Codice di Procedura Penale art. 142 - Nullità dei verbali.

Francesco Mancini

Nullità dei verbali.

1. Salve particolari disposizioni di legge, il verbale è nullo se vi è incertezza assoluta sulle persone intervenute o se manca la sottoscrizione [110] del pubblico ufficiale che lo ha redatto.

Inquadramento

La disposizione, conclusiva del titolo terzo dedicato alla documentazione degli atti, detta la disciplina della nullità del verbale, limitandola alle sole ipotesi della carenza di sottoscrizione da parte del cancelliere e della assoluta incertezza sulle persone intervenute.

Profili generali

L'interpretazione sia letterale che sistematica dell'art. 142 induce ad affermare che il legislatore ha inteso comprimere al massimo la sfera delle situazioni con effetti invalidanti sul verbale, con relativa espansione delle mere irregolarità formali. Infatti due — e solo due — sono le cause di nullità del verbale:

a) la assoluta incertezza sulle persone intervenute;

b) la mancanza della sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto.

La giurisprudenza interpreta peraltro in modo ulteriormente restrittivo la disposizione. Ha infatti ritenuto che vi è incertezza assoluta sulle persone che sono intervenute solo quando è preclusa qualsiasi possibilità di identificazione coloro che hanno presenziato alla formazione dell'atto (Cass. V, n. 6399/2009). Condizione questa che ricorre, peraltro, allorché l'identità del soggetto che partecipa all'atto non solo non sia documentata nella parte del verbale specificamente destinata a tale attestazione, ma non sia neppure desumibile da altri dati contenuti nello stesso né da altri atti processuali richiamati dal verbale o che a questo siano, comunque, riconducibili (Cass. S.U., n. 41461/2012).

Ciò che rileva, comunque, non è l'individuazione della persona fisica che ricopre la funzione, quanto la certezza che l'ufficio che ha proceduto alla redazione sia stato effettivamente ricoperto e che siano stati assolti i compiti istituzionali; motivo per il quale si è ritenuto che costituisce mera irregolarità la mancata precisazione delle generalità del P.m. nel verbale del dibattimento, allorché risulti sicura l'effettiva partecipazione. Infatti, la nullità ex art. 142 attiene all'incertezza assoluta in ordine all'intervento dei soggetti che devono partecipare al dibattimento, non alla indicazione nominativa dei partecipanti (Cass. V, n. 5770/1998).

Quanto alla sottoscrizione, rinviandosi per ogni approfondimento al commento subart. 110, pacifico è che per la validità del verbale sia sufficiente la sigla del pubblico ufficiale, essendo irrilevante che attraverso detta sigla non possa individuarsi il nome del sottoscrittore; nome al quale, in caso di specifica contestazione, può comunque risalirsi aliunde, anche attraverso altri atti dell'ufficio (Cass. III, n. 3513/1997).

La giurisprudenza ha tuttavia chiarito che la nullità conseguente a tale mancata sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale che lo ha redatto non comporta l'annullamento dell'intero giudizio a cui lo stesso si riferisce qualora non risultino essere state pregiudicate l'attività defensionale o giurisdizionale (Cass. III, n. 40316/2021).

Natura della nullità

La nullità prevista dall'art. 142 per incertezza assoluta delle persone intervenute per carenza di sottoscrizione del pubblico ufficiale non ha carattere assoluto. Essa infatti non è definita come tale dalla disposizione in commento e, comunque, non offende alcuno dei beni del giusto processo garantiti dall'art. 179, comma 1.

Essa ha invece carattere relativo, con conseguente onere della parte di eccepirla, a pena di decadenza, immediatamente dopo il compimento dell'atto, quando vi assiste, o al massimo con l'impugnazione della sentenza emessa al termine del giudizio in cui s'è verificata a norma dell'art. 182 (Cass. IV, n. 3917/1997, Di Pinto).

La giurisprudenza, infatti, ha ritenuto intempestiva l'eccezione proposta per la prima volta dal difensore dell'indagato in sede di procedimento di riesame relativa alla omessa sottoscrizione da parte dei verbalizzanti di un verbale di sommarie informazioni, in quanto, ai sensi dell'art. 182 la stessa avrebbe dovuto essere dedotta, a pena di decadenza, nell'udienza di convalida (Cass. I, n. 40700/2015).

Il regime di tale nullità è, dunque, quello proprio delle nullità a regime intermedio, per il quale si rinvia al commento sub art. 182 (in tema della qualificazione di tale nullità Cass. III, n. 17801/2011).

Deve però precisarsi che la mancata sottoscrizione del verbale d'udienza da parte del pubblico ufficiale che lo ha redatto non comporta l'annullamento dell'intero giudizio a cui si riferisce, sempre che non abbia determinato un vulnus insanabile l'attività defensionale ovvero l'effettivo svolgimento di quella giurisdizionale (Cass. V, n. 15980/2012).

Casistica

In applicazione di tali principi la giurisprudenza ha ritenuto che:

a) la mancata precisazione delle generalità del P.m. nel verbale del dibattimento, allorché risulti sicura l'effettiva partecipazione costituisce mera irregolarità e non determina nullità (Cass. V, n. 5770/1998);

b) la nullità relativa ravvisabile nella omessa sottoscrizione di verbali di udienza da parte del pubblico ufficiale redigente, ove verificatasi nell'ambito di un dibattimento che si articola in più udienze, è sanata per accettazione degli effetti dell'atto, «ex» art. 183, lett. a) ove la relativa eccezione non venga formulata, all'udienza successiva (Cass. II, n. 2503/2007);

c) la omessa sottoscrizione del verbale da parte del pubblico ufficiale che lo ha redatto, anche a mezzo di una sigla, configura una nullità relativa da eccepire immediatamente dopo il compimento dell'atto, sempre che non sussista incertezza assoluta sulle persone intervenute all'atto (Cass. IV, n. 10181/2004);

d) l'omessa sottoscrizione del verbale da parte dell'interprete integra una mera irregolarità, atteso che la nullità del verbale sussiste solo nei casi di incertezza assoluta sulle persone intervenute o di mancanza della sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto (Cass. VI, n. 45939/2015);

e) l'omessa indicazione delle domande rivolte al dichiarante dalla polizia giudiziaria non è causa di nullità né di inutilizzabilità delle dichiarazioni contenute nel verbale di sommarie informazioni (Cass. III, n. 1792/2010);

f) non determina nullità la eventuale incompletezza del verbale di udienza, con riguardo all'esposizione dei fatti da parte del pubblico ministero (Cass. VI, n. 9759/1999);

g) non determina nullità la mancata indicazione nel verbale di udienza dell'ora di apertura e chiusura (Cass. VI, n. 13403/1998);

h) non è nullo il verbale relativo alle operazioni di intercettazione formato con strumenti informatici e rimasto nella sola versione immateriale, quale documento “Word” non stampato (Cass. V, n. 8442/2013);

i) non determina nullità la non decifrabilità della firma in calce ad atto di un procedimento penale non ne determina l'invalidità, allorché la sottoscrizione sia suscettibile di essere abbinata, anche sulla base di elementi esterni di identificazione, a una determinata persona fisica (Cass. II, n. 7951/2007);

j) non determina nullità del verbale la sua redazione in forma riassuntiva sebbene non ricorressero le condizioni di cui all'art. 140 ed in mancanza del consenso espresso dalle parti ai sensi dell'art. 559 (Cass. III, n. 5892/2014);

k) determina una nullità d'ordine generale ai sensi dell'art. 178, comma 1, lett. c) la totale assenza di documentazione degli atti dibattimentali di raccolta della prova, per assenza sia di trascrizioni che del verbale riassuntivo (Cass. III, n. 37463/2008);

l) determina inutilizzabilità la omessa indicazione, nel verbale di esecuzione delle intercettazioni, delle generalità dell'interprete di lingua straniera che abbia proceduto all'ascolto, traduzione e trascrizione delle conversazioni, per l'impossibilità di desumere la capacità dell'ausiliario di svolgere ed eseguire adeguatamente l'incarico affidatogli (Cass. III, n. 49331/2013);

m) non determina la nullità la mancata sottoscrizione del verbale di udienza in ogni foglio, in quanto tale sanzione è prevista solo per il caso in cui manchi del tutto la sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale redigente (Cass. V, n. 1740/2010);

n) è valido il verbale di arresto in cui siano indicati i nominativi di tutti gli operanti che l'hanno eseguito, ma che sia stato sottoscritto mediante sigle autografe solo da alcuni di essi (Cass. VI, n. 28133/2010);

o) non determina nullità od inutilizzabilità la verbalizzazione in forma riassuntiva di un atto senza riproduzione fonografica dello stesso (Cass. VI, n. 1400/2009);

p) non determina nullità del verbale la mancanza di sottoscrizione da parte del giudice, derivando questa unicamente dall'omessa sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale redigente. (Cass. III, n. 43803/2008);

q) non sussiste nullità del verbale redatto e sottoscritto dal solo magistrato e non dall'ausiliario che lo deve assistere e sia rimasto tuttavia assente (Cass. IV, n. 3352/1997);

r) non determina nullità la omessa sottoscrizione da parte del tecnico del verbale redatto in forma stenotipica o con altro strumento meccanico (Cass. VI, n. 26018/2008);

s) non determina nullità né inutilizzabilità l'omessa indicazione, nel verbale di esecuzione delle intercettazioni, delle generalità dell'interprete di lingua straniera che abbia proceduto all'ascolto, traduzione e trascrizione delle conversazioni (Cass. III, n. 24305/2017).

Bibliografia

Vedi sub art. 134

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