Codice di Procedura Penale art. 320 - Esecuzione sui beni sequestrati.Esecuzione sui beni sequestrati. 1. Il sequestro conservativo si converte in pignoramento [686 c.p.c.] quando [diventa irrevocabile la sentenza di condanna al pagamento di una pena pecuniaria ovvero quando] diventa esecutiva [650] la sentenza che condanna l'imputato e il responsabile civile al risarcimento del danno in favore della parte civile [538] , fatto salvo quanto previsto dal comma 2-bis dell'articolo 539. La conversione non estingue il privilegio previsto dall'articolo 316, comma 4. 1 2. Salva l'azione per ottenere con le forme ordinarie il pagamento delle somme che rimangono ancora dovute, l'esecuzione forzata sui beni sequestrati ha luogo nelle forme prescritte dal codice di procedura civile [483 s. c.p.c.]. Sul prezzo ricavato dalla vendita dei beni sequestrati e sulle somme depositate a titolo di cauzione e non devolute alla cassa delle ammende, sono pagate, nell'ordine, le somme dovute alla parte civile a titolo di risarcimento del danno e di spese processuali, [le pene pecuniarie,] le spese di procedimento e ogni altra somma dovuta all'erario dello Stato [191 c.p.]2. [1] Comma così modificato dall'art. 14, comma 1, lett. c), n. 1), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha soppresso le parole: «diventa irrevocabile la sentenza di condanna al pagamento di una pena pecuniaria ovvero quando»; per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. Precedentemente, L'articolo 4, comma 2, della l. 11 gennaio 2018, n. 4 ha aggiunto al primo periodo del presente comma, in fine, le parole “, fatto salvo quanto previsto dal comma 2-bis dell'articolo 539”. [2] Comma così modificato dall'art. 14, comma 1, lett. c), n. 2), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha soppresso le parole: «le pene pecuniarie,»; per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. InquadramentoL'art. 320 prevede la conversione ex lege del sequestro conservativo in pignoramento quando diventi esecutiva la sentenza con la quale l'imputato o il responsabile civile sono condannati a risarcire il danno alla parte civile. Il superamento con la Riforma Cartabia della visione civilistica e tributaria delle forme dell'esecuzione della pena pecuniaria mediante l'esclusione dell'applicabilità del sequestro conservativo a garanzia del pagamento della pena pecuniaria, ha portato agli interventi soppressivi al primo e al secondo comma del presene articolo. Conversione del sequestro conservativo in pignoramentoLa conversione del sequestro conservativo in pignoramento avviene automaticamente quando la sentenza con la quale l'imputato o il responsabile civile sono condannato a risarcire il danno alla parte civile diventa esecutiva. Inoltre, la conversione del sequestro conservativo in pignoramento, presuppone che la pronuncia abbia dichiarato l'esistenza di un credito certo, liquido ed esigibile, così da costituire titolo esecutivo; di talché, nel caso di condanna generica, detta conversione si verifica solo in seguito al passaggio in giudicato della sentenza del giudice civile, il quale, sulla base della certezza del danno acquisita in sede penale, abbia proceduto alla sua liquidazione; pertanto, la conversione del sequestro conservativo in pignoramento non si verifica se la sentenza di condanna divenuta irrevocabile non contiene la determinazione dell'ammontare del risarcimento del danno da reato, rinviando per l'indicazione del quantum al giudice civile (Cass. VI, n. 42698/2008; Cass. IV, n. 9851/2015).
In caso di riconoscimento alla parte civile di una provvisionale ai sensi dell'art. 539, commi 2 e 2-bis, il sequestro conservativo sui beni dell'imputato disposto — anche dopo la sentenza di primo grado — in favore di detta parte si converte in pignoramento nei limiti della provvisionale, conservando i suoi effetti per l'importo residuo sino alla liquidazione dello stesso da parte del giudice civile, anche solo con sentenza di primo grado ex lege immediatamente esecutiva. In relazione alla somma di cui alla provvisionale, la parte civile è legittimata ad eseguire il pignoramento sulla sola base del sequestro, senza necessità di attivare il procedimento previsto dagli artt. 479-482 c.p.c., in ragione dell'immediata esecutività della provvisionale stessa (Cass. I, n. 45343/2019). L'art. 4 l. 11 gennaio 2018, n. 4 , modificando il comma 1 del presente articolo, ha previsto, in deroga alle ipotesi generali, la conversione del sequestro in pignoramento già con la sentenza di condanna in primo grado, nei limiti della provvisionale accordata, quando si procede per l'omicidio del coniuge, anche legalmente separato o divorziato, dell'altra parte dell'unione civile, anche se l'unione civile è cessata, o della persona che è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza, poiché in tal caso, secondo le nuove previsioni dell'art. 539, anch'esso modificato dalla predetta legge, il giudice, rilevata la presenza di figli della vittima minorenni o maggiorenni economicamente non autosufficienti, costituiti parte civile, provvede, anche d'ufficio, all'assegnazione di una provvisionale in loro favore, in misura non inferiore al 50 per cento del presumibile danno, da liquidare in separato giudizio civile. La conversione del sequestro conservativo in pignoramento ai sensi dell'art. 320 ha luogo anche al passaggio in giudicato di sentenza di patteggiamento, sicché, dopo il passaggio in giudicato della sentenza di applicazione della pena, la competenza ad adottare ogni provvedimento relativo al bene oggetto del vincolo è devoluta al giudice civile, stante l'automatica conversione del sequestro in pignoramento. Ne consegue che è illegittimo il provvedimento con cui il giudice dell'esecuzione dichiara la perdita di efficacia del sequestro in conseguenza di sentenza di applicazione della pena a richiesta delle parti (Cass. I, n. 25950/08; Cass. I, n. 30308/2011; Cass. V, n. 16312/2013; Cass. I, n. 34251/2020). Il sequestro conservativo disposto sui beni dell'imputato, una volta che il processo sia definito con sentenza di patteggiamento perde efficacia soltanto ove l'azione risarcitoria, già esercitata in sede penale, non venga tempestivamente riassunta in sede civile e quindi iniziata nei termini previsti dall'art. 669-octies, c.p.c. (Cass. I, n. 22062/2011). La previsione della conversione del sequestro in pignoramento, rende illegittima la confisca dei beni sottoposti a sequestro conservativo (Cass. III, n. 17060/2019 ). Competenza del giudice civilePoiché dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna o di applicazione della pena, la competenza ad adottare ogni provvedimento relativo al bene oggetto del vincolo è devoluta al giudice civile, è inammissibile, la proposizione dell'istanza di riesame avverso il sequestro conservativo, che, con l'apertura della fase esecutiva, si converte automaticamente in pignoramento attribuendo al giudice civile la competenza a liquidare le somme effettivamente dovute (Cass. III, n. 13981/2011; Cass. III, n. 13981/2012). In particolare, spetta al giudice in sede civile, dopo il passaggio in giudicato della sentenza penale di condanna o di applicazione della pena su richiesta, la competenza a decidere sulla ripartizione risarcitoria in favore delle parti civili della somma oggetto di sequestro conservativo (Cass. V, n. 10057/2010). Dopo l'irrevocabilità della condanna disposta in sede penale al risarcimento in favore della parte civile ed in pendenza di giudizio civile per la quantificazione del danno, la competenza a revocare o modificare la misura concessa a garanzia dell'azione civile nel processo penale spetta esclusivamente al giudice civile, tranne che nella ipotesi in cui il giudizio civile sia stato dichiarato estinto senza che si sia provveduto a disporre la perdita di efficacia della misura, nel qual caso potrà provvedere il giudice penale, con le forme dell'incidente d'esecuzione, ai sensi dell'art. 669-decies, comma 2, c.p.c. (Cass. I, n. 46030/2014). Il giudice dell'esecuzione penale è funzionalmente incompetente a deliberare in tema di cose soggette a sequestro conservativo disposto a norma dell'art. 316, in quanto, a differenza del regime stabilito nell'abrogato codice di procedura penale, secondo il quale, dopo la sentenza irrevocabile, l'opposizione di qualsiasi interessato al sequestro conservativo e l'esame delle domande di restituzione costituivano materia di incidente di esecuzione da promuovere dinanzi al giudice penale, il codice di rito vigente attribuisce al passaggio in giudicato della condanna l'effetto di convertire automaticamente il sequestro conservativo in pignoramento, con la conseguenza che la competenza a giudicare domande di terzi intese a contestare il vincolo imposto sul bene è funzionalmente devoluta al giudice civile, dinanzi al quale la domanda va introdotta nelle forme dell'opposizione del terzo al pignoramento (Cass. I, n. 37579/2001). BibliografiaV. sub art. 316 |