Codice Penale art. 656 - Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico.

Roberto Carrelli Palombi di Montrone

Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico.

[I]. Chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l'ordine pubblico, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [265, 269, 501, 658], con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro.

Inquadramento

La contravvenzione prevista dall'art. 656 c.p. mira a tutelare l'ordine pubblico inteso in senso ampio, come interesse generale ad evitare che la diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose possa turbare la pace e la tranquillità pubblica. Da parte della dottrina (Chiarotti) si è anche fatto riferimento alla tutela dell'interesse alla verità delle notizie diffuse, essendo sanzionate le manifestazioni del pensiero che si risolvono nella diffusione di notizie false idonee a determinare una minaccia per la sicurezza e la tranquillità pubblica.

La Corte costituzionale, chiamata a verificare la legittimità costituzionale della norma rispetto alle previsioni contenute negli artt. 18, 21 e 49 Cost., nel dichiarare non fondate le questioni che erano state sollevate, ha precisato che il diritto di libera manifestazione del pensiero trova un limite nel mantenimento dell'ordine pubblico, che rischia di essere compromesso attraverso la diffusione di notizie consapevolmente inventate o alterate che si rivelino idonee a determinare l'insorgenza di uno stato di minaccia per l'ordine pubblico stesso (C. cost. n. 19/1962; C. cost. n. 199/1972; C. cost. n. 210/1976).

Elemento materiale

L'elemento materiale del reato consiste nella diffusione o pubblicazione di notizie false, esagerate o tendenziose che siano idonee a turbare l'ordine pubblico. Si è parlato al riguardo di una forma di endiadi con la quale il legislatore ha inteso comprendere qualsiasi specie di notizia che rappresenti la realtà in modo alterato (C. cost. n. 19/1962). La giurisprudenza ha chiarito che la notizia rilevante ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 656 non può essere identificata nella semplice “voce, che è caratterizzata dalla vaghezza e dall'incontrollabilità, ma deve essere connotata da oggettivi punti di riferimento che consentano l'identificazione degli elementi essenziali di un fatto e ne rendano possibile il controllo (Cass. VI, n. 3967/1977). La notizia falsa è quella che rappresenta la realtà in modo difforme con conseguente alterazione del contenuto dell'informazione che si diffonde; quella esagerata è una notizia che viene deformata nel suo complesso fino a cambiarne radicalmente il contenuto informativo; la notizia tendenziosa contiene un'informazione che non è falsa di per sé, ma che è destinata a produrre un effetto dannoso per l'ordine e la sicurezza pubblica. Viceversa la pubblicazione di una notizia vera non potrà integrare la contravvenzione in esame anche se sia stata accompagnata da un commento accentuatamente polemico.

La notizia deve essere diffusa, cioè divulgata in modo completo, nel senso che non sarà sufficiente, ai fini dell'integrazione del reato, la mera comunicazione della stessa; in alternativa la notizia dovrà essere pubblicata, volendosi con ciò fare riferimento alla diffusione della notizia per mezzo della stampa. La pubblicazione o diffusione della notizia falsa, esagerata o tendenziosa deve essere idonea a turbare l'ordine pubblico, nel senso che deve generare apprensione, eccitazione o sfiducia con diretta incidenza sull'ordine pubblico (Cass. VI, n. 1569/1974). In tal senso la Cassazione ha avuto modo di chiarire che la contravvenzione prevista dall'art. 656 rappresenta un reato di pericolo, essendo sufficiente, ai fini della integrazione dello stesso, anche solo un'astratta possibilità del verificarsi di un turbamento dell'ordine pubblico (Cass. I, n. 9475/1996). In tale direzione al giudice viene chiesto di formulare un giudizio di prognosi causale circa la ragionevole possibilità del verificarsi un pericolo per l'ordine pubblico, che dovrà necessariamente misurarsi con la particolare situazione storico ambientale in cui il fatto si è verificato ed il grado di cultura delle persone coinvolte.

Elemento psicologico

Per la punibilità del reato è sufficiente la colpa, essendo irrilevante ai fini dell'integrazione dell'elemento soggettivo l'intenzione del soggetto o le specifiche finalità perseguite attraverso la pubblicazione o divulgazione della notizia. Ciononostante è stata esclusa la ricorrenza della contravvenzione in esame in presenza di apprezzamenti soggettivi riferiti a fatti realmente accaduti espressi da persona convinta di affermare il vero o comunque ignara di narrare il falso (Cass. VI, n. 1546/1974). Ed analogamente anche l'errore nel quale l'agente sia caduto, ove causato da circostanze obiettivamente apprezzabili, vale ad escludere la punibilità.

Rapporti con altri reati

La contravvenzione in esame, per espressa previsione normativa, ha natura sussidiaria, nel senso che l'art. 656 c.p. potrà trovare applicazione sempre che il fatto non costituisca più grave reato.

Casistica

Turbamento dell'ordine pubblico

È stata ravvisata in astratto la possibilità di turbamento dell'ordine pubblico nel comportamento di un soggetto il quale, in un periodo di tempo nel quale si susseguivano frequenti notizie in ordine alla diffusione del fenomeno dell'usura ed alle gravissime conseguenze, anche mortali, che ne scaturivano nei confronti delle vittime, aveva falsamente dichiarato ad un giornalista, con la consapevolezza della futura pubblicazione, di essersi indebitato con usurai per una forte somma di denaro, a cagione di una malattia della moglie, e di essere disposto a vendere taluni suoi organi per trovare il denaro occorrente per saldare il debito (Cass. I, n. 9475/1996).

Profili processuali

La pubblicazione o diffusione di notizie, esagerate false o tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico, come tutte le contravvenzioni, è procedibile d'ufficio.

È ammessa l'oblazione ai sensi dell'art. 162-bis c.p.

Bibliografia

Chiarotti, Diffusione o pubblicazione di notizie false o tendenziose, in Enc. dir., XII, Milano, 1964, 515; De Vero, Tutela dell'ordine pubblico, Milano 1988; Vigna-Bellagamba, Le contravvenzioni al codice penale, Milano 1974;

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