Codice Penale art. 93 - Fatto commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti.Fatto commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti. [I]. Le disposizioni dei due articoli precedenti si applicano anche quando il fatto è stato commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti. InquadramentoL'articolo in commento stabilisce la piena equiparazione fra il consumo di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti. La nozione di sostanza stupefacente di cui si deve tener conto ai fini dell'imputabilità non è solo quella che si desume dagli elenchi di legge (ora, d.P.R. n. 309/1990) ma «è sufficiente che si tratti di sostanze che, producendo effetti che comunemente si dicono stupefacenti, incidano sulla capacità d'intendere e volere»: Mantovani, PG 1979, 619; Romano-Grasso, 66. In giurisprudenza, v. Cass. I, n. 1925/1973, secondo la quale basta uno stato di influenzamento dovuto ad una qualsiasi sostanza atta a condizionare negativamente la capacità d'intendere e di volere; contra Cass. n. 8918/1985: per la individuazione delle sostanze stupefacenti o psicotrope dal cui uso derivano attuazioni della sfera neuropsichica rilevanti ai sensi dell'art. 95 c.p. occorre riferirsi alle tabelle previste dagli artt. 11 e 12 l. 22 dicembre 1975, n. 685 (cfr. ora d.P.R. n. 309/1990, cit.); Cass. S.U., n. 29316/2015:«Nell'attuale ordinamento penale vige una nozione legale di stupefacente per cui sono soggette alla normativa che ne vieta la circolazione soltanto le sostanze specificamente indicate negli elenchi appositamente predisposti, i quali, adottati con atti di natura amministrativa in attuazione delle direttive espresse dalla disciplina legale, integrano il precetto penale di cui all'art. 73 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, costruito con struttura di norma parzialmente in bianco». Di conseguenza, poiché anche il consumo degli stupefacenti è sottoposto alla stesso regime di quello previsto per il consumo di bevande alcoliche (artt. 93,94 comma 3, 95, 219, 221, 222), è configurabile la seguente situazione: a) intossicazione accidentale, ex combinato disposto degli artt. 91,93; b) intossicazione volontaria, colposa o preordinata ex combinato disposto degli artt. 92,93; c) intossicazione abituale, ex art. 94 comma 2; d) intossicazione cronica ex art. 95. La problematica che si è esaminata negli artt. 91 e 92 vale, pertanto, anche per il consumo di sostanze stupefacenti. Peraltro, stante la peculiarità della sostanza stupefacente rispetto alle bevande alcoliche, si sono posti i seguenti problemi: a) se sia rilevante che il soggetto agente sia a conoscenza della natura stupefacente della sostanza che assume. Sul punto, Cass. I, n. 15220/1978 ha precisato che «quando il fatto è stato commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti, il caso fortuito ricorre solo se è mancata la conoscenza della quantità e degli effetti delle sostanze ovvero se sono mancati i mezzi ed il tempo per ovviare alle conseguenze della ingestione e dell'assorbimento delle anzidette sostanze»: Cass. I, n. 15220/1978. b) se la crisi di astinenza configuri già di per sé un'ipotesi di non imputabilità ex art. 95: sul punto si rinvia al commento della suddetta norma. BibliografiaV. sub art. 92 |