Codice di Procedura Penale art. 290 - Divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali.

Franco Fiandanese

Divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali.

1. Con il provvedimento che dispone il divieto di esercitare determinate professioni, imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese [30, 31, 32-bis, 35, 35-bis c.p.], il giudice [279] interdice temporaneamente all'imputato [60, 61], in tutto o in parte, le attività a essi inerenti.

2. Qualora si proceda per un delitto contro l'incolumità pubblica [422-452 c.p.] o contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio [499-518 c.p.] ovvero per alcuno dei delitti previsti dalle disposizioni penali in materia di società e di consorzi [2621-2642 c.c.] o dagli articoli 353, 355, 373, 380 e 381 del codice penale, la misura può essere disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti dall'articolo 287, comma 1.

Inquadramento

IL provvedimento in esame interdice temporaneamente, in tutto o in parte, determinate professioni, imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

Si è ritenuto (Spangher, 52) che, per superare l'indeterminatezza delle riferite categorie si debba fare riferimento all'art. 2229 c.c.

Tale misura trova corrispondenza nelle sanzioni accessorie di cui agli artt. 30, 32-bis, 35 e 35-bis c.p.

Deroga ai limiti edittali

Non è` necessario tenere conto del limite di pena fissato dall'art. 287 comma 1,quando si proceda per delitti contro l'incolumità pubblica o contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio ovvero per uno dei delitti previsti dalle disposizioni penali in materia di società e di consorzi, ovvero dagli artt. 353, 355, 373, 380 e 381 c.p.

Colpa professionale

In caso di applicazione di misure interdittive all'indagato per omicidio colposo per colpa professionale, per la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, sono sufficienti gli elementi probatori che implicano una ragionevole probabilità circa la ricorrenza dei presupposti del reato ipotizzato e della sua riferibilità alla condotta del soggetto indagato e ciò indipendentemente dal grado della colpa, che attiene al merito, e dalla cooperazione di altre persone nello stesso reato.

D'altro canto anche in tema di colpa professionale è possibile l'applicazione di una misura cautelare per le esigenze previste dall'art. 274 lett. c) (pericolo di commissione di reati della stessa specie in considerazione delle circostanze del fatto e della personalità dell'imputato) poiché anche in materia di colpa professionale è possibile una prognosi di reiterazione dei comportamenti in relazione alle caratteristiche della struttura in cui il professionista opera e al comportamento da questi tenuto nel caso oggetto di giudizio e l'offesa temuta riguarda gli stessi interessi collettivi già colpiti (Cass. IV, n. 1228/1994)

La Corte suprema ha precisato i criteri che devono essere seguiti ai fini dell'applicazione della misura interdittiva della sospensione temporanea dall'esercizio dell'attività professionale nei confronti di un medico accusato di omicidio colposo, affermando che il giudice deve esaminare ed apprezzare compiutamente le concrete modalità di commissione del fatto costituente reato e tutti gli altri parametri enunciati nell'art. 133 c.p. che possono evidenziare la personalità del soggetto; occorre, inoltre, considerare il grado della colpa e la condotta tenuta dall'indagato nel caso concreto, valutando il grado di difformità della condotta dell'autore rispetto alle regole cautelari violate, al livello di evitabilità dell'evento ed al « quantum » di esigibilità dell'osservanza della condotta doverosa pretermessa (Cass. IV, n. 42588/2011; Cass. IV, n. 27420/2018: nella fattispecie la Corte ha ritenuto immune da censure l'ordinanza del tribunale per il riesame che, con riferimento alla misura interdittiva della sospensione temporanea dall'esercizio della professione medica, aveva desunto il pericolo di reiterazione del reato dalla manifestata pervicacia dell'indagato nell'applicare la terapia omeopatica, anziché antibiotica, rivelatasi inidonea a evitare la morte di un bambino, in assenza di significativi miglioramenti delle condizioni del paziente, e dalla mancanza di un vaglio critico manifestata dall'indagato dopo il fatto in ordine alla convinzione di una superiorità della medicina omeopatica rispetto a quella tradizionale).

Inabilitazione all'esercizio della professione notarile

La inabilitazione temporanea all'esercizio della professione notarile non rientra nella figura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio ex art. 289, ma in quella del divieto temporaneo di determinate attività professionali ex art. 290; e ciò in quanto l'attività notarile, pur essendo connotata da aspetti pubblicistici, è qualificabile come professione, caratterizzata privatisticamente e svolta dal notaio in piena autonomia nell'ambito di un ordine professionale autogestito. Ne consegue che per l'applicazione della misura in questione non è richiesto il previo interrogatorio dell'imputato; garanzia che attiene solo alla misura prevista dall'art. 289 per i pubblici ufficiali (Cass. VI, n. 3106/1999; Cass. V, n. 44410/2014)

Rapporti con altre misure

La prescrizione (art. 283) di non dimorare in un determinato luogo e di non accedervi senza l'autorizzazione è preordinata a vietare all'indagato di dimorare in un determinato luogo, inteso come territorio del comune di dimora abituale al fine di assicurare un controllo più efficace nel territorio di una frazione del comune o nel territorio di un comune viciniore.

Ne deriva che è illegittimo il provvedimento che applichi la misura di cui all'art. 283 al fine di vietare all'indagato di accedere in alcuni specifici edifici, trattandosi di finalità cui è preordinato l'art. 290 che disciplina il divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali e imprenditoriali, inapplicabile nella specie trattandosi dell'attività di dipendente di una società (In applicazione del principio di cui in massima la S.C. ha censurato la decisione con cui il Tribunale del riesame ha confermato la misura, sostituita alla originaria misura carceraria, del divieto di accesso nei locali del Casinò nei confronti di un «croupier») (Cass. V, n. 19565/2010).

La misura cautelare della chiusura del pubblico esercizio (art. 79, comma 5, d.P.R. n. 309/1990) adottata nel corso di un procedimento per il reato di agevolazione colposa dell'uso di sostanze stupefacenti, realizzando l'anticipata applicazione dell'omologa pena accessoria, va annoverata tra le misure interdittive, con la conseguenza che, ad essa applicandosi il procedimento di cui agli art. 291 e ss., deve essere disposta dal Giudice,- «autorità giudiziaria procedente» individuata dall'art. 79 d.P.R. n. 309/1990 in materia di stupefacenti - su richiesta del P.m. (Cass. VI, n. 3324/2001).

La misura interdittiva del divieto di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali ha una sfera autonoma rispetto alle analoghe misure, di natura amministrativa, di sospensione cautelare dall'esercizio di attività professionali previste dai vari ordinamenti professionali o dalla legislazione antimafia

Bibliografia

AA.VV. a cura di Scalfati, Le misure cautelari, in Trattato di procedura penale diretto da G. Spangher, Torino, 2008; Spangher, Le misure cautelari personali, in Procedura penale teoria e pratica del processo, Torino, 2015; Aprile, Le misure cautelari nel processo penale, MIlano, 2006; Cerqua, Le misure interdittive, in AA.VV., Le misure cautelari personali, a cura di Spangher-Santoriello, Torino, 2009, 406; Ferrajoli, voce Misure cautelari, in Enc. giur. Treccani, Roma, 1996, XX, 1; Gasparini, voce Misure cautelari personali, in Dig. d. pen., Torino, 2000, 469; Peroni, voce Misure interdittive (diritto processuale penale), in Enc. dir., Milano, IV Agg., 2000, 739; Peroni, Le misure interdittive nel sistema delle cautele penali, Milano, 1992.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario