Codice Penale art. 133 bis - Condizioni economiche e patrimoniali del reo; valutazione agli effetti della pena pecuniaria 1 2 .

Pierluigi Di Stefano

Condizioni economiche e patrimoniali del reo; valutazione agli effetti della pena pecuniaria12 .

[I]. Nella determinazione dell'ammontare della multa o dell'ammenda il giudice deve tenere conto, oltre che dei criteri indicati dall'articolo precedente, anche delle condizioni economiche e patrimoniali del reo [735 2 c.p.p.]3.

[II]. Il giudice può aumentare la multa o l'ammenda stabilite dalla legge sino al triplo o diminuirle sino ad un terzo [132 2] quando, per le condizioni economiche e patrimoniali del reo, ritenga che la misura massima sia inefficace ovvero che la misura minima sia eccessivamente gravosa [66 n. 3, 78 1 n. 3]4.

 

[1] Articolo inserito dall'art. 100 l. 24 novembre 1981, n. 689.

[2] Rubrica così modificata dall'art. 1, comma 1, lett. d), n. 1, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha inserito le parole: «e patrimoniali» dopo la parola «economiche». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

[3] Comma così modificato dall'art. 1, comma 1, lett. d), n. 2, d.lgs. n. 150, cit. che ha inserito le parole: «e patrimoniali» dopo la «economiche». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

[4] Comma così modificato dall'art. 1, comma 1, lett. d), n. 2, d.lgs. n. 150, cit. che ha inserito le parole: «e patrimoniali» dopo la «economiche». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

L'art. 133-bis — introdotto dalla legge n. 689/1981 che, tra le altre innovazioni, ampliava gli ambiti di applicazione e modulazione delle pene pecuniarie e delle pene alternative — allarga il contenuto dell'art. 133 aggiungendo, con riferimento alle pene pecuniarie della multa e dell'ammenda, l'ulteriore parametro delle condizioni economiche del reo al fine di graduare la pena.  La riforma Cartabia ha integrato il testo del primo comma nel senso che rilevano anche le condizioni “patrimoniali”, con il chiaro intento di escludere ogni dubbio sul doversi considerare non solo le condizioni di reddito ma anche la complessiva disponibilità patrimoniale. La giurisprudenza (Cass. III, n. 1208/1994), invero, aveva già ritenuto che le condizioni economiche siano riferire anche alla consistenza patrimoniale e ciò risolve il dubbio sulla lettura del secondo comma, non modificato dalla riforma.

Il secondo comma, quando tali condizioni economiche del reo siano particolarmente significative, consente l'aumento fino al triplo ovvero la diminuzione fino a un terzo della pena pecuniaria. I parametri concreti sono, verso l'alto, la “inefficacia” della sanzione, pur nella misura massima, e, verso il basso, la sua eccessiva gravosità, anche se applicata nella misura minima.

Sul piano sostanziale questo significa che si introduce una regola di valutazione della concreta afflittività della sanzione in relazione alla specifica situazione del singolo.

Vari sono i profili di principio applicati dalla disposizione, primo fra tutti quello di eguaglianza.

La disposizione così innovata ha sostituito la disciplina delle condizioni economiche che era già presente negli artt. 24 e 26; questi articoli prevedevano, per la multa e per l'ammenda, la possibilità di aumento laddove la misura massima fosse comunque inefficace; non intervenivano, invece, in tema di eccessiva afflittività della pena.

Nel definire il concetto di “eccessivamente gravoso”, la giurisprudenza ha affermato che deve trattarsi di una manifesta sproporzione rispetto alle capacità economiche, tale da derivarne una vera e propria impossibilità o quanto meno una estrema difficoltà di pagamento della sanzione (Cass. VI, n. 56297/2017).

La valutazione opposta, quanto alle condizioni economiche che giustificano un aumento della sanzione, deve conseguire ad un apprezzamento in concreto e non, invece, a generiche affermazioni, quale un rilievo della professione svolta, ritenuta indice presunto di condizioni agiate; si devono utilizzare, invece, elementi che in una valutazione congiunta dimostrino la effettiva condizione economica superiore allo standard medio (Cass. III, n. 11836/1997).

Il tema più rilevante è, ovviamente, quello della prova che non può che essere, quanto alla riduzione della sanzione, a carico di chi la invochi ( Cass. III, n. 29878/2006 ) mentre, per l'aumento, deve essere il P.M. a fornire la prova dell'elevata capacità economica e, quindi, della consistenza patrimoniale del reo (Cass. III, n. 1208/1994 ). 

Natura dell'intervento sulla pena

Rispetto alla regola antecedente il 1981, si è osservato che la attuale formulazione e collocazione della disposizione non consentono di ritenere che si tratti di una circostanza aggravante che, quindi, debba essere oggetto di contestazione (Cass. III, n. 9575/1996). La sentenza Cass. IV, n. 5484/1994, in un'applicazione concreta, la definisce, invece quale circostanza attenuante. Cass. III, n. 1208/1993, ha escluso che la proprietà di un'immobile, di cui peraltro era ignoto il valore, fosse un sufficiente indice rivelatore di una condizione economica tale da rendere inefficace l'applicazione del massimo della pena pecuniaria.

Applicazione

La pena va prima determinata ex art. 133 e, poi, se del caso, va corretta in relazione ai profili relativi alle condizioni economiche favorevoli o sfavorevoli (Cass. III, n. 5031/1985).

Bibliografia

Dell'Agli, Conversione pene pecuniarie: l'accrescimento del coefficiente di ragguaglio tra le pene pecuniarie e detentive è illegittimo (Nota a Corte cost., 12 gennaio 2012, n. 1, G.G.), in Arch. n. proc. pen., 2012, 265; Sartarelli, «Ri-allineamento» dei coefficienti di ragguaglio: cronaca di una sentenza annunciata (Nota a Corte cost., 12 gennaio 2012, n. 1, G. G.), in Giur. cost., 2012, 9; Vitari, Conversione della pena detentiva in pena pecuniaria, in Dir. pen. e proc., 2011, 1512.

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