Codice Penale art. 238 - Inadempimento dell'obbligo di prestare cauzione.Inadempimento dell'obbligo di prestare cauzione. [I]. Qualora il deposito della somma non sia eseguito o la garanzia non sia prestata, il giudice sostituisce alla cauzione la libertà vigilata [228, 231 2; 679 c.p.p.]. InquadramentoL'art. 238 prevede gli effetti conseguenti all'omesso adempimento dell'obbligo di prestare la cauzione o di prestare la garanzia. Motivi, contenuto ed effetti dell'inadempimentoSecondo parte della dottrina non possono ritenersi irrilevanti i motivi per i quali la cauzione non viene prestata, a meno di non incorrere in una censura di illegittimità costituzionale (Scordamaglia, 6). La dottrina prevalente è di segno contrario, osservando che la sostituzione con la libertà vigilata non è automatica, ma presuppone in ogni caso un nuovo accertamento della pericolosità sociale ex art. 679 c.p.p.; inoltre, essa si pone in linea con la disciplina stabilita per la mancata esecuzione della pena pecuniaria dall'art. 136 c.p. (Romano-Grasso-Padovani, Commentario, 603). Diversi sono poi gli effetti conseguenti all'omesso adempimento dell'obbligo di prestare cauzione: la sostituzione della libertà vigilata, infatti, può conseguire solo ove la cauzione sia stata applicata in fattispecie nella quale essa era prevista in alternativa alla stessa libertà vigilata; diversamente, quando la cauzione sia stata disposta per effetto della violazione delle prescrizioni della libertà vigilata, all'inadempimento conseguirà l'applicazione di altra misura (art. 231, comma 2, c.p.), mentre, ove la cauzione sia stata disposta in aggiunta alla libertà vigilata, la legge non prevede alcuna conseguenza nel caso della sua mancata prestazione. BibliografiaM. Boscarelli, Compendio di diritto penale, parte generale, Milano, 1982, 25; Caraccioli, I problemi generali delle misure di sicurezza, Milano, 1970, 108; Scordamaglia, voce Cauzione di buona condotta (diritto penale), in Enc. giur. Treccani, VI, Roma, 1988, 6 s. |