Codice di Procedura Penale art. 256 ter - Acquisizione di atti, documenti o altre cose per i quali viene eccepito il segreto di Stato1.

Enrico Campoli

Acquisizione di atti, documenti o altre cose per i quali viene eccepito il segreto di Stato1.

1. Quando devono essere acquisiti, in originale o in copia, documenti, atti o altre cose per i quali il responsabile dell'ufficio detentore eccepisce il segreto di Stato, l'esame e la consegna sono sospesi; il documento, l'atto o la cosa è sigillato in appositi contenitori e trasmesso prontamente al Presidente del Consiglio dei ministri.

2. Nell'ipotesi prevista al comma 1, il Presidente del Consiglio dei ministri autorizza l'acquisizione del documento, dell'atto o della cosa ovvero conferma il segreto di Stato entro trenta giorni dalla trasmissione.

3. Se il Presidente del Consiglio dei ministri non si pronuncia nel termine di cui al comma 2, l'autorità giudiziaria acquisisce il documento, l'atto o la cosa».

(1)

[1] Articolo inserito dall'art. 16 l. 3 agosto 2007, n. 124, con effetto a decorrere dal 12 ottobre 2007.

Inquadramento

L'art. 256-ter, a differenza della norma che lo precede, riconosce in capo al responsabile dell'ufficio dei servizi per la sicurezza (detentore del documento, dell'atto o della cosa da sottoporre a vincolo) il potere di eccepire il segreto di Stato determinando in tal modo l'interruzione dell'esecuzione e la trasmissione della richiesta dell’autorità giudiziaria al Presidente del Consiglio dei ministri al fine  assumere le decisioni di competenza in merito alla sussistenza o meno dello stesso.

Il potere di eccepire il segreto di Stato

Profili generali

Solo apparentemente tale norma costituisce sovrapposizione a quanto stabilito in materia da altre, ove solo si voglia richiamare la disciplina dell'art. 256-bis.

Invero, il legislatore, con l'intervento di riforma del 3 agosto 2007 (l. n. 124/2007) ha voluto minuziosamente prevedere tutte le ipotesi, ivi compresa quella di riconoscere in capo al responsabile dell'ufficio dei servizi per la sicurezza di eccepire, all'autorità giudiziaria che intenda porre in esecuzione un decreto di sequestro probatorio, la sussistenza del segreto di Stato al momento dell'esecuzione del vincolo.

Modalità

La struttura della norma in commento riconosce il potere di interruzione dell'esecuzione in capo ai responsabili di uno degli uffici per la sicurezza, così come legittimati, soggettivamente ed oggettivamente dalla l. n. 124/2007.

Mozione

L'opposizione del segreto di Stato (art. 200) costituisce una mera mozione di ostacolo in quanto il potere di frapporla è insito nel potere riconosciuto agli apparati di sicurezza, diramazione diretta dell'esecutivo nel suo vertice apicale (Presidente del Consiglio dei ministri).

Esso non abbisogna di alcuna motivazione né tantomeno di alcuna forma scritta potendo, correttamente, svilupparsi in forma libera e verbale.

La sospensione dell'esecuzione

Profili generali

L’esercizio del potere di interruzione riconosciuto al responsabile degli uffici per la sicurezza comporta la sospensione dell’esecuzione dell’attività investigativa riconducibile all’autorità giudiziaria, la cui condizione d’efficacia è data dalla decisione del Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla sussistenza o meno del segreto di Stato.

Sigillatura e trasmissione

Oltre alla consegna è sospeso anche l'esame del documento, o di altra cosa oggetto del vincolo, dovendo gli ufficiali di polizia giudiziaria, necessariamente delegati dall'autorità giudiziaria, provvedere, alla presenza del responsabile dell'ufficio per la sicurezza, alla sigillatura ed alla immediata trasmissione dei plichi formati alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Verbalizzazione delle operazioni

Dell'esecuzione del sequestro, dell'avere il responsabile dell'ufficio per la sicurezza eccepito il segreto di Stato, dell'interruzione e della successiva sigillatura dei documenti, degli atti o delle altre cose e della loro trasmissione in plichi al Presidente del Consiglio dei ministri, gli ufficiali di polizia giudiziaria, delegati dall'autorità giudiziaria, devono redarre apposito verbale delle operazioni.

È da ritenere che le cose sequestrande debbano essere, quantomeno, indicate nella loro intestazione o nella loro descrizione sommaria in quanto, sia pur senza riferimenti ai contenuti, di esse non si avrebbe più piena contezza nei successivi passaggi “burocratici”.

La decisione del Presidente del Consiglio dei ministri

Profili generali

Il vincolo probatorio rimane sospeso nella sua efficacia fino a quando il Presidente del Consiglio dei ministri non emana la sua decisione in proposito.

Termine

Il termine della decisione del Presidente del Consiglio dei ministri è più breve rispetto a quello sancito dall'art. 256-bis in quanto la stessa va assunta entro trenta giorni dal ricevimento dei plichi trasmessi.

È da ritenere, implicitamente, che i plichi contenenti le cose sequestrande possano essere disigillati e consultati dall'organo che deve decidere sebbene alcuna regolamentazione di tali operazioni sia prevista onde certificare la correttezza delle operazioni.

Conferma o meno del segreto di Stato

Nel suddetto termine, — e l'eventuale silenzio al decadere dello stesso comporta il potere dell'autorità giudiziaria di dare efficacia al decreto di sequestro —, il Presidente del Consiglio dei ministri autorizza l'acquisizione delle cose ovvero la nega, confermando la sussistenza del segreto di Stato.

In caso di diniego è riconosciuto all'autorità giudiziaria il potere di sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione, come già evidenziato nella altre norme aventi ad oggetto la medesima contrapposizione tra potere esecutivo e potere giudiziario.

Bibliografia

V. sub art. 253.

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