Codice Penale art. 583 quater - Lesioni personali a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni, nonché a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie a essa funzionali 1 2 3 4 .
Lesioni personali a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni, nonché a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie a essa funzionali1 234. [I]. Nell'ipotesi di lesioni personali cagionate a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni, si applica la reclusione da due a cinque anni. In caso di lesioni gravi o gravissime, la pena e', rispettivamente, della reclusione da quattro a dieci anni e da otto a sedici anni5.
[II]. Nell'ipotesi di lesioni cagionate al personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni e servizi di sicurezza complementare in conformità alla legislazione vigente, nell'esercizio o a causa di tali attività, si applica la reclusione da due a cinque anni. In caso di lesioni personali gravi o gravissime si applicano le pene di cui al comma primo, secondo periodo.6
competenza: Trib. monocratico (1° comma, 1a e 2a ipotesi; 2° comma);Trib. collegiale (1° comma, 3a ipotesi; 2° comma, nel caso di lesioni gravissime) arresto: facoltativo fermo: non consentito (1° comma, 1a ipotesi; 2° comma, 1a ipotesi); consentito (1° comma, 2a e 3a ipotesi; 2° comma, 2a ipotesi) custodia cautelare in carcere: consentita altre misure cautelari personali: consentite procedibilità: d'ufficio [1] Le parole «gravi o gravissime» sono state soppresse dall'art. 16, comma 1, lett. a), d.l. 30 marzo 2023, n. 34, conv. con modif., in l. 26 maggio 2023, n. 56. [2] Articolo inserito, in sede di conversione, dall'art. 7 , comma 1, d.l. 8 febbraio 2007, n. 8, conv., con modif., in l. 4 aprile 2007, n. 41. [3] Le parole «, nonché a personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali» sono state aggiunte dall'art. 4, comma 2, l. 14 agosto 2020, n. 113, con entrata in vigore il 24 settembre 2020. [4] Rubrica, da ultimo, sostituita dall'art. 20, comma 1, lett. c), d.l. 11 aprile 2025, n. 48, in corso di conversione in legge; il testo precedente alla sostituzione era il seguente: «Lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, nonché a personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali». [5] Comma sostituito dall'art. 20, comma 1, lett. a), d.l. 11 aprile 2025, n. 48, in corso di conversione in legge; il testo precedente alla sostituzione era il seguente: «Nell'ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, le lesioni gravi sono punite con la reclusione da quattro a dieci anni; le lesioni gravissime, con la reclusione da otto a sedici anni ». [6] Comma così modificato dall'art. 1, comma 01, d.l. 1° ottobre 2024, n. 137, conv. con modif. in l. 18 novembre 2024, n. 171, che ha inserito, in sede di conversione, le parole «e servizi di sicurezza complementare in conformita' alla legislazione vigente.». Precedentemente il presente comma è stato sostituito dall'art. 16, comma 1, lett. b), d.l. 30 marzo 2023, n. 34, conv. con modif., in l. 26 maggio 2023, n. 56. Il testo del comma, come aggiunto dall'art. 4, comma 1, l. 14 agosto 2020, n. 113, era il seguente: « Le stesse pene si applicano in caso di lesioni personali gravi o gravissime cagionate a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell'esercizio o a causa di tali attività.». Il comma è stato, da ultimo modificato dall'art. 20, comma 1, lett. b), d.l. 11 aprile 2025, n. 48, in corso di conversione in legge, che ha aggiunto, in fine , le seguenti parole: «, secondo periodo». InquadramentoLa fattispecie è stata inserita dall'art. 7, d.l. n. 8/2007 (conv. con modifiche nella l. n. 41/2007), all'interno di un provvedimento normativo concernente la prevenzione e la repressione della “violenza negli stadi”. Il bene giuridico tutelato è stato individuato, sia nell'incolumità fisica del pubblico ufficiale nell'espletamento del servizio in occasione delle manifestazioni sportive (Dolcini-Gatta, 3013), sia nell'interesse dello Stato allo svolgimento delle attività di ordine pubblico (D'Andria, 264; Carcano, 774). La frequenza delle aggressioni ai danni degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni, ha indotto il legislatore ad introdurre un nuovo comma nella previsione in commento, volto ad assegnare autonoma rilevanza a tali condotte lesive (l. n. 113/2020). La disposizione estende le stesse pene previste dalla fattispecie di cui all’art. 583-quater per i pubblici ufficiali (da ora costituente il comma 1) ai casi di lesioni personali gravi o gravissime cagionate a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività. Per effetto del d.l. 1° ottobre 2024, n. 137, conv. con modif. in l. 18 novembre 2024, n. 171, tale più intensa tutela è stata estesa a coloro che svolgono servizi di sicurezza complementare presso le strutture sanitarie o socio-sanitarie. SoggettiSi tratta di un reato comune. Soggetto passivo è il pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive (la previsione è stata estesa anche al personale addetto agli impianti sportivi, ex art. 2, l. n. 217/2010). Con riferimento al secondo comma, soggetti passivi sono gli esercenti la professione sanitaria o socio–sanitaria (individuati dalla legge 11 gennaio 2018, n.3, agli artt. 4 e da 6-9, i primi, e all'art. 5, i secondi) e da coloro che svolgono attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni nonché servizi di sicurezza complementare presso le strutture sanitarie o socio-sanitarie. Per le categorie di soggetti in questioneè necessario che l'aggressione sia stata realizzata nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio. MaterialitàLa condotta consiste nel cagionare delle lesioni personali ad un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive (per la nozione di “lesioni”, si v. subart. 583), con riferimento al primo comma; agli esercenti le professioni sanitarie (ed agli altri soggetti elencati nella disposizione), nell'esercizio o a causa delle funzioni, relativamente al secondo comma. La fattispecie trova applicazione solo in caso di lesioni gravi o gravissime (in presenza di lesioni lievi o lievissime troverà applicazione l'art. 582). Lo svolgimento da parte del pubblico ufficiale del servizio di ordine pubblico e la manifestazione sportiva (quale sede), costituiscono i presupposti del reato di cui al primo comma, la cui assenza determina l'applicazione delle fattispecie di cui agli artt. 582 e 583 (D'Andria, 265). È controverso in dottrina se la disposizione costituisca una figura autonoma di reato ovvero una circostanza, con conseguente applicabilità dell'art. 69 (con effetti di ridimensionamento consistente della pena, entro i limiti edittali di cui all'art. 582, in presenza di un'attenuante; si v. Dolcini-Gatta, 3013). La tesi della natura circostanziale viene argomentata principalmente sulla base del rapporto della previsione di cui all'art. 583 quater con l'art. 583, di cui la prima costituisce una fattispecie speciale, e da cui essa mutuerebbe la medesima qualificazione di circostanza (amplius, Dolcini-Gatta, 3013 ss). Sul punto si è di recente espressa la Corte di Cassazione (Cass. V, n. 3117/2024), affermando che la previsione di cui all’art. 583 quater, comma 1, c.p. “configura una fattispecie autonoma di reato e non una circostanza aggravante ad effetto speciale relativa al delitto di lesioni personali di cui all’art. 582 c.p.”, evidenziando che si tratta di una condotta collocata in una disposizione autonoma, secondo l’intenzione del legislatore di sottrarre il più severo regime sanzionatorio al bilanciamento delle circostanze ex art. 69 c.p., come emerge altresì dalla relazione illustrativa. Anche con riferimento alla previsione di cui al secondo comma, si ritiene debba trattarsi di una fattispecie autonoma, come si deduce a contrario dalla previsione di un'autonoma aggravante – l' art. 61, comma 1, numero 11-octies c.p. - che riproduce sostanzialmente il contenuto della disposizione in commento (introdotta contestualmente alla nuova fattispecie). In tal senso si è altresì espressa, pur incidentalmente, la giurisprudenza di legittimità (Cass., V, n. 3117/2024). Illecito amministrativo . La tutela della sicurezza nei confronti degli esercenti la professione sanitaria è arricchita della previsione di un illecito amministrativo (art. 9, l. n. 113/2020) - che trova applicazione sussidiaria rispetto alla fattispecie penale di cui all'art. 583-quater, comma 2, c.p.– a tenore della quale. "Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di dette professioni presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 5.000". Elemento psicologicoIl delitto è doloso, ed ad oggetto la rappresentazione e volontà di cagionare delle lesioni personali ad un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive. Consumazione e tentativoSi v. sub art. 583 Profili processualiIl delitto è procedibile d'ufficio, la competenza è del Tribunale monocratico nell'ipotesi delle lesioni gravi; del Tribunale collegiale per l'ipotesi delle lesioni gravissime. L'arresto è facoltativo; sono consentite sia il fermo, che la custodia cautelare in carcere, che le altre misure cautelari. BibliografiaCarcano, Manuale di diritto penale, p.s., Milano, 2010; D'Andria, Art. 583 quater, in Codice penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, a cura di Lattanzi, Lupo, Milano, 2010; Dolcini-Gatta, Art. 583 quater, in Codice penale commentato, a cura di Dolcini, Gatta, II, Artt. 314-592, Milano, 2015; Pisa, Il nuovo reato di lesioni a pubblico ufficiale in occasione di manifestazione sportive, in Dir. pen. e proc., 2007, 713. |