Codice Penale art. 488 - Altre falsità in foglio firmato in bianco. Applicabilità delle disposizioni sulle falsità materiali.

Francesca Romana Fulvi

Altre falsità in foglio firmato in bianco. Applicabilità delle disposizioni sulle falsità materiali.

[I]. Ai casi di falsità su un foglio firmato in bianco diversi da quelli preveduti dall'articolo 487 si applicano le disposizioni sulle falsità materiali in atti pubblici.

(1) Articolo sostituito dall'art. 2 d.lg. 15 gennaio 2016, n. 7. Il testo recitava: «Ai casi di falsità su un foglio firmato in bianco diversi da quelli preveduti dai due articoli precedenti, si applicano le disposizioni sulle falsità materiali in atti pubblici o in scritture private»

Inquadramento

La nuova formulazione dell'art. 488 dispone che nei casi di falsità su un foglio firmato in bianco diversi da quelli preveduti dall'articolo 487 si applicano le disposizioni sulle falsità materiali in atti pubblici. La norma è stata modificata dal d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7 (recante «Disposizioni in materia di abrogazione di reati e introduzione di illeciti con sanzioni pecuniarie civili, a norma dell'art. 2 comma 3 l. 28 aprile 2014, n. 67») a seguito dell'abrogazione dell'art. 486 e della conseguente necessità di eliminare il riferimento a tale disposizione nella sua previsione. Il d.lgs. n. 7/2016 ha, inoltre, previsto che realizza un illecito civile punito con una sanzione pecuniaria civile da euro duecento a euro dodicimila chi, limitatamente alle scritture private, commettendo una delle falsità su un foglio firmato in bianco diverse da quelle previste dall'art. 4 comma 4 lett. b) del d.lgs. n. 7/2016, arreca ad altri un danno. In riferimento a questa ipotesi nella denominazione di «scritture private» sono compresi gli atti originali e le copie autentiche di essi, quando a norma di legge tengano luogo degli originali mancanti. L'art. 488 estende le disposizioni sulla falsità materiale in atti pubblici ai casi di falsità su un foglio firmato in bianco diversi da quelli previsti dall'art. 487, cioè a quelli in cui l'autore del reato è sfornito del diritto di riempire il documento, per averne acquistato il possesso in modo illegittimo, o comunque, pur avendone acquistato legittimamente il possesso, per non essere provvisto al momento del riempimento di un valido mandato ad scribendum. La fattispecie, pertanto, completa il quadro delle possibili ipotesi di falsità in foglio firmato in bianco e, del tutto coerentemente, rinvia alle norme sulle falsità materiali in atti pubblici, richiamate non soltanto quoad poenam, ma anche in relazione ad ogni altro elemento, comprese le eventuali circostanze aggravanti (Borgogno, 540).

Bene giuridico

Cfr. sub art. 487.

Secondo un orientamento dottrinario nel caso del delitto di cui all'art. 488 viene a mancare il profilo che caratterizza maggiorente la fattispecie disciplinata dall'art. 487, cioè l'abuso della fiducia riposta nell'agente dal sottoscrittore del foglio in bianco, e, di conseguenza, rileva l'interesse alla protezione della genuinità del titolo. In questo caso, infatti, la condotta dell'agente aggredisce il contenuto materiale del documento in bianco, che viene contraffatto o alterato da un soggetto che non ha alcuna legittimazione a com pletarlo (Antolisei, 1958, 186), e non la sua veridicità (attraverso un riempimento ideologicamente falso, rispetto a quanto imposto dalla legge o concordato fra le parti).

Soggetti

Soggetto attivo

Si tratta di un reato comune, che può essere commesso da “chiunque”.

Soggetto passivo

Cfr. sub art. 476.

Elemento oggettivo

Oggetto materiale

Per la nozione di atto pubblico cfr. sub art. 476.

Per la nozione di foglio firmato in bianco cfr. sub art. 487.

Condotta

La fattispecie descritta dall'art. 488 replica la struttura del fatto tipico previsto dagli artt. 486 (ora abrogato) e 487 c.p. (potendo incidere su un atto pubblico) e, nel contempo, presuppone, a differenza delle ipotesi affini appena citate, un possesso illegittimo ovvero un possesso legittimo che, tuttavia, non preveda obblighi o facoltà di riempimento (Antolisei, 2008, 141). La condotta, infatti, si realizza con il riempimento abusivo del foglio firmato in bianco da parte di un soggetto che sia del tutto sfornito del diritto di riempirlo — per averne acquistato il possesso mediante frode, violenza o caso fortuito — ovvero, pur avendone legittimamente acquistato il possesso, per non essere assistito da un titolo che possa giustificare l'integrazione della scrittura, o perché questo non è mai esistito, o perché non è valido, o perché è scaduto.

La dottrina ha chiarito che il delitto di cui all'art. 488 costituisce un'ipotesi di falsità materiale: nel caso di un foglio che, oltre alla firma, contiene una parte scritta e una in bianco, in relazione alla prima si potrà avere soltanto l'alterazione, mentre, se viene riempita la parte in bianco, il fatto costituirà contraffazione (come nel caso del riempimento di un documento sottoscritto completamente in bianco) (Manzini, 932). Ha, altresì, precisato che, si configura il reato nell'ipotesi in cui il completamento dell'atto da parte del possessore sia avvenuto dopo la morte o la sopravvenuta incapacità del mandante, in quanto il mandato ad scribendum, come qualsiasi altro mandato, si estingue con la morte, l'interdizione o l'inabilitazione del mandante (Catelani, 1989, 316).

Conformemente a quanto sostenuto dalla dottrina, anche la giurisprudenza ha asserito che la caratteristica peculiare del delitto di cui all'art. 488 sta nella mancanza, al momento del riempimento del documento, del diritto di completarlo (Cass. V, 14 gennaio 1980): il reato si consuma non solo quando colui che commette la falsità sia del tutto sprovvisto del diritto di riempimento, avendo acquistato illegittimamente il possesso del documento, ma anche nell'ipotesi in cui l'agente, pur essendo legittimamente possessore, non sia fornito al momento del riempimento di un valido mandato ad scribendum (Cass. V, 6 aprile 1981; Cass. V, 22 gennaio 1981; Cass. V, 14 gennaio 1980).

Elemento psicologico

Il dolo

Il reato è punito a titolo di dolo generico: cfr. sub art. 487.

Consumazione e tentativo

Consumazione

Cfr. sub art. 487.

Tentativo

Cfr. sub art. 487.

Forme di manifestazione

Circostanze speciali

Cfr. sub art. 487. In dottrina si ritiene applicabile l'aggravante prevista dall'art. 476 comma 2 quando la condotta di cui all'art. 488 ha ad oggetto un atto pubblico di fede privilegiata.

Circostanze comuni

Cfr. sub art. 487.

Concorso di persone

Cfr. sub art. 487.

Rapporti con altri reati

È ragionevole presumere, analogamente a quanto rilevato in riferimento al reato abrogato di cui all'art. 486, che il criterio distintivo tra l'illecito civile di cui all'art. 4 comma 4 d.lgs. n. 7/2016 e il delitto di cui all'art. 487 consista nel fatto che il primo esige nel soggetto attivo il possesso di un documento che importi l'obbligo o la facoltà di riempirlo, mentre il secondo presuppone che l'autore del reato abbia conseguito il possesso del foglio in bianco in modo illegittimo (ad esempio per furto, appropriazione indebita, truffa) ovvero legittimamente, ma senza obbligo o facoltà di riempirlo (ad esempio, a titolo di custodia).

Abuso di foglio firmato in bianco

Ricorrerà l'ipotesi normativa di cui all'art. 488 nei casi in cui l'agente possieda un biancosegno per un titolo, legittimo o no, che non importi l'obbligo o la facoltà di riempimento, ovvero quando l'atto venga scritto da persona diversa dal detto possessore e senza mandato, ovvero ancora in tutti i casi di possesso illegittimo del foglio o di assenza di un titolo (De Flammineis, 435).

Concorso di reati

Appropriazione indebita

La dottrina sostiene che il reato di cui all'art. 488 concorre con i delitti mediante i quali il soggetto agente si sia assicurato il possesso del foglio (furto, truffa), ovvero, nel caso di possesso legittimo, senza mandato ad scribendum, con il delitto di appropriazione indebita (Antolisei, 1958, 187).

Truffa

Cfr. Cass. II, 24 ottobre 1978.

Casistica

La giurisprudenza ha chiarito che l'autorizzazione al riempimento può promanare dal girante anziché dall'emittente poiché l'assegno bancario firmato in bianco si deve includere tra i titoli di credito trasmissibili per girata (Cass. V, 6 aprile 1981). Commette il reato di cui agli artt. 488 e 491 il soggetto che:

a) essendo in possesso di una cambiale in bianco rilasciata in garanzia, la riempia prima che l'inadempienza si sia verificata ovvero dopo che la obbligazione sia stata estinta (Cass. I, 6 aprile 1982; Cass. I, 13 novembre 1980)

b) venga in possesso di un assegno circolare in bianco con raggiri a scopo di truffa e lo completi con il suo nome.

Profili processuali

Cfr. sub artt. 476, 477 e 482.

Bibliografia

Borgogno, Altre falsità in foglio firmato in bianco. Applicabilità delle disposizioni sulle falsità materiali, in Trattato di diritto penale, Parte speciale, Reati contro la fede pubblica, a cura di Ramacci, X, Milano, 2013. V. anche sub artt. 476 e 487.

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