Codice di Procedura Penale art. 319 - Offerta di cauzione.

Franco Fiandanese

Offerta di cauzione.

1. Se l'imputato [60] o il responsabile civile [83] offre cauzione idonea a garantire i crediti indicati nell'articolo 316, il giudice dispone con decreto che non si faccia luogo al sequestro conservativo e stabilisce le modalità con cui la cauzione deve essere prestata.

2. Se l'offerta è proposta con la richiesta di riesame [318], il giudice revoca il sequestro conservativo quando ritiene la cauzione proporzionata al valore delle cose sequestrate.

3. Il sequestro è altresì revocato dal giudice se l'imputato o il responsabile civile offre, in qualunque stato e grado del processo di merito, cauzione idonea.

Inquadramento

La norma prevede la possibilità per l'imputato e il responsabile civile di offrire una cauzione per sottrarsi agli effetti del sequestro conservativo purché sia idonea a mantenere inalterata l'esigenza di garantire il soddisfacimento dei crediti.

Secondo la prevalente giurisprudenza (v. sub art. 316) l'offerta di cauzione è l'unica ipotesi in cui è possibile la revoca del sequestro conservativo, non essendo tale misura cautelare suscettibile di revoca nemmeno nel caso in cui vengano meno i presupposti genetici.

Presupposti e modalità della revoca

La cauzione può essere offerta prima che la misura cautelare venga disposta e se l'imputato o il responsabile civile hanno offerto una cauzione idonea a garantire i crediti indicati dall'art. 316, il giudice dispone con decreto che non si faccia luogo al sequestro conservativo e stabilisce con quali modalità la cauzione deve essere presentata; oppure può essere offerta dopo che il giudice ha adottato la relativa ordinanza, o comunque in ogni stato e grado del processo di merito, e in questi casi se l'imputato o il responsabile civile offrono una cauzione proporzionata al valore delle cose sequestrate, il giudice che ha già disposto il sequestro conservativo, può revocarlo con un'ordinanza.

Poiché l'ordinanza che dispone il sequestro conservativo non deve essere adottata all'esito di una procedura camerale, la previsione di offerta di idonea cauzione da parte dell'imputato o del responsabile civile, al fine di evitare il sequestro conservativo, opera limitatamente ai casi in cui la richiesta di sequestro è formulata nel corso dell'udienza preliminare o dibattimentale (Cass. II, n. 40221/2006).

La congruità dell'offerta di cauzione presentata in via preventiva dall'imputato o dal responsabile civile deve essere valutata in riferimento all'importo complessivo dei crediti tutelati, mentre quella presentata unitamente alla richiesta di riesame deve essere parametrata al valore dei diversi beni sottoposti a vincolo, sicché, in questo secondo caso, il tribunale che reputi congrua l'offerta solo in relazione ad alcuni beni, può procedere ad una revoca parziale del sequestro conservativo (Cass. V, n. 24650/2022).

Il ricorso alla cauzione è una scelta volontaria dell'interessato che presuppone la sussistenza di tutti gli elementi giustificativi del sequestro conservativo, compreso il periculum in mora di dispersione delle garanzie, che non può essere desunto dalla mancata attivazione della procedura prevista dall'art. 319 (Cass. VI, n. 20923/2012).

Sussiste l'interesse ad impugnare, onde ottenere una verifica sulla legittimità di una misura cautelare reale, anche a seguito della revoca dovuta alla prestazione di una cauzione, allorché la decisione sull'impugnazione possa avere effetti significativi sul mantenimento della cauzione già versata (Cass. IV, n. 12710/2011).

Credito dell'erario per le spese di giustizia

L'indicazione della somma per la quale viene disposto, in corso di giudizio, il sequestro conservativo a garanzia del credito dell'erario per spese di giustizia, non costituisce un elemento essenziale del provvedimento, non essendo quel credito, in pendenza di giudizio, né liquido né esigibile, circostanza, peraltro, che non impedisce all'interessato di avvalersi della facoltà di versare cauzione in sostituzione del bene sottoposto a vincolo, mediante richiesta al giudice competente di indicazione del presumibile ammontare delle spese (Cass. I, n. 509/1993).

Bibliografia

V. sub art. 316

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