Codice di Procedura Penale art. 286 bis - Divieto di custodia cautelare (1).

Franco Fiandanese

Divieto di custodia cautelare (1).

1. (2).

2. Con decreto del ministro della sanità, da adottare di concerto con il ministro di grazia e giustizia (3), sono definiti i casi di AIDS conclamata o di grave deficienza immunitaria e sono stabilite le procedure diagnostiche e medico-legali per il loro accertamento (4).

3. Quando ricorrono esigenze diagnostiche al fine di accertare la sussistenza delle condizioni di salute di cui all'articolo 275, comma 4-bis, ovvero esigenze terapeutiche nei confronti di persona che si trovi in tali condizioni, se tali esigenze non possono essere soddisfatte nell'ambito penitenziario, il giudice può disporre il ricovero provvisorio in idonea struttura del Servizio sanitario nazionale per il tempo necessario, adottando, ove occorra, i provvedimenti idonei a evitare il pericolo di fuga. Cessate le esigenze di ricovero, il giudice provvede a norma dell'articolo 275 (5).

(1) Articolo inserito dall'art. 1 d.l. 14 maggio 1993, n. 139, conv., con modif., nella l. 14 luglio 1993, n. 222. L'art. 286-bis era stato già inserito, con diversa formulazione, dapprima dall'art. 3 d.l. 13 luglio 1992, n. 335, poi, dall'art. 3 d.l. 11 settembre 1992, n. 374, quindi, dall'art. 3 d.l. 12 novembre 1992, n. 431, successivamente, dall'art. 11 d.l. 12 gennaio 1993, n. 3 e, ancora, dall'art. 1 d.l. 13 marzo 1993, n. 60: questi decreti sono decaduti per mancata conversione in legge.

(2) Comma abrogato dall'art. 3 1 lett. a) l. 12 luglio 1999, n. 231. In precedenza la Corte cost., con sentenza 18 ottobre 1995 n. 439 aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale del medesimo comma 1 «nella parte in cui stabilisce il divieto di custodia cautelare in carcere nei confronti delle persone ivi indicate, anche quando sussistono le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza di cui all'art. 275 4, del medesimo codice, e l'applicazione della misura possa avvenire senza pregiudizio per la salute del soggetto e di quella degli altri detenuti».

(3) Ora Ministro della giustizia ai sensi del d.lg. 30 luglio 1999, n. 300, come da ultimo modificato dal d.l. 18 maggio 2006, n. 181, conv., con modif., in l. 17 luglio 2006, n. 233.

(4) V. d.m. sanità 21 ottobre 1999 (G.U. 22 dicembre 1999, n. 299).

(5) Comma così sostituito dall'art. 3 1 lett. b) l. n. 231, cit.

Inquadramento

Con riferimento al divieto di custodia cautelare in carcere disposto dall'art. 275 comma 4 bis nei confronti di persone affette da Aids conclamata o da grave deficienza immunitaria, l'art. 286 bis, dopo avere previsto le modalità di accertamento della patologia (comma 1), stabilisce che per esigenze diagnostiche o terapeutiche che non possano essere soddisfatte nell'ambito penitenziario, il giudice possa disporre il ricovero provvisorio in idonea struttura del servizio sanitario nazionale, adottando, ove occorra, i provvedimenti idonei a evitare il pericolo di fuga.

Finita la fase provvisoria e cessate le esigenze diagnostiche o terapeutiche, si procederà ai sensi dell'art. 275, commi 4 bis e ss.

L'art. 286 bis è applicabile, ai sensi del comma 4 quater dell'art. 299 durante gli accertamenti finalizzati alla revoca o alla sostituzione della custodia cautelare in carcere.

Bibliografia

Aprile, Le misure cautelari nel processo penale, Milano, 2006; AA.VV. a cura di Scalfati, Le misure cautelari, in Trattato di procedura penale, Torino, 2008; Spangher, Le misure cautelari personali, in Procedura penale teoria e pratica del processo, Torino, 2015.

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