Codice di Procedura Penale art. 24 - Decisioni del giudice di appello sulla competenza.

Aldo Aceto

Decisioni del giudice di appello sulla competenza.

1. Il giudice di appello pronuncia sentenza di annullamento e ordina la trasmissione degli atti al giudice di primo grado [604] competente quando riconosce che il giudice di primo grado era incompetente per materia a norma dell'articolo 23, comma 1, ovvero per territorio o per connessione, purché, in tali ultime ipotesi, l'incompetenza sia stata eccepita a norma dell'articolo 21 e l'eccezione sia stata riproposta nei motivi di appello [581] (1).

2. Negli altri casi il giudice di appello pronuncia nel merito, salvo che si tratti di decisione inappellabile [593].

(1) La Corte cost., con sentenza 5 maggio 1993, n. 214 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma «nella parte in cui dispone che, a seguito dell'annullamento della sentenza di primo grado per incompetenza per materia, gli atti siano trasmessi al giudice ritenuto competente, anziché al pubblico ministero presso quest'ultimo». Successivamente la Corte cost., con sentenza 15 marzo 1996, n. 70 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del medesimo comma «nella parte in cui dispone che, a seguito dell'annullamento della sentenza di primo grado per incompetenza per territorio, gli atti sono trasmessi al giudice competente anziché al pubblico ministero presso quest'ultimo».

Inquadramento

La norma disciplina le conseguenze dell'incompetenza (per materia, per territorio o per connessione) dichiarata in corte di appello.

L'incompetenza per materia

Poiché la competenza per materia è inderogabile (art. 21), può essere rilevata d'ufficio anche dal giudice di appello il quale, in tal caso, può annullare la sentenza impugnata e disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il giudice ritenuto competente (Corte cost. n. 214/1993).

Se la sentenza impugnata è stata emessa dal tribunale per un reato di competenza del giudice di pace, o dalla Corte di assise per un reato di competenza del tribunale, il giudice dell'appello (Corte di appello nella prima ipotesi, Corte di assise di appello nella seconda) non può annullare la sentenza se l'eccezione non è stata sollevata in primo grado nel termine indicato dall'art. 23, comma 2, e non è stata specificamente riproposta con i motivi di appello.

Sicché quando il giudice d'appello, ai sensi dell'art. 597, comma 1, lett. a), attribuisce al fatto una qualificazione giuridica diversa, non esorbitante dalla competenza per materia del giudice di primo grado, deve trattenere il procedimento e decidere su di esso, a meno che la questione non sia stata motivo di impugnazione e già tempestivamente eccepita in primo grado; se però riconosce il fatto come estraneo e superiore alla competenza per materia del primo giudice, non può trattenere il procedimento e decidere, ma deve annullare la sentenza impugnata ed ordinare la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il competente giudice di primo grado (Cass. I, n. 35909/2015).

L'onere di reiterare con i motivi di appello l'eccezione di incompetenza per materia del giudice superiore (ma anche l'incompetenza per territorio o per connessione), non deve essere adempiuto dall'imputato quando appellante sia il pubblico ministero avverso una sentenza di assoluzione che priva l'imputato dell'interesse ad impugnare con l'appello incidentale, purché l'eccezione sia stata tempestivamente proposta in primo grado (Cass. VI, n. 29235/2010).

L'incompetenza per territorio o per connessione

L'incompetenza per territorio o per connessione non possono essere rilevate d'ufficio, ma devono essere eccepite con l'impugnazione avverso la sentenza di primo grado, purché la relativa eccezione sia stata tempestivamente proposta in primo grado nei termini indicati dall'art. 21 (sempre che, come detto, appellante non sia il pubblico ministero avverso la sentenza di assoluzione).

Sicché, al di fuori dei casi in cui può essere rilevata d'ufficio, se l'eccezione di incompetenza per territorio, per connessione o per materia del giudice superiore, non è stata eccepita tempestivamente in primo grado, il giudice dell'appello deve pronunciare nel merito, anche se la questione è stata devoluta con i motivi di appello ed è fondata.

Con la sentenza che dichiara l'incompetenza per territorio o per connessione del giudice di primo grado, la Corte di appello deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il giudice dichiarato competente (Corte cost. n. 70/1996).

Se la sentenza non è appellabile, il giudice dell'appello deve sempre trasmettere gli atti alla Corte di cassazione (art. 568, comma 5), a prescindere dall'ammissibilità dell'impugnazione.

Il criterio di giudizio

Il giudice dell'impugnazione, a cui sia stata ritualmente devoluta la questione della competenza territoriale, deve decidere con valutazione “ex ante”, riferita cioè alle emergenze di fatto cristallizzate in sede di udienza preliminare o, in mancanza di questa, a quelle acquisite non oltre il termine di cui all'art. 491, comma 1, e non può prendere in esame le eventuali sopravvenienze dibattimentali (nella specie, dichiarazioni testimoniali e sentenze di assoluzione), poiché la verifica ha ad oggetto la correttezza della soluzione data in ordine ad una questione preliminare che, in quanto tale, non implica il confronto con gli esiti istruttori del dibattimento (Cass. II, n. 4876/2017; Cass. VI, n. 49754/2012).

Casistica.

Il giudice dell'appello avverso un provvedimento di confisca di prevenzione, il quale si riconosca incompetente, deve, a norma dell'art. 24, annullare il decreto impugnato e ordinare la trasmissione degli atti al giudice di primo grado competente, in quanto, nei procedimenti di prevenzione patrimoniale, si applica la disciplina relativa alle impugnazioni delle misure di sicurezza prevista dall'art. 680 che, a sua volta, rinvia alle disposizioni generali in materia di impugnazioni (Cass. I, n. 12564/2015).

La mancata riproposizione «in limine» al giudizio abbreviato dell'eccezione di incompetenza territoriale rigettata in udienza preliminare preclude la deducibilità della stessa mediante atto di appello (Cass. VI, n. 2326/2015).

La Corte di appello, quando, riqualificando un fatto giudicato dal tribunale, lo riconduce ad una fattispecie di reato di competenza del giudice di pace, può decidere, anche fuori dai casi previsti dall'art. 6 d.lgs. n. 74/2000, nel merito della impugnazione senza dover trasmettere gli atti al pubblico ministero e dichiarare contestualmente la competenza del giudice di pace (Cass. V, n. 42827/2014; Cass. III, n. 21257/2014).

In tema di incompetenza funzionale dichiarata dal giudice d'appello, l'erronea statuizione della trasmissione diretta degli atti al giudice (anziché al pubblico ministero) competente non attinge il contenuto decisorio espresso dal dispositivo ma soltanto una disposizione strumentale ed è perciò rimediabile, da parte della Corte di cassazione, attraverso la procedura di rettifica prevista dall'art. 619 (Cass. IV, n. 1526/2013).

Le ordinanze dispositive in materia cautelare personale, nonché quelle che decidono sull'istanza di riesame sono provvedimenti emessi allo stato degli atti, rispetto ai quali è del tutto ultronea la risoluzione della questione di competenza territoriale. L'eventuale incompetenza, infatti, non si traduce nella nullità del provvedimento, posto che essa incide soltanto, ed entro i termini indicati dall'art. 27, sull'efficacia della misura, sempre che sia lo stesso giudice che ha emesso il provvedimento a dichiararsi incompetente. Ne consegue che nel procedimento incidentale di riesame la questione di incompetenza, non può avere ingresso, sia perché irrilevante, sia perché l'eventuale pronuncia d'incompetenza sarebbe contraddittoria con il principio di conservazione di efficacia della misura (Cass. I, n. 3409/1994).

Bibliografia

Campilongo, Sub art. 24, in Codice di procedura penale, a cura di Canzio e Tranchina, Milano, 2012, t. I, 307 ss.; Di Salvo, Principio d'irretrattabilità dell'azione penale, regressione del procedimento e poteri del pubblico ministero, in Cass. pen. 2000, 3327 ss.

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