Codice di Procedura Penale art. 588 - Sospensione della esecuzione.

Raffaello Magi

Sospensione della esecuzione.

1. Dal momento della pronuncia, durante i termini per impugnare [585] e fino all'esito del giudizio di impugnazione, l'esecuzione del provvedimento impugnato è sospesa, salvo che la legge disponga altrimenti [127 8, 257, 318, 322, 322-bis, 325, 355, 479, 540, 573, 666, 680; 18 5 att.; 28 3 reg.; 41 min.].

2. Le impugnazioni contro i provvedimenti in materia di libertà personale non hanno in alcun caso effetto sospensivo [310].

Inquadramento

La proposizione della impugnazione ordinaria impedisce la formazione del giudicato, in quanto l'atto di parte introduce un nuovo grado di giudizio, nel corso del quale la decisione può subire modifiche, essere annullata o ribaltata nei contenuti. La regola contenuta nell'art. 588 è dunque tesa a realizzare il principio costituzionale secondo cui l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva (art. 27 comma 2 Cost.) . L'eseguibilità della sentenza di condanna è dunque strettamente correlata alla formazione del giudicato. Sono invece immediatamente eseguibili, data la loro natura, i provvedimenti cautelari (salvo il caso dell'accoglimento dell'appello proposto dal P.M. ex art. 310, provvedimento che resta sospeso sino alla decisione della Corte di Cassazione, ove venga proposto ricorso),  i provvedimenti emessi in sede di esecuzione (art. 666 comma 7, ferma restando la possibilità del giudice di accogliere una istanza di sospensione in pendenza del ricorso per cassazione) i provvedimenti non impugnabili e quelli non soggetti a sospensione, pur se impugnati, in virtù di specifica previsione di legge. Va ricordato, inoltre, che il sistema processuale prevede che la verifica sulla ammissibilità dell'atto di impugnazione venga compiuta dal giudice ad quem (art. 591 comma 2) con decisione (emessa con ordinanza anche de plano) soggetta a ricorso per cassazione. Da ciò deriva che la formale irrevocabilità si produce - in caso di impugnazione di tale ordinanza che attesti la inammissibilità - solo al momento in cui il ricorso venga deciso con statuizione negativa per l'impugnante (inammissibilità o rigetto). Ciò posto, la formulazione della norma qui in commento - unitamente a quella dell'art. 648 comma 2 - ha posto il tema della impugnazione tardiva, in rapporto alla possibilità di dare esecuzione alla sentenza di condanna anche prima della emissione del provvedimento declaratorio di inammissibilità per tardività.

Sul tema, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno stabilito che la presentazione di una impugnazione tardiva non impedisce il passaggio in giudicato della sentenza, la quale pertanto, va necessariamente posta in esecuzione anche prima della pronunzia dichiarativa della inammissibilità della impugnazione (Cass. S.U., n. 47766/2015). 

La regola della sospensione dell'efficacia esecutiva

In generale, tutti i provvedimenti in materia diversa dalla libertà personale non sono esecutivi durante il termine per impugnarli e fino alla definizione dell'intero giudizio di impugnazione, salva diversa disposizione di legge, come nei casi di impugnazione per i soli interessi civili, impugnazione della condanna al pagamento della provvisionale, ricorso per cassazione avverso le pronunzie del giudice di appello immediatamente esecutive per legge, appello al tribunale di sorveglianza avverso ordinanze applicative di misure di sicurezza, impugnazioni avverso le ordinanze del giudice dell'esecuzione, ricorso per cassazione avverso il riesame dei sequestri, ricorso per cassazione avverso l'ordinanza resa all'esito di procedimento camerale, ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che sospenda il giudizio per risoluzione di questione pregiudiziale o controversia civile o amministrativa, e naturalmente in materia di libertà personale (Spangher, 3145-3146). La dottrina ha precisato che dovrebbe qualificarsi l'ineseguibilità del provvedimento, pendente l'impugnazione, come non già come sospensione dell'esecuzione del provvedimento, ma come carenza di esecutorietà dello stesso, proprio in ragione del potenziale esito positivo dell'impugnazione (Galati-Zappalà, 480).

Le eccezioni al principio di sospensione dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnabile o impugnato

Nella materia dell'esecuzione, il provvedimento che sia assunto all'esito del contraddittorio tra le parti è immediatamente esecutivo, mentre il provvedimento assunto de plano non è esecutivo salvo che nei casi espressamente previsti dalla legge (Cass. I, n. 36754/2015; Cass. I, n. 20467/2015). Il provvedimento che accoglie la dichiarazione di ricusazione è altresì immediatamente esecutivo, anche nel corso del giudizio di impugnazione promosso contro di esso (Cass. III, n. 12987/2015; Cass. VI, n. 49988/2004), ed è altresì esecutivo il provvedimento che dichiara inammissibile o rigetta la ricusazione, ma la decisione del giudice ricusato è nulla nel caso in cui sopravvenga la dichiarazione di accoglimento della dichiarazione di ricusazione (Cass. S.U., n. 23122/2011). 

La regola non riguarda, secondo quanto espressamente precisato in dottrina, le impugnazioni straordinarie, proposte nei confronti di provvedimenti già in fase di esecuzione (Galati-Zappalà, 481).

Bibliografia

Spangher, Atti processuali penali, Milano, 2013; Bargis, Impugnazioni, in Conso-Grevi-Bargis, Compendio di procedura penale, Padova, 2012; Galati-Zappalà, Le impugnazioni, in Siracusano-Galati-Tranchina-Zappalà, Diritto processuale penale, Milano, 2011.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario