Codice di Procedura Penale art. 402 - Estensione dell'incidente probatorio.

Alessio Scarcella

Estensione dell'incidente probatorio.

1. Se il pubblico ministero o il difensore della persona sottoposta alle indagini chiede che la prova si estenda ai fatti o alle dichiarazioni previsti dall'articolo 401, comma 6, il giudice, se ne ricorrono i requisiti, dispone le necessarie notifiche a norma dell'articolo 398, comma 3, rinviando l'udienza per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre tre giorni. La richiesta non è accolta se il rinvio pregiudica l'assunzione della prova [397 1].

Inquadramento

L'art. 402, in deroga a quanto prevede l'art. 401 (che fa divieto — salvo, appunto, il caso di estensione dell'incidente probatorio ex art.402 — di estendere l'assunzione della prova a fatti riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all'incidente probatorio, vietando “in ogni caso” di verbalizzare dichiarazioni riguardanti tali soggetti, conseguendone in caso di violazione l'inutilizzabilità), disciplina invece il caso in cui il p.m. o il difensore dell'indagato chiedano che la prova si estenda ai fatti o alle dichiarazioni riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all'incidente probatorio. In tal caso, è previsto che il giudice, se ne ricorrono i requisiti —sempre che il rinvio non pregiudichi l'assunzione della prova, dovendo in tal caso la richiesta essere respinta — dispone le necessarie notifiche, rinviando l'udienza per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre tre giorni.

L'estensione dell'incidente probatorio

Profili generali

L' art. 402, in deroga a quanto stabilito dall'art. 401 (che fa divieto — salvo, appunto, il caso di estensione dell'incidente probatorio ex art. 402 — di estendere l'assunzione della prova a fatti riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all'incidente probatorio, vietando “in ogni caso” di verbalizzare dichiarazioni riguardanti tali soggetti, conseguendone in caso di violazione l'inutilizzabilità), disciplina l'ipotesi in cui il p.m. o il difensore dell'indagato chiedano che la prova si estenda ai fatti o alle dichiarazioni riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all'incidente probatorio.

La norma garantisce un meccanismo di integrazione del contraddittorio per i casi di estensione soggettiva dell'ambito dell'incidente probatorio.

Trattasi di norma, come detto, che deroga alla previsione dell'art. 401 che — secondo la dottrina — ha lo scopo di salvaguardare le esigenze di non dispersione e completezza degli elementi di prova, nelle situazioni in cui, per fatti sopravvenuti nel corso dell'udienza ed imprevedibili al momento dell'ordinanza del giudice, si verifichi il superamento degli ambiti di acquisizione probatoria originariamente fissati, tale da rendere necessaria l'integrazione del contraddittorio a tutti i soggetti nuovamente interessati. La stessa, peraltro, va letta in combinato disposto con la successiva previsione, contenuta all'art. 403, che vieta la successiva utilizzabilità dibattimentale delle prove assunte con l'incidente probatorio nei confronti degli imputati i cui difensori non hanno partecipato alla loro assunzione o nei confronti dell'imputato raggiunto solo successivamente all'incidente probatorio da indizi di colpevolezza se il difensore non ha partecipato alla loro assunzione, salvo che i suddetti indizi siano emersi dopo che la ripetizione dell'atto sia divenuta impossibile.

Il giudice, pertanto, vagliata positivamente la richiesta di estensione del p.m. o del difensore dell'indagato, disporrà darsi corso alle notifiche ex art. 398, comma 3, rinviando l'udienza per il tempo strettamente necessario a tale adempimento ed in ogni caso non oltre tre giorni.

I limiti dell'estensione soggettiva ed oggettiva

In assenza di indicazioni giurisprudenziali di legittimità, è stata la dottrina ad occuparsi di delimitare l'ambito sia soggettivo che oggettivo dell'incidente probatorio.

Per quanto concerne l'ambito soggettivo, a fronte della tesi secondo cui detta estensione non può riguardare persone che già partecipano all'udienza camerale di assunzione della prova ex art. 401 in quanto destinatarie delle notifiche stabilite dagli artt. 395, 397, e 398, altra dottrina ritiene invece che detta estensione riguarda esclusivamente i soggetti estranei al procedimento, in quanto tali non “invitati” a partecipare ab origine all'udienza camerale, rientrando in tale categoria: a) gli indagati in altri procedimenti penali, ancorché connessi; b) gli indagati inizialmente non “avvisati” perché ritenuto erroneamente non coinvolti dalla prova assumenda in sede di incidente probatorio; c) coloro che, sebbene non iscritti nel registro degli indagati, potrebbero essere raggiunti da indizi di colpevolezza proprio a seguito dei risultati dell'estensione.

Analogamente, per quanto concerne la persona offesa, a fronte di chi sostiene che il contraddittorio può essere esteso anche alla p.o., destinataria delle notifiche eseguite ai sensi dell'art. 398, comma 3, in quanto richiamato dall'art. 402, qualora la stessa non sia stata originariamente avvisata, altri sostengono invece che i soggetti cui si riferisce l'art. 402 sono esclusivamente quelli che la norma definisce come interessati all'assunzione della prova, identificabili solo negli indagati, dovendosi dunque escludere la p.o. dal reato.

Quanto, infine, all'estensione oggettiva dell'incidente probatorio, a fronte di chi sostiene che sia possibile per il giudice “allargare” l'oggetto della prova da assumere come anche disporre l'assunzione di nuovi mezzi istruttori, v'è invece chi afferma come, proprio in considerazione della natura processuale di norma derogatoria alla regola prevista dall'art. 401, ciò non sia consentito.

Il parametro di valutazione del giudice circa l'estensione dell'incidente probatorio, tuttavia, è espressamente indicato dal legislatore in via di eccezione. Esigenze di speditezza e di salvaguardia della genuinità della prova da assumersi, infatti, impongono al giudice di non accogliere la richiesta “se il rinvio pregiudica l'assunzione della prova”.

Casistica

L' estensione dell'incidente probatorio

Con riferimento alla disciplina dettata dall'art. 402, la stessa può essere così sintetizzata:

a) trattasi di previsione che costituisce eccezione alla regola dell'art. 401;

b) la regola infatti è che è vietato estendere l'assunzione della prova a fatti riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all'incidente probatorio, vietando “in ogni caso” di verbalizzare dichiarazioni riguardanti tali soggetti, conseguendone in caso di violazione l'inutilizzabilità;

c) la norma processuale in esame disciplina il caso in cui il p.m. o il difensore dell'indagato chiedano che la prova si estenda ai fatti o alle dichiarazioni riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all'incidente probatorio;

d) in tal caso, è previsto che il giudice, se ne ricorrono i requisiti dispone le necessarie notifiche, rinviando l'udienza per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre tre giorni;

e) tuttavia, se il rinvio pregiudica l'assunzione della prova, la richiesta essere respinta.

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