Codice di Procedura Penale art. 245 - Ispezione personale.Ispezione personale. 1. Prima di procedere all'ispezione personale [13 Cost.; 354 3] l'interessato è avvertito della facoltà di farsi assistere da persona di fiducia, purché questa sia prontamente reperibile e idonea a norma dell'articolo 120 [364]. 2. L'ispezione è eseguita nel rispetto della dignità e, nei limiti del possibile, del pudore di chi vi è sottoposto [249; 79 att.]. 3. L'ispezione può essere eseguita anche per mezzo di un medico [79 2 att.]. In questo caso l'autorità giudiziaria può astenersi dall'assistere alle operazioni. InquadramentoL'art. 245 si occupa, precipuamente, delle modalità di esecuzione dell'ispezione personale dettandone le garanzie, le forme ed i limiti. L'invasività dell'atto investigativo, proprio in quanto lede la corporeità del soggetto, necessita di una peculiare tutela che abbia quale prioritaria finalità quella di non lederne la dignità ed il pudore. Facoltà del soggetto ispezionatoProfili generali L'ispezione personale è atto invasivo della sfera della personalità, costituzionalmente tutelata dall'art. 13 Cost. Con espressione edulcorata il nuovo codice di procedura penale definisce come personale l'ispezione, che nel precedente testo, trovava declinazione più cruda, in corporale. Sfera d'azione Proprio in considerazione del fatto che l’atto investigativo ha ad oggetto la sfera corporale del soggetto ispezionato il legislatore si preoccupa di garantire la necessità dello stesso ai fini delle indagini e la tutela della dignità di chi vi è sottoposto. Di sovente, l’accertamento d’indagine è strettamente legato a situazioni contingenti ed immediate che, soprattutto, nell’immediatezza dei fatti occorre vengano soddisfatte celermente. Contemperamento dei valori costituzionalmente tutelati Unitamente al valore costituzionale della libertà personale il legislatore, al fine di fornire l'autorità giudiziaria dei poteri ispettivi idonei alla ricerca della verità, ha dovuto, necessariamente, prendere in considerazione anche quello del diritto alla salute (art. 32, comma 2, Cost.) in quanto “nessuno può essere sottoposto a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Se prima si era soliti dire, sotto il profilo investigativo, che il corpo del soggetto deceduto “parlava”, — per tutti i dati che era possibile trarre dall'ispezione corporale (autoptica) dello stesso —, oggi, con l'evoluzione scientifica, anche il corpo del soggetto che vive (qualsiasi veste processuale egli ricopra) può fornire dati fondamentali all'accertamento dei fatti. Il contemperamento che sempre più va proponendosi è, quindi, dove vadano ad equilibrarsi la ricerca della verità processuale e la portata degli accertamenti tecnici cui i soggetti interessati possono essere coattivamente obbligati. Facoltà del soggetto ispezionato Prima di dar luogo all'ispezione personale il soggetto interessato viene avvisato della facoltà concessagli dalla legge di farsi assistere da una persona di fiducia —, ovvero una persona terza che sia in grado di testimoniare successivamente sulle modalità di svolgimento dell'atto. Nella stessa espressione della facoltà è insita la volontà del legislatore di assumere una posizione neutrale tra l'esercizio della potestà d'accertamento dello Stato a mezzo dei propri corpi di polizia e la necessaria tutela delle libertà individuali del cittadino, senza aprioristici affidamenti alla correttezza dei primi. Soggetto terzo Nell'individuare il soggetto terzo (prescelto discrezionalmente da chi è sottoposto ad ispezione) le due caratteristiche salienti sono: l'immediata reperibilità dello stesso e la sua idoneità ex art. 120. Immediata reperibilità Tale concetto, nella sua genericità, necessariamente assume connotazioni sottoponibili a valutazioni da assumere nell'immediatezza sia da parte del soggetto ispezionato che da parte dell'organo che dovrà procedervi. Rientra, senz'altro, nella facoltà del soggetto sottoposto ad ispezione personale di far verbalizzare un eventuale dissenso riguardo alla non reperibilità immediata ritenuta dall'organo che deve procedere allo svolgimento dell'atto investigativo. Capacità ex art. 120 L'art. 120 descrive tassativamente l'inidoneità ad assumere la veste di testimone dell'atto d'ispezione, descrivendo così in modo indiretto la capacità richiesta a farlo. Quel che rileva è che la capacità si presume affidando, a successivi momenti processuali, la verifica della stessa a mezzo di prova contraria sempre in forza di quella posizione neutrale assunta dal legislatore tra i valori in campo, quello della potestà di accertamento dello Stato a mezzo dei propri corpi di polizia giudiziaria ed il rispetto dei diritti individuali della persona. Modalità dell'ispezione personale
Profili generali Le modalità dell'ispezione personale (corporale) prendono, in particolare cura, oltre al pudore della persona sottopostavi anche il rispetto della dignità della stessa proprio in considerazione della necessaria invasività di cui essa è connaturata. È anche per tale ragione che gli ufficiali di polizia giudiziaria nei casi di particolare urgenza possono dar luogo, in assenza dell'intervento del pubblico ministero, a tutti gli accertamenti riguardanti i luoghi, le cose e le persone, fatta eccezione proprio per le ispezioni personali (art. 354, comma 2). Esecuzione La declamazione del principio di diritto affermato nell'art. 245 trova concreta traduzione nelle modalità attuative di cui all'art. 79 disp. att. Quest'ultimo, — che riguarda sia le ispezioni che le perquisizioni —, si premura di stabilire (primo comma) che le ispezioni personali vanno eseguite da “persona dello stesso sesso di quella che vi è sottoposta” facendo eccezione per le situazioni in cui ciò sia impossibile ovvero si verta in una circostanza di assoluta urgenza. Nell'eventualità che a svolgere le operazioni di ispezione personale sia una persona esercente la professione sanitaria, — dizione che, nella sua voluta genericità, esclude che ci si intenda riferire solo a chi svolga la professione di medico —, non trova applicazione la disposizione sopra menzionata. Riguardo al fatto che per superare la necessità che, per rispetto del pudore del soggetto ispezionato, l'ispezione sia svolta da persona appartenente al medesimo sesso, è sufficiente il fatto che a compierla sia un soggetto che svolge una professione sanitaria, è confermata dal fatto che laddove il legislatore ha voluto indicare specificamente la figura del medico lo ha fatto espressamente, come quando, in presenza dello stesso, ha escluso la garanzia della presenza dell'autorità giudiziaria (art. 245, comma 3). Stesso sesso Il legislatore non si è posto il problema dei soggetti che non si riconoscono né con l’identità sessuale maschile né con quella femminile (es.: transgender). Per questi soggetti non è azzardato ritenere che, fermo restando i limiti sopra menzionati, debba sempre essere loro richiesto, proprio per le analoghe ragioni di pudore e dignità spettanti al soggetto ispezionato, da quale operatore “preferiscono” essere ispezionati. Contestazioni Può tanto accadere che il soggetto terzo prescelto dall'ispezionato sia presente all'atto del procedimento, e possa successivamente testimoniare sullo svolgimento dello stesso, — e sulle sue eventuali illegittimità formali e/o sostanziali —, quanto che lo stesso non sia potuto essere presente perché si è ritenuto di vertere in una circostanza impossibile al suo pronto reperimento ovvero di assoluta urgenza. In entrambi i casi resta ferma la possibilità del soggetto ispezionato di far verbalizzare le sue obiezioni riguardo alle valutazioni svolte dalla polizia giudiziaria, sempre fatta salva la correttezza di chi opera a prenderne atto e riportarne i fatti. Ispezione personale eseguita da un medicoProfili generali Trova conferma la differenza tra l'esercente una professione sanitaria (citato dall'art. 79 disp. att.), — a garanzia del fatto che in tal caso non v'è bisogno che l'ispezione sia svolta da persona appartenente allo stesso sesso del soggetto ispezionato —, ed il medico (citato dall'art. 245, comma 3), — per il quale, invece, la soglia di garanzia derivante dalla professione dallo stesso svolta si innalza sino a facultare l'autorità giudiziaria (o chi per essa, su delega) a non essere presente. Contenuti e limiti Da chiunque venga svolta l'ispezione personale resta fermo il fatto che va rispettata la dignità ed il pudore della persona soggetta ad ispezione personale. L'ispezione personale si limita all'acquisizione di dati tecnici a mezzo della constatazione descrittiva del corpo umano mentre esulano strettamente da essa, per rientrare in altri istituti e strumenti d'indagine, i prelievi di materiale dallo stesso (saliva; sangue; capelli; etc.). CasisticaMentre l'ispezione personale è assoggettata a riserva di giurisdizione gli accertamenti ed i rilievi urgenti sulle persone possono essere svolti dalla polizia giudiziaria, nei limiti del rispetto della dignità e del pudore della persona, laddove vi è pericolo che le tracce del reato si disperdano o si alternino – (Cass. III, n. 18452/2020). BibliografiaCiliberti - De Stefano, L’ispezione corporale e l’accertamento radiografico coattivo, in Riv. it. med. leg., fasc. 1/2007, 2007, 87; Felicioni, Le ispezioni e le perquisizioni, Milano, 2012; Gialuz, Radiologia e accertamenti medici coattivi: il difficile equilibrio tra libertà della persona ed esigenze di prova, in Riv. it. dir. e proc. pen., fasc. 2/2012, 2012, 558. |