Codice di Procedura Penale art. 679 - Misure di sicurezza.Misure di sicurezza. 1. Quando una misura di sicurezza diversa dalla confisca [240 c.p.], è stata, fuori dei casi previsti nell'articolo 312, ordinata con sentenza, o deve essere ordinata successivamente, il magistrato di sorveglianza [677], su richiesta del pubblico ministero [658, 659 2] o di ufficio, accerta se l'interessato è persona socialmente pericolosa [203 c.p.; 313] e adotta i provvedimenti conseguenti [189-191 att.], premessa, ove occorra, la dichiarazione di abitualità o professionalità nel reato [102-105 c.p.]. Provvede altresì, su richiesta del pubblico ministero, dell'interessato, del suo difensore o di ufficio, su ogni questione relativa [672 2] nonché sulla revoca della dichiarazione di tendenza a delinquere [108 c.p.]1. 1-bis. Sulla richiesta del pubblico ministero formulata ai sensi dell'articolo 658-bis il magistrato di sorveglianza provvede alla fissazione dell'udienza senza ritardo e comunque entro cinque giorni dalla richiesta medesima. Fino alla decisione, permane la misura di sicurezza provvisoria applicata ai sensi dell'articolo 312 e il tempo corrispondente e' computato a tutti gli effetti. Nelle more della decisione, la misura di sicurezza provvisoria puo' essere disposta con ordinanza dal magistrato di sorveglianza, su richiesta del pubblico ministero2. 2. Il magistrato di sorveglianza sovraintende alla esecuzione delle misure di sicurezza personali [215 c.p.].
[1] Comma dichiarato costituzionalmente illegittimo con Corte cost. 21 maggio 2014, n. 135, unitamente agli artt. 666, comma 3 e 678, comma 1, nella parte in cui « non consentono che, su istanza degli interessati, il procedimento per l'applicazione delle misure di sicurezza si svolga, davanti al magistrato di sorveglianza e al tribunale di sorveglianza, nelle forme dell'udienza pubblica ». [2] Comma inserito in sede di conversione, dall'art. 10, comma 2-bis, d.l. 4 luglio 2024, n. 92, conv., con modif., in l. 8 agosto 2024, n. 112. InquadramentoGli artt. 312 e ss. disciplinano l’applicazione (provvisoria) delle misure di sicurezza personali nel corso del procedimento. Fuori da tale ipotesi, allorquando la misura di sicurezza personale è applicata con sentenza ovvero alla stessa si provveda, ex art. 658, da parte del magistrato di sorveglianza, occorre sovraintendere all’esecuzione delle stesse. E’ per questo che è disciplinato l’intervento della magistratura di sorveglianza al fine di accertare la pericolosità del soggetto interessato e tutto ciò che lo riguarda.. In seguito all’intervento della Corte cost. n. 134/2014, il procedimento si svolge con le forme dell’udienza pubblica. Il modus procedendiPremesse le regole di competenza previste dall'art. 677 e le regole di procedura fissate dall'art. 678 in generale, il magistrato di sorveglianza procede anche di ufficio (Cass. I, n. 6926/2009), sicché è legittima l'adozione di un provvedimento richiesto da un ufficio del pubblico ministero incompetente (Cass. I, n. 3082/2014), e se vi è richiesta di parte, occorre procedere in pubblica udienza, come stabilito con la sentenza della Corte cost. n. 135/ 2014. Con il d.l. n. 92 del 2024 – e l’introduzione dell’art. 658- bis – si è reso indispensabile prevedere e regolare l’udienza per la decisione del magistrato di sorveglianza in merito alle richieste dell’ufficio del pubblico ministero riguardo all’applicazione delle misure di sicurezza sanitarie. All’udienza camerale, – che è fissata “senza ritardo e comunque entro cinque giorni dalla richiesta”, termine, quest’ultimo, di mera natura ordinatoria –, può addivenirsi sia con una misura di sicurezza provvisoria (312) in piena vigenza e sia senza che si sia mai provveduto, nel corso del procedimento, all’applicazione della stessa : nel primo caso essa continua a permanere, - incidendo, poi, anche sulla durata complessiva di quella definitiva, dalla quale andrà scomputato il tempo decorso -, nel secondo, nelle more della procedura, essa può trovare applicazione con apposita ordinanza del magistrato di sorveglianza, sempre nel rispetto del principio della domanda cautelare, vale a dire su richiesta del pubblico ministero. In seguito all’introduzione dell’art. 658- bis ed a monte della celebrazione dell’udienza statuita dall’art.679 è stato previsto, (art. 154 quater disp. att.) per le misure di sicurezza sanitarie di cui all’art. 215, comma 2, nn. 2 e 3, c.p. che la sentenza che le applica – una volta divenuta irrevocabile – va, immediatamente, trasmessa per estratto (esecutivo) dalla cancelleria del giudice che l’ha emessa a quello del pubblico ministero per le conseguenti incombenze, obbligo che ricade anche sulle decisioni di legittimità ogni qualvolta volta dalle stesse derivi la medesima conseguenza. La dottrina ha sottolineato che si tratta di procedimento di sorveglianza atipico o speciale (Caprioli, 376). Alla esecuzione delle misure di sicurezza personali (detentive e non detentive: art. 215) sovraintende il magistrato di sorveglianza (art. 679, comma 2). Gli artt. 190 e art 191 disp. att. integrano la disciplina del codice penale in merito alle misure di sicurezza non detentive della libertà vigilata (art. 228 c.p.) e del divieto di soggiorno (art. 233 c.p.) dettando una serie di adempimenti prescrittivi per il soggetto che vi è sottoposto. La pericolosità sociale : accertamento sull’attualitàIl magistrato di sorveglianza, prima di dare séguito all'applicazione ed esecuzione della misura di sicurezza personale, deve accertare la attuale pericolosità sociale della persona, anche quando essa sia stata condannata per il delitto di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso dovendosene accertare la persistente pericolosità sociale (Cass. II, n. 28582/2015; Cass. I, n. 3801/2014). La valutazione sulla pericolosità sociale è sempre svolta allo stato degli atti , dovendo l'attualità essere sempre controllata dal magistrato di sorveglianza in costanza di applicazione delle misure di sicurezza personali. La richiesta di sospensione dell'esecuzione di una misura di sicurezza personale .rientra nella competenza funzionale del magistrato di sorveglianza. Il provvedimento con cui il magistrato di sorveglianza, in assenza di un mutamento della situazione di fatto considerata nel giudizio di cognizione, sostituisca la misura di sicurezza è illegittimo – (Cass., I, n. 2452/2020). La dichiarazione di abitualità nel reatoIl magistrato di sorveglianza procede, anche di ufficio, alla dichiarazione di abitualità nel reato di cui ricorrano i presupposti, ogni volta che debba essere applicata od eseguita una misura di sicurezza definitivamente imposta (Cass. I, n. 6926/2008).
CasisticaIl controllo di legalità demandato al giudice di sorveglianza riguardo l’applicazione ed esecuzione della misura di sicurezza non si estende alla regolarità del penale al cui esito la stessa è stata disposta trattandosi di aspetto demandato al regime delle impugnazioni – (Cass., I, n. 51892/2019). BibliografiaCaprioli, Procedure, in Caprioli-Vicoli, Procedura penale dell'esecuzione, Torino, 2011. |