Codice di Procedura Penale art. 100 - Difensore delle altre parti private.1Difensore delle altre parti private.1 1. La parte civile [76 s.], il responsabile civile [83 s.] e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria [89] stanno in giudizio col ministero di un difensore [24, 26 att.], munito di procura speciale [122; 27 att.] conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata dal difensore o da altra persona abilitata2. 2. La procura speciale può essere anche apposta in calce o a margine della dichiarazione di costituzione di parte civile [178], del decreto di citazione [83] o della dichiarazione di costituzione [84] o di intervento [85] del responsabile civile e della persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria [89]. In tali casi l'autografia della sottoscrizione [110] della parte è certificata dal difensore. 3. La procura speciale si presume conferita soltanto per un determinato grado del processo, quando nell'atto non è espressa volontà diversa. 4. Il difensore può compiere e ricevere, nell'interesse della parte rappresentata, tutti gli atti del procedimento che dalla legge non sono a essa espressamente riservati [82 1, 84 1, 85 1, 589 2]. In ogni caso non può compiere atti che importino disposizione del diritto in contesa se non ne ha ricevuto espressamente il potere. 5. Il domicilio delle parti private indicate nel comma 1 per ogni effetto processuale si intende eletto presso il difensore [154 4; 65 att.].
[1] Per la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, v. art. 39 d.lg. 8 giugno 2001, n. 231. [2] Comma modificato dall'art. 13 1 l. 16 dicembre 1999, n. 479. InquadramentoSenza operare alcuna distinzione tra le varie parti private, la norma prevede la stessa legittimazione processuale adottata all'interno del processo civile. Si tratta di un caso di rappresentanza necessaria effettuata da un unico difensore. Eventuali seconde nomine, infatti, non produrranno effetti e gli atti compiuti saranno da considerarsi tamquam non esset, non essendo prevista alcuna nullità. La procura speciale si intende riferita ad un unico grado, salvo diversa volontà espressa dalla parte all'atto del conferimento della procura. Il difensore non può compiere atti di disposizione del diritto contesto, eccezion fatta per quelli in ordine ai quali ne abbia ricevuto espressamente il potere. Legittimazione processuale delle parti privateLa norma in esame tratta unitariamente tutte le altre parti private che possono essere presenti in un processo penale senza dare rilievo alle diverse fonti legittimanti. Ciononostante, il legislatore ha inteso dare prevalenza ai tratti comuni che uniscono le parti di un processo civile celebrato all'interno di un giudizio penale. In tale ottica per tutte è previsto, in linea con i principi che regnano l’azione civile, l’obbligatorietà dell’assistenza tecnica. L’incarico, diversamente da quanto previsto per l’imputato, può essere conferito ad un solo difensore, risultando, quindi, invalidi gli atti effettuati da un eventuale secondo professionista, dai quali però non deriva alcuna nullità, non essendo possibile ricondurli ad una delle ipotesi di cui all'art. 178. Si tratta, semplicemente di atti non idonei a produrre effetti. L'inefficacia prevista dall'art. 24 disp. att. non è definitiva, ma conserva una sorta di latente potenziale efficacia, la quale assume pienezza, determinando il sorgere ex nunc della qualità di attuale difensore, nel caso dell'atto di revoca di uno dei precedenti difensori (Cass. VI, n. 53695/2014). È onere delle parti private nominare un difensore di fiducia che porti a termine l’incarico, in quanto, nel caso in cui restino prive del difensore nominato, a differenza di quanto previsto per l’imputato, non hanno diritto ad una difesa d’ufficio. Analogamente per l’imputato, laddove le parti si trovino nelle condizioni economiche previste dalla legge potranno accedere al patrocinio a spese dello Stato. La procura specialeIl difensore, per poter stare validamente in giudizio per il proprio difeso deve essere munito di procura speciale. Con tale atto il soggetto conferisce al difensore la rappresentanza tecnica e lo mette in condizione di poter svolgere nel suo interesse tutte le attività connesse alla propria funzione. Pur non essendo previste specifiche formule sacramentali per il rilascio della procura è necessariamente previsto che le parti manifestino una volontà espressa di conferire l'incarico, indicando chiaramente il procedimento ed il reato in relazione ai quali lo stesso viene conferito. Pertanto detta procura può essere apposta in calce o a margine della dichiarazione di costituzione di parte civile, o di intervento del responsabile civile e della persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria e lo stesso difensore, dotato a tal fine di uno specifico potere di autentica, può certificare la sottoscrizione della parte. La procura, inoltre, non potrà essere di carattere generale, ma deve essere speciale, conferita per uno specifico procedimento e per un determinato grado del processo, sempre che non risulti in maniera espressa una volontà diversa. La presunzione del rilascio per un unico grado di giudizio, salvo diversa volontà delle parti, subisce una sorta di limitazione a seguito del cd. “principio dell'immanenza”, che consente il legittimo compimento di attività che vanno anche oltre i limiti del grado per il quale la procura risulta essere stata rilasciata. La limitazione opera, quindi, in ordine alla possibilità del difensore di presentare sua sponte un'impugnazione per conto dell'interessato, essendo necessaria la specifica indicazione del potere di proporre appello (Cass. S.U. , n. 383/2005). Anche in questo caso sarà legittimato a proporre appello il difensore della parte civile munito di procura speciale (mandato alle liti) anche se non contenente espresso riferimento al potere di interporre il detto gravame, qualora l'interpretazione del mandato consenta di ritenere l'esistenza di una volontà della parte in tal senso (Cass. S.U., n. 44712/2004). L'estensione dei limiti della procura speciale, se in linea con la volontà del rappresentante, può giungere e determinare il conferimento di un potere onnicomprensivo. Procura speciale, nomina difensore imputato e procura per singoli attiLa procura speciale di cui all'art. 100 si distingue dalla mera nomina di difensore di cui all'art. 96 pur non essendoci sostanziali differenze a livello di funzione, contenuto ed assenza di formule sacramentali, con conseguente possibilità di interpretare il contenuto dell’atto alla luce della chiara manifestazione di volontà del terzo interessato. La procura speciale, però, diversamente da quanto previsto per la semplice nomina del difensore, deve contenere la chiara manifestazione di volontà di affidare ad un determinato professionista l’incarico di svolgere le difese necessarie alla tutela delle proprie ragioni in quella specifica procedura. Parimenti, non si tratta di conferimento di procura in relazione a singoli atti del procedimento, ma di procura «speciale alle liti», limitata al procedimento di interesse, quando, per contro, la disposizione che specificatamente disciplina la «procura speciale per determinati atti» è quella, ben diversa, di cui all'art. 122 che riguarda invece gli atti espressamente riservati alla parte di cui all'art. 100, comma 4. Tuttavia, la procura speciale di cui all'art. 100 non va confusa con la mera nomina di un difensore, come avviene per l'imputato in quanto, come detto, non può mai prescindere dal carattere della specialità dato dalla specifica riferibilità ad una fase di un determinato giudizio e ciò nonostante non siano necessarie formule sacramentali nella redazione della procura speciale e sia consentito interpretare l'atto (Cass. S.U., n. 47239/2014). Rappresentanza processuale della parte civile e costituzione di parte civile La procura speciale rilasciata ai sensi dell'art. 100 è un atto autonomo e diverso dalla costituzione di parte civile anche quando la stessa avviene a mezzo di procuratore speciale. Infatti si tratta di atti che svolgono una funzione diversa: mentre con la costituzione di parte civile ci si limita ad autorizzare lo jus postulandi, ossia la rappresentanza a stare in giudizio, con la procura speciale, ex art. 122, si attribuisce una vera e propria legittimazione alla causa, ossia l'attitudine a diventare soggetto del rapporto processuale e poter, quindi, promuovere l'azione risarcitoria. Non a caso, invero, è invalso l'orientamento per il quale, in tema di costituzione di parte civile, l'esistenza in calce o a margine della procura speciale della sottoscrizione della parte seguita da quella del procuratore può valere, tenuto conto delle circostanze concrete, a rivelare la volontà della parte stessa di conferire a quel difensore la procura a compiere l'atto, mentre la sottoscrizione del procuratore può avere contemporaneamente la duplice finalità di autenticazione della firma del cliente e di sottoscrizione dell'atto in sé (da ultimo Cass. II, n. 44660/2015). CasisticaIl difensore del terzo interessato per poter legittimante proporre riesame avvero il decreto di sequestro preventivo deve essere munito di procura speciale la cui mancanza rende inammissibile il ricorso, né il difetto di rappresentanza può essere regolarizzato previa concessione di un termine a norma dell'art. 182, comma 2, c.p.c. in quanto il differimento è incompatibile con la perentorietà del termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti, prevista per la procedura (Cass. V, n. 25478/2014); la rappresentanza processuale della parte civile si realizza attraverso il ministero di un difensore munito di procura speciale, dovendo escludersi che nel processo penale l'azione civile possa esercitarsi secondo le forme previste dall'art. 86 c.p.c.; ne consegue che è viziata da nullità ai sensi dell'art. 178 lett. c) ed è rilevabile d'ufficio anche oltre il termine previsto dall'art. 491, la richiesta di sequestro conservativo formulata dalla parte civile non assistita da un difensore munito di procura speciale (Cass. III, n. 39078/2013); i terzi coinvolti nella procedura di confisca di beni a soggetti sottoposti a misura di prevenzione vanno assimilati alle parti private, essendo portatori di interessi civilistici, per i quali deve valere la regola prevista dall'art. 100, secondo cui parte civile, responsabile civile e persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria stanno in giudizio con il ministero di difensore munito di procura speciale, secondo il dettato dell'art. 83 c.p.c. (Cass. VI, n. 13798/2011), a differenza dell'imputato e del proposto alla misura di prevenzione (figura quest'ultima del tutto assimilata a quella dell'imputato/indagato) che possono stare in giudizio personalmente, avendo solo la necessità di munirsi di un difensore che li rappresenti ex lege e che è titolare del diritto di impugnazione per il solo fatto di rivestire la qualità di difensore, senza necessità di procura speciale (Cass. I, n. 18234/2014). Con riferimento al procedimento di prevenzione, si riscontra anche un contrasto giurisprudenziale. Secondo una prima interpretazione Nel procedimento di prevenzione il ricorso per cassazione proposto dal difensore del terzo interessato non munito di procura speciale, non può essere dichiarato inammissibile dovendo trovare applicazione il disposto di cui all'art. 182 c.p.c., che prevede l'assegnazione alla parte di un termine perentorio per sanare il difetto di rappresentanza. Per tale indirizzo, invero, negare la tutela giurisdizionale, in sede di legittimità, al terzo interessato solo per un difetto di carattere formale, costitutivamente sanabile in maniera estremamente agevole mediante semplice regolarizzazione della procura, non appare aderente alla logica di un corretto rapporto di proporzionalità tra le finalità perseguite e gli strumenti impiegati. D'altronde, come sottolineato anche dalla Corte costituzionale (Corte cost. n. 111/2012), nell'ottica della tutela del diritto di difesa, di cui all'art. 24 Cost., i dispositivi di accesso alla giurisdizione debbono essere preordinati a rafforzare e non già ad indebolire le possibilità di difesa offerte al cittadino, nella prospettiva di una razionalizzazione dell'accesso alla funzione giurisdizionale, preordinatamente ad una tutela di qualità (Cass. VI, ord. n. 11933/2014); secondo altro orientamento, viceversa, l'inammissibilità del ricorso per cassazione proposto dal difensore del terzo interessato sprovvisto di procura speciale non può essere sanata mediante la concessione di un termine a norma dell'art. 182 c.p.c. Ciò in quanto la partecipazione al processo del soggetto sussumibile all'egida delle categorie disciplinate dall'art. 100, è radicalmente inficiata sia nel caso in cui a tanto provveda lo stesso personalmente sia laddove siffatta partecipazione venga realizzata tramite un difensore non munito del mandato ex art. 100. Nulla rileva, inoltre, che l'art. 100, non preveda espressamente, tra le categorie di soggetti ivi indicati, anche il terzo interessato nelle misure di prevenzione, risultando quest'ultima posizione processuale, in ragione del carattere meramente civilistico degli interessi che ne giustificano la partecipazione al relativo procedimento, pienamente equiparata a quelle espressamente menzionate (Cass. VI, n. 17938/2014). I poteriIl difensore è sia il soggetto legittimato a compiere tutti gli atti di interesse del rappresentato sia il soggetto al quale devono essere notificati gli atti relativi al suo assistito, risultandone, quindi, il domiciliatario. Si tratta di una domiciliazione ex lege che rende senza effetti l'eventuale elezione di domicilio in luogo diverso. Salva esplicita previsione, il difensore non può disporre del diritto in contesa. Di conseguenza non può, ad esempio, revocare la costituzione di parte civile, transigere il danno o rinunciare all'impugnazione. Il difensore della parte privata, cui sia stata conferita procura speciale a norma dell'art. 100, è riconosciuto pacificamente il diritto di designare un sostituto, il quale ha facoltà di svolgere in dibattimento ogni attività e, quindi, anche di presentare le conclusioni in luogo del sostituito, a prescindere dal fatto che questi si sia costituito anche parte civile come procuratore speciale della persona offesa. Il difensore della parte civile, investito della rappresentanza tecnica, può dunque nominare un sostituto anche se la procura alle liti rilasciatagli non contenga alcuna previsione al riguardo, derivandogli il relativo potere direttamente dall'art. 102 (Cass. VI, n. 33228/2014). BibliografiaSilvestri, Parte civile e procure speciali per le impugnazioni, in Cass. pen. 2003, 2350; Squarcia, La procura per la costituzione di parte civile ad un nuovo esame delle sezioni unite, in Giur. it. 2000, 810; Vessichelli, Quale procura per l'impugnazione del difensore della parte civile?, in Cass. pen. 2005, 383. |