Codice di Procedura Penale art. 399 - Accompagnamento coattivo della persona sottoposta alle indagini.Accompagnamento coattivo della persona sottoposta alle indagini. 1. Se la persona sottoposta alle indagini, la cui presenza è necessaria per compiere un atto da assumere con l'incidente probatorio [392], non compare senza addurre un legittimo impedimento, il giudice ne ordina l'accompagnamento coattivo [132, 490; 46 att.]. InquadramentoL'art. 399 detta la disciplina applicabile per il caso in cui l'indagato, la cui presenza è necessaria per compiere un atto da assumere con l'incidente probatorio, non compaia senza addurre un legittimo impedimento. In tal caso il giudice ne ordina l'accompagnamento coattivo. L'accompagnamento coattivo della persona sottoposta alle indaginiProfili generali L' art. 399 detta la disciplina applicabile detta la disciplina applicabile per il caso in cui l'indagato, la cui presenza è necessaria per compiere un atto da assumere con l'incidente probatorio, non compaia senza addurre un legittimo impedimento. La previsione richiama, nella sostanza, quanto prevede l'art. 132 in tema di accompagnamento coattivo dell'imputato «nei casi previsti dalla legge», casi che di regola sono limitati, da un lato, all'accompagnamento che può essere disposto per l'udienza dibattimentale ex art. 490 e, dall'altro, alla partecipazione obbligatoria per l'espletamento dell'incidente probatorio, disposta con decreto motivato del giudice. Come chiarito nella Relazione ministeriale al nuovo, la ratio dell'inserimento di tale previsione speciale è dovuta alla scelta del legislatore di non codificare in modo espresso nella norma generale di cui all'art. 132 le situazioni idonee a legittimare l'adozione del potere coercitivo del giudice, mediante una clausola di rinvio ai casi tipici indicati dalla legge. In dottrina si è criticata la scelta di attribuire al giudice un potere di accompagnamento coattivo dell'indagato, posto che il diritto di difesa dell'imputato comprende anche la scelta di non partecipare al processo. Purtuttavia, secondo la giurisprudenza, deve escludersi la configurabilità di un'ipotesi di ricusazione ai sensi dell'art. 37, comma 1, lett. b), nel caso in cui il giudice per indagini preliminari abbia disposto l'accompagnamento coattivo dell'indagato la cui presenza è necessaria per compiere un atto da assumere con incidente probatorio, in quanto trattasi dell'esercizio di un potere legittimo riconosciuto dall'art. 399, a nulla rilevando che il giudice, errando, abbia citato l'art. 490 che prevede analogo potere del giudice nei confronti dell'imputato (Cass. V, n. 16216/2005). Presupposti applicativi e formaPerché il giudice sia legittimato ad adottare l'ordine di accompagnamento coattivo occorre, secondo la norma: a) che la presenza dell'indagato sia necessaria per compiere un atto da assumere con l'incidente probatorio; b) che la mancata comparizione non sia dovuta ad un legittimo impedimento. Per quanto concerne gli atti da assumere con la presenza necessaria dell'indagato, senz'altro vi rientrano: a) il compimento di una ricognizione, di un confronto o di una perizia; b) l'ipotesi dell'esame dell'indagato su fatti concernenti esclusivamente la responsabilità altrui ai sensi dell'art. 392, comma 1, lett. c); c) l'esame delle persone imputate in un procedimento connesso ai sensi dell'art. 210 (essendo già previsto, infatti, al comma 2, l'obbligo di presentarsi al giudice che, in difetto, potrà disporne l'accompagnamento coattivo). Deve, invece, ritenersi escluso l'accompagnamento ove sia richiesto l'esame dell'indagato sul fatto proprio. Quanto alla forma, il giudice provvede con decreto, motivato, dovendo indicare le ragioni per cui la presenza dell'indagato è ritenuta necessaria, con l'avvertimento che, nel caso in cui non venga addotto un legittimo impedimento, se ne potrà disporre l'accompagnamento coattivo “se occorre anche con la forza”, ritenendosi applicabile, anche se non espressamente richiamato dall'art. 399, quanto previsto dall'art. 132, comma primo. Tale provvedimento deve essere trasmesso, ai sensi dell'art. 46 disp. att., a cura della cancelleria del G.i.p. (o del G.u.p. ove sia disposto in sede di udienza preliminare), all'organo che deve procedere all'esecuzione, consegnandone una copia al destinatario. In analogia a quanto previsto dall'art. 132, deve ritenersi che l'indagato sottoposto ad accompagnamento coattivo non può essere tenuto a disposizione oltre il compimento dell'atto previsto e di quelli conseguenziali per i quali perduri la necessità della sua presenza e, in ogni caso, non può essere trattenuta oltre le ventiquattro ore. Deve, comunque, precisarsi che il controllo di legittimità della richiesta di accompagnamento coattivo demandato all'organo giudicante non è affatto formale e limitato alla verifica della inottemperanza dell'indagato all'invito a comparire, bensì sostanziale e di merito. La natura non meramente formale di tale controllo, invero, si desume agevolmente dall'art. 399, ai sensi del cui disposto il decreto con il quale il giudice dispone l'accompagnamento deve essere motivato, trattandosi di un provvedimento da un lato limitativo della libertà personale e dall'altro in potenziale conflitto con il diritto di difesa dell'indagato. Sicché si palesa evidente che l'accompagnamento può essere disposto solo nei casi in cui sia consentito dalla legge in relazione a particolari esigenze di natura processuale o delle indagini e, pertanto, la richiesta di accompagnamento coattivo del p.m. deve esplicitare le ragioni di natura processuale che giustificano detta richiesta, mentre non è sufficiente il rilievo della mancata ottemperanza dell'indagato all'invito precedentemente emesso, in quanto tale verifica non giustifica neppure l'obbligo di una specifica motivazione come richiesta dalla legge. Per tale ragione, il provvedimento del giudice di rigetto della richiesta di accompagnamento coattivo dell'indagato non è impugnabile (Cass. III, n. 34224/2010). Impugnabilità del provvedimentoLa norma nulla prevede sul punto. Deve, tuttavia, segnalarsi che, secondo la Cassazione, poiché il decreto che dispone l'accompagnamento coattivo dell'imputato per essere sottoposto a perizia psichiatrica incide sulla libertà personale, ne consegue che avverso tale provvedimento, non essendo previsto alcun mezzo di impugnazione, è ammissibile il ricorso per Cassazione ai sensi dell'art. 111, comma 2, della Costituzione (Cass. VI, n. 2443/1996). Trattasi, evidentemente, di principio estensibile anche all'accompagnamento disposto per la fase incidentale e chiaramente applicabile non solo alla perizia ma anche agli altri atti, sopraindicati, per i quali è ammissibile la procedura coatta. CasisticaL'accompagnamento coattivo dell'indagato Con riferimento alla disciplina dettata dall'art. 399, la stessa può essere così sintetizzata: a) per disporre l'accompagnamento coattivo dell'indagato è necessario, anzitutto che la sua presenza sia necessaria per compiere un atto da assumere con l'incidente probatorio; b) in secondo luogo la mancata comparizione non deve essere motivata da un legittimo impedimento; c) solo ove ricorrano congiuntamente tali presupposti, il giudice è legittimato ad ordinarne l'accompagnamento coattivo; d) il decreto di accompagnamento può essere impugnato mediante ricorso per cassazione. BibliografiaAprile, L'incidente probatorio, in Aprile-Silvestri (a cura di), Le indagini preliminari e l'archiviazione, Milano 2004; Arasi, L'incidente probatorio atipico, in Dir. pen. e proc. 2012, 622; Bargis, Incidente probatorio, in Dig. d. pen., VI, Torino 1992, 355; Biondi, L'incidente probatorio nel processo penale, Milano 2006; Bona, Reiterazione della richiesta di incidente probatorio ed onere di notifica, Giur. merito 2003, 504; Boselli, Un nuovo caso di incidente probatorio, in Cass. Pen. 1997, 72; Camaldo-DI Paolo, La Corte costituzionale nega l'estensione dell'incidente probatorio per assumere la testimonianza del minore al di fuori dei procedimenti per reati sessuali, in Cass. Pen. 2003, 870; Capone, Incidente probatorio e tutela della vittima del reato, in Riv. dir. proc. 2012, 344; Caselli Lapeschi, L'incidente probatorio nell'udienza preliminare: un'opinione critica sull'«apertura» della Corte costituzionale, in Leg. pen. 1995, 97; Castellaneta, Rispettato il ruolo del Pm nel corso dell'incidente probatorio. (Abusi sessuali: conforme alle norme dell'Unione l'assenza dell'obbligo di sentire il minore vittima), in Guida dir. 2012, 8, 92; Centorame, Incidente probatorio e investigazioni difensive, in Giur. it. 2012, 2653; Cirillo, L'audizione protetta del minore nell'incidente probatorio, in Doc. giustizia 1997, 2069; Conti, Esteso l'istituto dell'incidente probatorio alla testimonianza di chi ha meno di sedici anni, in Guida dir. 1996, 27; Conti C., L'imputato nel procedimento connesso, Padova 2001; Daniele, L. 1.10.2012 n. 172 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interni. - Art. 5 Modifiche al codice di procedura penale - Un ulteriore restyling (incompleto) delle norme processuali, in Leg. pen. 2013, 63; Dean, Nuovi limiti cronologici dell'incidente probatorio, in Giur. cost. 1994, 780; DE Roberto, Incidente probatorio, in Enc. Giur. Treccani, XVI, Roma, 1989; DI Chiara, Incidente probatorio, in Enc. Dir., VI Agg, Milano 2000, 546; DI Dedda, La richiesta di incidente probatorio della persona offesa, Arch. n. proc. pen. 2003, 99; DI Muzio, La testimonianza della vittima «vulnerabile» nel sistema delle garanzie processuali, in Dir. uomo Napoli, 2015, 105; DI Geronimo, L'incidente probatorio, Padova 2000; Ferrante, In margine ai rapporti tra l'art. 360 e l'art. 392 lett. g c.p.p., in Giur. merito II, 1995, 975; Ferraro-Piattoli, L'incidente probatorio, in Aimonetto (a cura di), Torino 1999; Garuti, La verifica dell'accusa nell'udienza preliminare, Padova 1996; Giostra, La riforma dell'incidente probatorio, in Riv. it. dir. e proc. pen. 1995, 661; Grevi, Funzioni di garanzia e funzioni di controllo nel corso delle indagini preliminari, in Aa.Vv., Il nuovo processo penale. Dalle indagini preliminari al dibattimento, Milano 1989, 15; Kalb, L'incidente probatorio, in Dalia (a cura di), Il giudizio di primo grado, Napoli 1991; Ledonne, L'incidente probatorio, in Giust. pen. III, 1990, 491; Lupo, L'incidente probatorio, Quad. Csm 1989, 213; Macchia, L'incidente probatorio, in Aa.Vv., Contributi allo studio del nuovo codice di procedura penale, Milano 1989, 25; Macchia, Incidente probatorio e udienza preliminare: un matrimonio con qualche ombra, in Cass. Pen. 1994, 1790; Macchia Nuove norme in materia di richiesta di rinvio a giudizio, di udienza preliminare e di incidente probatorio, in Cass. pen. 1999, 328; Maddalena, L'incidente probatorio, in Aa.Vv., Profili del nuovo processo penale, Padova 1989, 104; Magi, L'illusione metodologica del legislatore del 1988: prova e contraddittorio (brevi appunti in tema di ricognizioni), in Crit. Dir. 1996, 92; Magi, Nuove norme in tema di richiesta del giudizio, udienza preliminare e incidente probatorio, in Doc. giustizia 1998, 2070; Marini, Incidente probatorio, procedimento e processo: un tentativo di lettura, in Quest. giust. 1992, in 687; Mazzuca, L'incidente probatorio, in Giust. pen. III, 1991, 77; Molari, L'incidente probatorio, in Indice pen. 1989, 563; Morselli, L'incidente probatorio, Torino 2000; Moscarini, L'incidente probatorio, in Giur. it. 1989, 65; Motta, La valorizzazione dell'incidente probatorio atipico nel contemperamento tra tutela del minore vulnerabile e garanzia del contraddittorio, in Dir. pen. e proc. 2014, 980; Nacar, Incidente probatorio, termini di esperibilità e sanzioni processuali ad essi collegate, in Dir. pen. e proc. 2015, 1425; Nicolicchia, L'accesso all'incidente probatorio della persona offesa nella giurisprudenza della Corte di giustizia U.E., in Riv. it. dir. e proc. pen. 2013, 1223; Paolozzi, L'incidente probatorio, in Giust. pen. III, 1990, 1; Parlato, Il «diritto al silenzio» del potenziale testimone e l'incidente probatorio in sede di indagini difensive, in Dir. pen. e proc. 2012, 871; Piattoli, Incidente probatorio, in Dig. d. pen., Torino 2000, 399; Quaglierini, Le modifiche in materia di incidente probatorio, in Aa.Vv., Le nuove leggi penali, Padova 1998; Renon, L'incidente probatorio nel procedimento penale, Padova 2000; Renon, L'incidente probatorio vent'anni dopo: un istituto sospeso tra passato e futuro, in Riv. it. dir. e proc. pen., 2011, 1019; Sau, L'incidente probatorio, Padova 2001; Tonini, L'incidente probatorio nell'udienza preliminare: nuove prospettive per il diritto di difesa, in Cass. pen. 1994, 1995; Venturini, L'esame del minore in incidente probatorio, tra dati normativi (nazionali e sovranazionali) e prassi giudiziarie, in Cass. pen., 2011, 1928; Vergine, Incidente probatorio e udienza preliminare tra autonomia e interferenze, in Dir. pen. e proc. 2007, 1488; Zaccaria, L'esame dell'indagato su fatti concernenti la responsabilità altrui e il confronto nell'incidente probatorio, in Arch. n. proc. pen. 2012, 551. |