Codice Penale art. 388 ter - Mancata esecuzione fraudolenta di sanzioni pecuniarie 1 2 .[I]. Chiunque, per sottrarsi all'esecuzione di una multa o di una ammenda o di una sanzione amministrativa pecuniaria, compie, sui propri o sugli altrui beni, atti simulati o fraudolenti, o commette allo stesso scopo altri fatti fraudolenti, è punito, qualora non ottemperi nei termini all'ingiunzione di pagamento [contenuta nel precetto] [480 c.p.c.], con la reclusione da sei mesi a tre anni3.
competenza: Trib. monocratico arresto: non consentito fermo: non consentito custodia cautelare in carcere: non consentita altre misure cautelari personali: non consentite procedibilità: d'ufficio [1] Articolo inserito dall'art. 109 l. 24 novembre 1981, n. 689. [2] Rubrica così modificata dall'art. 2, comma 1, lett. a), n. 1, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha sostituito la parola «fraudolenta» alla parola «dolosa». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. [3] Comma così modificato dall'art. 2, comma 1, lett. a), n. 2, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha soppresso le parole «contenuta nel precetto». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. InquadramentoL'art. 388 ter sanziona condotte fraudolente, del tipo descritto al primo comma dell'art. 388, finalizzate a sottrarsi al pagamento di sanzioni pecuniarie (multa, ammenda o sanzione amministrativa). Si tratta di una norma, per la quale non risultano applicazioni note, che si inserisce nel contesto delle disposizioni seguite al venir meno del sistema della reclusione od arresto sostitutivi in caso di inottemperanza al pagamento di sanzioni pecuniarie. È stata, difatti, introdotto con la legge 689/1981, per offrire tutela alla “esecuzione” delle citate sanzioni. Il d.lgs. n. 150/2022 ha modificato la rubrica con la precisazione “fraudolenta” e, nel testo, individuando la condotta in riferimento a qualsiasi “ingiunzione di pagamento” e non solo quella “contenuta nel precetto”. Quindi: soggetto destinatario della norma è il condannato a sanzione pecuniaria penale od amministrativa, pertanto qualificandosi come reato “proprio”. La condotta consiste in un inadempimento fraudolento consistente nel compiere atti su proprio od altrui beni per sottrarsi alla “esecuzione”. È, quindi, una condotta connotata da dolo specifico che si pone nella fase della “esecuzione”. Quanto all'inutile scadenza del termine per ottemperare “all'ingiunzione di pagamento”, per le ragioni esposte nel commento dell'art. 388 primo comma, è da ritenere che sia elemento costitutivo, che deve rientrare nel “fuoco” del dolo, e non condizione obiettiva di punibilità. Non vi è casistica giurisprudenziale nota, dimostrazione dello scarso interesse concreto. Peraltro, in dottrina (Fiandaca Musco) si fa notare come tale sanzione si aggiunga alla conversione della pena pecuniaria in libertà controllata o in lavoro sostitutivo già prevista per la ipotesi di mancata ottemperanza alla sanzione pecuniaria; vi è quindi il rischio peraltro di violare il principio del ne bis in idem sostanziale. La palese somiglianza con le figure dell'art. 388 consente di avere nella giurisprudenza su tale ultimo reato un utile riferimento interpretativo. Quanto all’effetto della citata modifica normativa, la rubrica è stata adeguata al precetto e non lo muta, essendo di per sé sanzionate solo le condotte “fraudolente”. Quanto, invece, all’ampliamento della condotta incriminata, non saranno punibili gli inadempimenti fraudolenti di ingiunzioni di pagamento non contenute in un “precetto” commessi prima del 30 dicembre 2022, data di entrata in vigore della riforma. Il discrimine, quindi, è dato dalla data di scadenza del termine di pagamento. Profili processualiGli istituti Il reato in esame è procedibile di ufficio ed è di competenza del tribunale monocratico; è prevista la citazione diretta a giudizio. |