Codice di Procedura Penale art. 153 - Notificazioni e comunicazioni al pubblico ministero.

Alessandro D'Andrea

Notificazioni e comunicazioni al pubblico ministero.

1. Le notificazioni al pubblico ministero sono eseguite, con le modalità previste dall'articolo 148, comma 1, e, nei casi indicati dall'articolo 148, comma 4, direttamente dalle parti o dai difensori, mediante consegna di copia dell'atto in forma di documento analogico nella segreteria. In tale ultimo caso, il pubblico ufficiale addetto annota sull'originale e sulla copia dell'atto le generalità di chi ha eseguito la consegna e la data in cui questa è avvenuta1.

2. Le comunicazioni di atti e provvedimenti del giudice al pubblico ministero sono eseguite a cura della cancelleria nello stesso modo [64 att.], salvo che il pubblico ministero prenda visione dell'atto sottoscrivendolo. In tal caso, il pubblico ufficiale addetto annota sull'originale dell'atto la eseguita consegna e la data in cui questa è avvenuta [151 2]2.

[1] Comma modificato dall'articolo 10, comma 1, lett. d), num 1) lettere a) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha sostituito le parole seguenti: «con le modalità previste dall'articolo 148, comma 1, e, nei casi indicati dall'articolo 148, comma 4,» alla parola: «anche» e dopo le parole: «dell'atto» ha inserito le seguenti: «in forma di documento analogico»;  la lett. b) del medesimo num 1)  ha sostituito le parole seguenti: «In tal caso, il» alla parola «Il»​. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

[2] Comma modificato dall'articolo 10, comma 1, lett. d), num 2) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che, nel secondo periodo,  ha sostituito le parole seguenti: «In tal caso, il» alla parola «Il»​. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

L'art. 153 diversifica, in due distinti commi, le modalità attraverso cui eseguire le notificazioni e le comunicazioni degli atti in favore del pubblico ministero, in particolare distinguendole  a seconda che gli atti provengano dalle parti ovvero dal giudice.

Profili generali

La natura pubblica del destinatario dell'atto, ha indotto il legislatore a riservare questo specifico articolo alla regolamentazione delle modalità con cui si deve procedere alla notifica o alla comunicazione degli atti al pubblico ministero.

Le notificazioni al pubblico ministero

Il comma 1 dell'art. 153 dispone che la notificazione al pubblico ministero degli atti provenienti dalle parti o dai loro difensori sia eseguita, direttamente ad opera di costoro, mediante la consegna in segreteria delle relative copie. La circostanza che la norma utilizzi il termine “anche” lascia intendere come, comunque, sia possibile, fare ricorso all'ufficiale giudiziario, benché si tratti, presumibilmente, di ipotesi solo teorica e di scarso utilizzo nella prassi.

La mancata consegna dell'atto in segreteria comporta la nullità della notificazione, ex art. 171 lett. d).

La norma impone, ai fini del perfezionamento della notifica, che il pubblico ufficiale annoti sull'originale e sulla copia dell'atto le generalità di chi ha eseguito la consegna e della relativa data, redigendo una sorta di relazione di notifica.

A differenza di quanto previsto dal successivo comma non è possibile surrogare le formalità imposte dal dettato normativo con la diretta presa visione dell'atto, mediante sottoscrizione, da parte del pubblico ministero.

La giurisprudenza ha osservato come, comunque, sia validamente effettuata la notifica al p.m. di una richiesta formulata dall'imputato detenuto, ricevuta dal direttore dell'istituto penitenziario, ove l'atto risulti indirizzato al pubblico ministero, quale autorità destinataria della relativa consegna (Cass. III, n. 4361/1998).

Le comunicazioni al pubblico ministero

Il comma 2 dell'art. 153 regola, la disciplina delle comunicazioni di atti e provvedimenti del giudice al pubblico ministero.

Le comunicazioni, in realtà, vengono eseguite dalla cancelleria del giudice utilizzando lo stesso sistema stabilito per le notificazioni — consegna di copia dell'atto nella segreteria e successiva fase di annotazione, sull'originale e la copia dell'atto, delle generalità di chi ha eseguito la consegna e della data — tuttavia prevedendo anche l'alternativa, ed equipollente, possibilità della presa visione dell'atto da parte del p.m., esternata mediante apposita sottoscrizione, che costituisce il momento perfezionativo della procedura.

La necessità del rispetto delle indicate forme ha indotto la giurisprudenza ad escludere che sia valida una comunicazione effettuata mediante semplice ricezione in segreteria di un atto del procedimento sul cosiddetto registro di passaggio (Cass. V, n. 28442/2011).

L'omessa o carente comunicazione è causa di nullità generale, ex art. 178, comma 1, lett. b).

La disciplina della comunicazione degli atti trova specifica integrazione, nelle norme dell'art. 64 disp. att., essendo ivi previsto che: la comunicazione di atti dal giudice al p.m. che si trovi in una sede diversa deve avvenire con lettera raccomandata con avviso di ricevimento (comma 2); in casi di urgenza, o quando l'atto riguardi la libertà personale, la comunicazione è eseguita con il mezzo più celere, ex artt. 149 e 150, ovvero ad opera della polizia giudiziaria (comma 3); è possibile la trasmissione di copia dell'atto con mezzi tecnici idonei, quando il funzionario attesti in calce ad essa di aver trasmesso il testo originale (comma 4).

In riferimento agli ultimi due commi, la giurisprudenza di legittimità ha osservato come nell'ipotesi in cui si proceda a notificazione con utilizzo del mezzo più celere o con mezzi tecnici idonei, la tempestività della comunicazione debba essere valutata considerando la data e l'ora della trasmissione, e non già quella della ricezione, non assumendo rilievo alcuno il fatto che, trattandosi di giorno festivo, non fosse presente alcun funzionario di cancelleria in grado di attestare di aver trasmesso il testo originale (Cass. III, n. 5873/2004).

Modifiche introdotte dal d.lgs. n. 150/2022 (c.d. “riforma Cartabia”)

L'art. 10, comma 1, lett. d), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, ha disposto modifiche al testo dell'art. 153, indicando, come regola generale per le notificazioni al pubblico ministero il ricorso alle modalità telematiche previste dall'art. 148, comma 1, fatta salva, per le ipotesi ex art. 148, comma 4, in cui non sia possibile procedere con notifica telematica, la possibilità di effettuare la consegna in segreteria, direttamente dalle parti o dai difensori, di copia dell'atto in forma di documento analogico.

Entrata in vigore della riforma

La modifica normativa ha decorrenza dal 30 dicembre 2022, secondo quanto disposto dall'art. 6 del d.l. 31 ottobre 2022, n. 162.

In difetto di una normativa transitoria ad hoc, la novella si applicherà secondo il principio tempus regit actum.

Bibliografia

Vedi sub art. 152.

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