Codice di Procedura Penale art. 654 - Efficacia della sentenza penale di condanna o di assoluzione in altri giudizi civili o amministrativi.

Enrico Campoli

Efficacia della sentenza penale di condanna o di assoluzione in altri giudizi civili o amministrativi.

1. Nei confronti dell'imputato, della parte civile [76] e del responsabile civile [83 s.] che si sia costituito o che sia intervenuto nel processo penale, la sentenza penale irrevocabile [648] di condanna [533] o di assoluzione [530] pronunciata in seguito a dibattimento ha efficacia di giudicato nel giudizio civile o amministrativo [460 5], quando in questo si controverte intorno a un diritto o a un interesse legittimo il cui riconoscimento dipende dall'accertamento degli stessi fatti materiali che furono oggetto del giudizio penale, purché i fatti accertati siano stati ritenuti rilevanti ai fini della decisione penale e purché la legge civile non ponga limitazioni alla prova della posizione soggettiva controversa.

Inquadramento

L’efficacia extrapenale del giudicato trova nell’art. 654 piena disamina sia sotto il profilo dell’individuazione delle decisioni interessate e sia sotto quello del loro perimetro applicativo. E’ così che la sentenza penale (irrevocabile) di condanna o di assoluzione, entrambe pronunciate all’esito del dibattimento, trovano efficacia di giudicato nei giudizi civili ed amministrativi, nei confronti dell’imputato, della parte civile o del responsabile civile (quest’ultimo laddove si sia costituito o sia stato messo nelle condizioni di farlo), laddove si controverta in merito ad un diritto o di un interesse legittimo strettamente connessi a situazione di fatto accertate in sede penale e purché essi abbiano assunto rilevanza in esso e sempre che la legge civile ponga espressi limiti alla prova della situazione soggettiva controversa.

L’art. 460, comma 5, esclude espressamente il decreto penale di condanna irrevocabile, – in quanto decisione strutturalmente assunta senza contraddittorio delle parti -, dalla possibilità di svolgere efficacia di giudicato nei giudizi civili o amministrativi : è del tutto ovvio che in caso di opposizione allo stesso e di successiva delibazione in sede dibattimentale della decisione tale limite non ha più alcuna efficacia prevedendo essa, implicitamente, la revoca della condanna inaudita altera parte

L'efficacia del giudicato penale sulle altre posizioni giuridiche soggettive civili

La norma si riferisce esclusivamente alle sentenze penali di condanna o di assoluzione che siano pronunziate all'esito del dibattimento.

La sentenza di assoluzione irrevocabile, anche se pronunziata ai sensi dell'art. 530, comma 2 (Cass. V, n. 49580/2014), e la sentenza di condanna, fanno stato nei giudizi civili ed amministrativi con riferimento ai diritti ed agli interessi legittimi che derivino da fatti che la sentenza penale abbia accertato in determinante connessione con la statuizione penale.

Qualora  i fatti siano accertati del tutto incidentalmente o comunque la decisione penale sia indifferente a tali circostanze, non si produce efficacia di giudicato. L'efficacia, peraltro, è limitata, oltre che all'imputato ed alla parte civile, anche al responsabile civile a condizione che egli sia intervenuto in giudizio o vi sia stato ritualmente citato. Ulteriore limite è l'assenza di limitazioni, previste da leggi civili, alla prova dei fatti fondanti la posizione giuridica soggettiva controversa nel giudizio civile od amministrativo.

L'esclusione di altre sentenze di condanna e proscioglimento

L'efficacia di giudicato in commento è prevista dalla legge esclusivamente con riferimento alle sentenze di condanna e di assoluzione pronunziate all'esito del dibattimento, con esclusione dunque di tutte le altre sentenze di condanna, qual è quella pronunziata all'esito del giudizio abbreviato, e di proscioglimento. La dottrina ha precisato che vanno altresì esclusi il decreto e l'ordinanza di archiviazione nonché il decreto penale di condanna (Vicoli, 133) e la sentenza di non luogo a procedere (vedi sub art. 653).

In giurisprudenza si è altresì precisato che nel caso in cui la sentenza abbia pronunziato l'assoluzione erroneamente indicando nel dispositivo il proscioglimento per altra causa, è del tutto irrilevante tale errore commesso nel dispositivo, perché l'efficacia di giudicato extrapenale vi consegue comunque (Cass. S.U., n. 40049/2008).

L'esclusione della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti

L'art. 445, comma 1-bis, nel prevedere che la sentenza di patteggiamento sulla pena non acquisisca efficacia di giudicato nei giudizi civili ed amministrativi, fa espressamente salvo quanto previsto dall'art. 653, per poi precisare che in assenza di diverse disposizioni di legge la sentenza di patteggiamento è equiparata a sentenza di condanna. Ne consegue che poiché non è fatto salvo l'art. 654 e la sentenza non è pronunziata all'esito di dibattimento, l'applicazione della pena non produce efficacia di giudicato ai sensi di tale disposizione (Cass. IV, n. 9981/2000).

I riflessi sull'interesse all'impugnazione

L'efficacia di giudicato, nei giudizi civili ed amministrativi relativi a posizioni giuridiche soggettive, delle sentenze di condanna o di assoluzione irrevocabili fonda anche autonomamente il rispettivo interesse dell'imputato e della parte civile ad impugnarle (Cass. S.U., n. 45276/2003; Cass. I, n. 13941/2015;), con esclusione del caso in cui la sentenza non sia ricompresa nel novero delle sentenze che acquistino efficacia di giudicato extrapenale (vedi sub art. 653).

L’interesse dell’imputato all’impugnazione della sentenza di assoluzione “perché il fatto non costituisce reato” al fine di ottenere la diversa formula dell’insussistenza del fatto risiede negli effetti più favorevoli conseguenti a quest’ultima ai fini degli eventuali giudizi civili, amministrativi e disciplinari – (Cass., III, n. 35277/2016).

Casistica

La sentenza irrevocabile di assoluzione acquisisce efficacia di giudicato extrapenale anche se pronunziata ai sensi del capoverso dell'art. 530, né pertanto l'imputato ha interesse a proporre impugnazione per tale motivo (Cass. V, n. 49580/2014).

Bibliografia

Vicoli, L'efficacia extrapenale del giudicato, in Caprioli-Vicoli, Procedura penale dell'esecuzione, Torino, 2011.

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