Codice di Procedura Penale art. 540 - Provvisoria esecuzione delle disposizioni civili.

Donatella Perna

Provvisoria esecuzione delle disposizioni civili.

1. La condanna alle restituzioni e al risarcimento del danno [538, 600] è dichiarata provvisoriamente esecutiva [588 1], a richiesta della parte civile, quando ricorrono giustificati motivi [605 2, 612].

2. La condanna al pagamento della provvisionale [539 2] è immediatamente esecutiva [588 1, 600 3].

Inquadramento

L'art. 540 dispone che il giudice, se vi sia richiesta della parte civile e ricorrano giusti motivi, consistenti prevalentemente nel pericolo che la garanzia generica del credito si disperda nelle more del prosieguo del giudizio od in una situazione di grave ed attuale necessità in capo al creditore, dichiara provvisoriamente esecutiva la condanna al risarcimento del danno o alle restituzioni.

La norma, denunciata dinanzi alla Corte Costituzionale per violazione degli artt. 3 e 24 Cost. , nella parte in cui subordina all’esistenza di giusti motivi la provvisoria esecutività della condanna al risarcimento o alle restituzioni, ha superato il vaglio di costituzionalità,  sulla considerazione che  appartiene alla discrezionalità del legislatore modulare le condizioni di accesso all’esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali nei diversi tipi di giudizi, con il solo limite della non irragionevolezza; d’altro canto, una volta che l’interessato abbia deciso  in piena autonomia di esercitare l’azione civile nel processo penale anziché in quello civile, non può poi sfuggire agli effetti che a questa opzione conseguono, per via della struttura e della funzione del giudizio penale, alle quali l’azione civile deve necessariamente adattarsi, in ragione delle esigenze di interesse pubblico sottese all’accertamento delfatto reato, dal quale scaturiscono insieme le conseguenze di carattere penale e civile (Corte cost. n. 105/2000).

La condanna alla provvisionale, invece, è sempre immediatamente esecutiva, anche in assenza di richiesta di parte e non essendo richiesti altri presupposti.

La clausola di provvisoria esecuzione: natura e presupposti

La provvisoria esecuzione della condanna al risarcimento del danno o alle restituzioni costituisce una deroga al principio secondo cui la sentenza diviene esecutiva solo quando sia irrevocabile.

I presupposti della dichiarazione di provvisoria esecuzione sono:

-       la richiesta della parte civile

-       la presenza di giustificati motivi (Dubolino-Baglione-Bartolini, 1419).

In dottrina si è messa in risalto la profonda differenza di disciplina tra la condanna generica al risarcimento del danno o alle restituzioni di cui all’art. 540, e la statuizione di cui all’art. 282 c.p.c, secondo cui la condanna di primo grado nel processo civile è provvisoriamente esecutiva tra le parti.

Anche tale questione, sottoposta al vaglio della Corte costituzionale, è stata dichiarata infondata, ma rimane comunque una certa asimmetria tra i due istituti, spiegabile forse con la volontà del legislatore di scoraggiare la costituzione di parte civile nel processo penale, a vantaggio dell’esercizio dell’azione civile nella sede sua propria (COMOGLIO).

Recentemente la S.C. ha affermato che la decisione di disporre in via immediatamente esecutiva la restituzione dell'immobile occupato illegittimamente rientra nelle disposizioni di carattere provvisorio previste dall'art. 540,  in relazione alle quali non è ammesso ricorso per cassazione tenuto conto della loro natura non definitiva (Cass. II, n. 9633/2019).

In ogni caso, restano fuori dalla provvisoria esecuzione le ulteriori disposizioni della sentenza attinenti a statuizioni civili, quali la condanna dell’imputato alle spese di assistenza e rappresentanza della parte civile, e l’ordine di pubblicazione della sentenza a titolo riparatorio (art. 543).

I giusti motivi

Il presupposto dei giusti motivi per la concessione della clausola della provvisoria esecuzione, è rappresentato dal pericolo che, nelle more del prosieguo del giudizio e fino alla irrevocabilità della sentenza di condanna, la garanzia generica del credito, costituita dal patrimonio del debitore, si disperda. Ulteriori giusti motivi possono rinvenirsi in una situazione di obiettiva necessità economica in capo al creditore, in particolare se derivante dal fatto dannoso fonte della responsabilità civile. Si tratta di un ventaglio di ipotesi statisticamente più frequenti ma non esaustive, dal momento che i giusti motivi sottostanti alla provvisoria esecuzione possono consistere in ogni situazione di fatto in ragione della quale la non esecutività della condanna civile potrebbe verosimilmente determinare uno specifico danno, rilevante e non facilmente riparabile, alle ragioni del creditore (Cordero, 1002).

I rimedi

Qualora il giudice abbia concesso la provvisoria esecuzione in assenza dei presupposti di legge, tale erronea statuizione può essere oggetto di impugnazione e, in caso di urgenza, di specifica istanza di revoca o sospensione, trattandosi di provvedimento ontologicamente inidoneo ad assumere efficacia di giudicato, che deve essere presentata unitamente all'atto di impugnazione; analogo discorso vale per la provvisionale.

Più precisamente:

a) a norma dell'art. 600, se il giudice di primo grado ha omesso di pronunciare sulla richiesta di provvisoria esecuzione proposta a norma dell'art. 540, comma 1, o l'ha rigettata, la parte civile può riproporla al giudice d'appello, che provvede con ordinanza in camera di consiglio.

A norma dell'art. 600 comma 2, responsabile civile ed imputato possono chiedere al giudice d'appello la revoca o la sospensione della provvisoria esecuzione.

A norma dell'art. 612, la domanda di sospensione della provvisoria esecutività può essere formulata anche nel ricorso per cassazione (Cass. IV, n. 42030/2006) e deve fondarsi su un grave ed irreparabile danno che deriverebbe al debitore in caso di esecuzione della condanna, costituito dalla obliterazione totale del patrimonio del debitore, tale da impedirgli di fare fronte ai propri bisogni primari ed essenziali non altrimenti fronteggiabili, (Cass. IV, n. 45897/2015; Cass. IV, n. 40075/2015; Cass. II, n. 4188/2010; Cass. V, n. 39900/2006), od anche dall'ipotesi in cui possa affermarsi che sarebbe pressoché impossibile recuperare la somma versata, in caso di riforma o annullamento della condanna civile, in ragione delle condizioni economiche del creditore (Cass. IV, n. 30019/2006).

b) Quanto alla provvisionale, questa è immediatamente esecutiva ex lege (art. 540, comma 2), ma a norma dell'art. 600 comma 3 ne può essere sospesa l'esecutività  su richiesta dell'imputato o del responsabile civile, quando ricorrano gravi motivi (Corte cost. n. 353/1994); la prova della ricorrenza dei gravi motivi, posti a fondamento dell'istanza di revoca o di sospensione della provvisoria esecuzione della condanna al pagamento di una provvisionale, è regolata dalle norme civilistiche secondo la previsione dell'art. 2697 c.c. e, quindi, deve essere fornita dal richiedente la revoca o sospensione, che non può chiedere la rinnovazione del dibattimento, ex art. 603 c.p.p., per supplire alla propria inerzia, poiché questa può dispiegarsi esclusivamente, ai sensi dell'art. 187, comma 3, in caso di costituzione di parte civile, con riferimento ai fatti relativi alla responsabilità civile da reato (Cass. III, n. 16164/2019).

Ancora, si precisa che ai fini dell'accoglimento della richiesta di sospensione è necessaria la ricorrenza di un pregiudizio eccessivo per il debitore, che può consistere nella distruzione di un bene non reintegrabile ovvero, se si tratta di somme di denaro, nel nocumento derivante dal palese stato di insolvibilità del destinatario della provvisionale, tale da rendere impossibile o altamente difficoltoso il recupero di quanto pagato, nel caso di modifica della condanna (Cass. V, n. 19351/2018).

L'istanza dell'imputato deve essere formulata, a pena di inammissibilità, insieme con l'atto di appello e non può essere proposta separatamente e successivamente all'impugnazione della sentenza (Cass. IV, n. 12861/2019).

Casistica

In sede di definitiva liquidazione dei danni derivanti da un illecito extracontrattuale (nella specie, diffamazione a mezzo stampa) il giudice, anche d'ufficio, deve tenere conto dell'eventuale avvenuto riconoscimento, in sede penale, di una somma a titolo di provvisionale, dovendosi applicare un regime giuridico sostanzialmente coincidente con quello relativo all'imputazione degli acconti versati nel corso del procedimento civile in favore dei danneggiati. Non rileva, tuttavia, ai fini della detraibilità della provvisionale, l'effettiva riscossione o meno della medesima, avendo la sentenza penale che la dispone efficacia di titolo esecutivo del quale il danneggiato può avvalersi per conseguire coattivamente il pagamento spettatogli (Cass. Civ. III, n. 6739/2011).

Bibliografia

Dubolino-Baglione-Bartolini, Il nuovo codice di procedura penale, Piacenza, 1992; Cordero, Procedura penale, Milano, 2012.

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