Codice Penale art. 35 bis - Sospensione dall'esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese (1).

Alessandro Trinci

Sospensione dall'esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese (1).

[I]. La sospensione dall'esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese priva il condannato della capacità di esercitare, durante la sospensione, l'ufficio di amministratore [2380-bis, 2381, 2450, 2455 2, 2475-2476 c.c.], sindaco [2397, 2450 c.c.], liquidatore [2487 ss. c.c.], direttore generale e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (2) [2396 c.c.], nonché ogni altro ufficio con potere di rappresentanza della persona giuridica o dell'imprenditore [2203 c.c.].

[II]. Essa non può avere una durata inferiore a quindici giorni né superiore a due anni [139, 140 4] e consegue ad ogni condanna all'arresto per contravvenzioni commesse con abuso dei poteri o violazione dei doveri inerenti all'ufficio.

(1) Articolo inserito dall'art. 123 l. 24 novembre 1981, n. 689.

(2) Le parole «, direttore generale e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari» sono state sostituite alle parole «e direttore generale» dall'art. 15 3 lett b) l. 28 dicembre 2005, n. 262.

Inquadramento

La norma in esame disciplina la pena accessoria della sospensione dall'esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, che consegue ad ogni condanna all'arresto per contravvenzioni commesse con abuso dei poteri o violazioni dei doveri inerenti all'ufficio.

Presupposti e applicazione della sanzione accessoria

La sospensione dall'esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese completa, con riferimento alle contravvenzioni, il sistema sanzionatorio forgiato con l'art. 32-bis in relazione ai delitti (Larizza 1995, 429).

La sanzione, durante la sua esecuzione, priva il condannato della capacità di esercitare l'ufficio di amministratore, sindaco, liquidatore, direttore generale e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché ogni altro ufficio con potere di rappresentanza della persona giuridica o dell'imprenditore.

I reati-presupposto debbono essere realizzati con abuso dei poteri o violazione dei doveri inerenti all'ufficio ricoperto. Poiché fra i doveri di ufficio degli uffici direttivi di persone giuridiche o di imprese sono da ricomprendere quelli attinenti all'osservanza delle normative antinfortunistiche, sull'igiene del lavoro od antinquinamento, legittimamente il giudice applica la pena accessoria della sospensione dell'esercizio dell'ufficio, ove accerti la inosservanza delle normative medesime, stabilite dal legislatore in un rapporto di stretta connessione con i predetti uffici per la tutela di interessi di ordine generale (Cass. III, n. 6249/1985).

A differenza di quanto previsto dagli artt. 32-bis e 35, la norma in commento non prevede una soglia minima per la pena principale sotto la quale non si applica la sanzione accessoria, di talché la sospensione scatta per qualunque sia l'entità della pena principale irrogata. Se taluni hanno ravvisato in tale assetto normativo una possibile violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.), perché sarebbero trattati in modo ingiustificatamente più severo i responsabili dei reati societari rispetto ai responsabili degli altri reati (Larizza 1986, 145), altri hanno osservato che la disposizione ha carattere generale, in quanto si applica ogni volta in cui venga irrogata una condanna all'arresto per contravvenzioni commesse con abuso dei poteri o violazione dei doveri attinenti all'ufficio (Pisa, 121).

La pena accessoria in esame è applicabile, per il combinato disposto degli artt. 31 e 33, a tutte le ipotesi contravvenzionali senza distinguere tra contravvenzioni commesse con dolo o con colpa. Infatti, secondo tali disposizioni, vi può essere un abuso di poteri o una violazione di doveri anche in caso di delitto colposo: è solo l'entità della pena irrogata che può escludere l'applicazione della interdizione, per espresso dettato legislativo, ma non è prevista, anzi è esclusa, una incompatibilità tra interdizione e comportamento colposo dell'agente (Cass. VI, n. 9530/1986).

Deve osservarsi come il raggio d'applicabilità della pena accessoria in commento risulti limitato dall'istituto dell'oblazione(artt. 162 e 162-bis) che, estinguendo le contravvenzioni punite con pena pecuniaria o con pena alternativa, travolge anche la pena sospensiva di cui all'art. 35-bis (Larizza 1986, 146).

Durata

L'art. 35-bis prevede che la durata della pena sospensiva sia compresa tra quindici giorni e due anni. Secondo la giurisprudenza maggioritaria, le pene accessorie per le quali sia previsto un minimo e un massimo edittale sono riconducibili al novero di quelle la cui durata non è espressamente determinata dalla legge penale, con la conseguenza che la loro durata deve essere dal giudice uniformata, ai sensi dell'art. 37, a quella della pena principale inflitta (Cass.S.U., n. 6240/2014),

Tale soluzione trova la maggioranza di adesioni anche nella dottrina (Bruti Liberati, 1163; Frisoli, 511; Larizza 1986, 102; contraPisa, 1984, secondo il quale, in questi casi, il giudice, al fine della determinazione in concreto della durata della pena accessoria, dovrebbe fare ricorso all'esercizio del proprio potere discrezionale secondo i consueti parametri dettati dall'art. 133).

Quanto, infine, al cumulo di pene accessorie, nell'eventualità di concorso di reati dai quali discenda la comminatoria della sospensione dall'esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, non è prevista, come pure per la disposizione di cui all'art. 32-bis, alcuna soglia massima di durata. Un indirizzo dottrinale, mosso dal proposito di temperare le conseguenze del suddetto cumulo, ritiene che in siffatta ipotesi possa applicarsi in via analogica il disposto di cui all'art. 79, n. 2, che fissa in cinque anni il tetto massimo della sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte (Tomaselli, 478).

Bibliografia

Culotta, Spunti per una riflessione sui presupposti e i limiti di applicabilità in via provvisoria delle pene accessorie dell'interdizione e della sospensione dagli uffici direttivi delle imprese, in Riv. giur. lav., 1983, 412; Larizza, Le pene accessorie, Padova, 1986; Larizza, Pene accessorie, in Dig. d. pen., IX, Torino, 1995, 429; Pisa, Le pene accessorie. Problemi e prospettive, Milano, 1984; Sgubbi, Una nuova pena accessoria nel codice penale: l'interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, in Giur. comm., 1983, 17; Tomaselli, in Dolcini-Gatta (a cura di), Codice penale commentato, Milano, 2015, 374.

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