Codice Penale art. 384 bis - Punibilità dei fatti commessi in collegamento audiovisivo nel corso di una rogatoria dall'estero (1).Punibilità dei fatti commessi in collegamento audiovisivo nel corso di una rogatoria dall'estero (1). [I]. I delitti di cui agli articoli 366, 367, 368, 369, 371-bis, 372 e 373, commessi in occasione di un collegamento audiovisivo nel corso di una rogatoria all'estero, si considerano commessi nel territorio dello Stato e sono puniti secondo la legge italiana. (1) Articolo inserito dall'art. 17 l. 5 ottobre 2001, n. 367. V. la disposizione transitoria di cui all'art. 18 l. n. 367, cit. InquadramentoLa disposizione dell'articolo 384 bis, introdotto con la normativa della legge 367/2001 sulle rogatorie, disciplina la commissione di reati di cui ai precedenti 366 (rifiuto di uffici legalmente dovuti), 367 (simulazione di reato), 368 (calunnia), 369 (autocalunnia), 371 bis (false informazioni al PM), 372 (falsa testimonianza), 373 (falsa perizia o interpretazione) allorquando commessi in occasione di un collegamento audiovisivo nel corso di una rogatoria “all'estero” (in rubrica è scritto “dall'estero”) tali reati si considerano commessi in Italia e sono puniti secondo la legge italiana. In dottrina si ritiene che la norma vada “corretta” in sede interpretativa ritenendo che anche nel testo la disposizione vada letta come se fosse scritto “dall'estero” (Fiandaca Musco — Antolisei); in tale modo la disposizione è riferibile alla rogatoria passiva, ovvero alla attività svolta in Italia per conto di autorità giudiziaria straniera. Si osserva che, in tale senso, depone l'art. 6 comma 8 dell'accordo cui si dava attuazione “gli Stati prendono le misure necessarie per assicurare che, nelle audizioni di testimoni o periti effettuate nel loro territorio in conformità del presente articolo in cui essi rifiutano di testimoniare pur avendone l'obbligo non testimoniano il vero, si applica il diritto nazionale, alla stessa stregua delle audizioni effettuate in procedimento nazionale”. |