Codice Penale art. 354 - Astensione dagli incanti.

Pierluigi Di Stefano

Astensione dagli incanti.

[I]. Chiunque, per denaro, dato o promesso a lui o ad altri, o per altra utilità a lui o ad altri data o promessa, si astiene dal concorrere agli incanti o alle licitazioni indicati nell'articolo precedente, è punito con la reclusione sino a sei mesi o con la multa fino a 516 euro.

competenza: Trib. monocratico

arresto: non consentito

fermo: non consentito

custodia cautelare in carcere: non consentita

altre misure cautelari personali: non consentite

procedibilità: d'ufficio

Inquadramento

La norma, che sanziona il comportamento di chi favorisce l'illecito condizionamento delle gare accettando utilità per non partecipare, completa le ipotesi sanzionatorie di cui ai due articoli precedenti avendo di mira sostanzialmente i medesimi interessi.

Si è anzi affermato che, in realtà, si tratta di un concorso nel reato commissivo di cui all'art. 353, singolare in quanto commesso mediante fatti omissivi, che, in deroga all'art. 110, è disciplinato come figura autonoma di reato (Cass. VI, n. 911/1997).

Diversa, invece, la qualificazione della condotta quando la rinuncia a partecipare alla gara si inserisca nell'ambito di un ampio e concordato accordo collusivo finalizzato ad alterare l'esito della gara; in tale caso la condotta complessivamente valutata consiste in un comportamento «attivo» in vista della buona riuscita dell'operazione illecita; in tale modo, quindi, si realizza il reato di turbativa d'asta e non quello di astensione dagli incanti (Cass. VI, n. 18125/2020;Cass. III, n. 3907/2014).

Consumazione e tentativo

Dopo la prima fase della condotta rappresentata dall'accordo, il momento consumativo, trattandosi di astensione dalla partecipazione alla gara, corrisponde al momento ultimo per parteciparvi.

Secondo la giurisprudenza recente il reato, in quanto strutturato come reato omissivo proprio, non consente la configurabilità del tentativo (Cass. II, n. 9551/2007; Cass. VI, n. 705/1999), conclusione opposta rispetto a quella affermata da una giurisprudenza più remota (Cass. VI, n. 6199/1985).

Profili processuali

Gli istituti

Il reato in esame è procedibile d'ufficio ed è di competenza del tribunale monocratico; è prevista la citazione diretta a giudizio.

a) Non è possibile disporre le intercettazioni.

b) Non è consentito l'arresto in flagranza né alcuna misura cautelare personale.

Bibliografia

Vedi sub art. 353.

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