Per l'anno 2018 la riduzione in riferimento all'autoliquidazione 2018/2019 avviene mediante presentazione della domanda di ammissione al beneficio, confermando, all'interno della dichiarazione delle retribuzioni da presentare entro il 28 febbraio 2018, di essere in possesso dei requisiti previsti dall'art. 1, c.780 e 781, L. n. 296/2006.
Le Regioni disciplinano con proprie Leggi gli organi amministrativi e di tutela dell'artigianato, prevedendo:
Giurisprudenza
Sentenza Commissione Tributaria Provincia di Terni, 15 novembre 2016 I contributi previdenziali devono essere corrisposti dal titolare dell'impresa artigiana per sé e gli altri collaboratori, salvo diritto di rivalsa. Qualora la rivalsa non dovesse essere esercitata, la deduzione dei contributi avviene interamente in capo al titolare dell'impresa (art. 10 TUIR). La rivalsa può non essere esercitata in ragione del rapporto di famigliarità. Riferimenti
Normativi
Giurisprudenza
Prassi
|