Codice Penale art. 609 sexies - Ignoranza dell'età della persona offesa (1).Ignoranza dell'età della persona offesa (1). [I]. Quando i delitti previsti negli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-octies e 609-undecies sono commessi in danno di un minore degli anni diciotto, e quando è commesso il delitto di cui all'articolo 609-quinquies, il colpevole non può invocare a propria scusa l'ignoranza dell'età della persona offesa, salvo che si tratti di ignoranza inevitabile. (1) Articolo inserito dall'art. 7 l. 15 febbraio 1996, n. 66, e poi sostituito dall'art. 4, l. 1° ottobre 2012, n. 172. Il testo precedente recitava: «Quando i delitti previsti negli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater e 609-octies sono commessi in danno di persona minore di anni quattordici, nonché nel caso del delitto di cui all'articolo 609-quinquies, il colpevole non può invocare, a propria scusa, l'ignoranza dell'età della persona offesa». InquadramentoL'art. 609-sexies regola il caso, di consistente importanza, relativo ai limiti in cui può rilevare l'ignoranza dell'età della persona offesa nei reati di cui agli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies e 609-undecies stabilendo una regola (ossia l'inescusabilità dell'ignoranza dell'età della persona offesa) e un'eccezione (la scusabilità nell'ipotesi di ignoranza inevitabile). Evoluzione normativaL'art. 7 l. n. 66/1996 prevedeva che quando i delitti previsti negli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies erano commessi in danno di persona minore degli anni quattordici, il colpevole non poteva invocare, a propria scusa, l'ignoranza dell'età della persona offesa. L'art. 4, l. n. 172/2012 ha sostituito l'art. 609-sexies estendendo l'applicazione del principio fino al diciottesimo anno di età del minore, facendo salvo il caso di ignoranza inevitabile dell'età della persona offesa ed ampliando il novero dei delitti in relazioni ai quali il principio si applica includendovi il reato di adescamento di minori (art. 609-undecies) inserito nel codice penale dalla stessa l. n. 172/2012. LineamentiAnche prima della modifica normativa del 2012, la giurisprudenza di legittimità ha affermato che l'ignoranza, da parte del soggetto agente, dell'età della persona offesa scrimina la condotta laddove la stessa sia inevitabile, in ragione della necessità di interpretare l'art. 609-sexies in aderenza al principio di personalità della responsabilità penale di cui all'art. 27, comma 1, Cost., secondo quanto indicato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 322 del 2007 e sulla scia delle altre pronunce della Consulta intervenute in relazione all'art. 539 abrogato (Corte cost. n. 20/1971); detta ignoranza inevitabile non può tuttavia fondarsi soltanto, od essenzialmente, sulla dichiarazione della vittima di avere un'età superiore a quella effettiva essendo richiesto a chi si accinga al compimento di atti sessuali con un soggetto che appare di giovane età, un impegno conoscitivo proporzionale alla presenza dei valori in gioco (Cass. III, n. 32235/2007). In dottrina vedi Romano, 298. Ciò in quanto il fatto tipico scusante previsto dall'art. 609-sexies (cfr. anche art. 602-quater) in relazione all'ignoranza inevitabile dell'età della persona offesa, è configurabile solo se emerga che nessun rimprovero, neppure di semplice leggerezza, possa essere rivolto all'agente, per avere egli fatto tutto il possibile al fine di uniformarsi ai suoi doveri di attenzione, di conoscenza, di informazione e di controllo, attenendosi a uno standard di diligenza direttamente proporzionale alla rilevanza dell'interesse per il libero sviluppo psicofisico dei minori (Cass. III, n. 3651/2013). Oneri probatoriNon è pertanto sufficiente che l'imputato affermi di non avere avuto la consapevolezza dell'età della persona offesa in quanto un tale errore cade su un elemento costitutivo del reato che caratterizza il fatto tipico, incombendo perciò su chi invoca l'errore l'onere di provare — o almeno di allegare elementi specifici che consentano una verifica dell'assunto — di aver agito presupponendo, quanto all'età della persona offesa, una realtà diversa da quella effettiva (Cass. III, n. 949/2014). Va segnalato che l'art. 1, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 212/2015 (emanato in attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/Gai; pubblicato sulla GU Serie Generale n.3 del 5 gennaio 2016 ed entrato in vigore il 20 gennaio 2016) ha novellato l'art. 90 c.p.p. inserendo, dopo il comma 2, il comma 2-bis in base al quale «Quando vi è incertezza sulla minore età della persona offesa dal reato, il giudice dispone, anche di ufficio, perizia. Se, anche dopo la perizia, permangono dubbi, la minore età è presunta, ma soltanto ai fini dell'applicazione delle disposizioni processuali». BibliografiaB. Romano, Reati contro la persona, III. Reati contro la libertà individuale, Milano, 2015. |