Codice Civile art. 55 - Immissione di altri nel possesso temporaneo.

Giuseppe Buffone
aggiornato da Annachiara Massafra

Immissione di altri nel possesso temporaneo.

[I]. Se durante il possesso temporaneo taluno prova di avere avuto, al giorno a cui risale l'ultima notizia dell'assente, un diritto prevalente o uguale a quello del possessore, può escludere questo dal possesso o farvisi associare; ma non ha diritto ai frutti [821] se non dal giorno della domanda giudiziale [1148].

Inquadramento

L'art. 55 è norma compositiva di un conflitto insorto tra persone parimenti legittimate ad ottenere l'immissione nel possesso dei beni. Essa disposizione, però, ha un fascio applicativo ben delimitato riferendosi solo a quei soggetti titolati all'immissione sulla scorta di un diritto sorto in coincidenza con la dichiarazione di assenza, ossia quello specifico momento storico. Proprio sulla scorta dell'art. 55 cit. è, dunque, possibile distinguere almeno due ipotesi conflittuali, una sola delle quali risolta da questa disposizione.

Un primo caso, è quello in cui l'avente diritto dimostri di avere avuto diritto all'immissione (ex art. 50) nella data presa a riferimento dalla dichiarazione di assenza e non sia vincolato dal giudicato (Cian, Trabucchi, 150). In questa ipotesi, opera lo strumento rimediale di cui all'art. 555 e, conseguentemente, l'avente diritto ha facoltà di essere immesso nel possesso dei beni in sostituzione o in aggiunta a chi già ha realizzato l'immissione. Un secondo caso, è quello dell'avente diritto che dimostri di avere diritto all'immissione in una data successiva a quella portata dalla dichiarazione di assenza, sulla base di notizie che postdatano effettivamente la scomparsa dell'assente: in questo caso non opera l'art. 55 ma l'interessato dovrà provocare una nuova dichiarazione di assenza, riferita alla data successiva (Romagnoli, in Comm. S. B., 1970, 297).

Immissione di altri nel possesso temporaneo

Il soggetto che provi di avere avuto, al giorno a cui risale l'ultima notizia dell'assente, un diritto prevalente o uguale a quello del possessore, può escludere questo dal possesso o farvisi associare. È certamente ammissibile una pluralità di immessi e ciò si desume anche dall'art. 52 comma 2.

In questo caso, peraltro, la dottrina predica l'applicabilità dell'art. 1105. L'immesso “sopravvenuto” può concorrere all'immissione con gli altri ma può anche intervenire in sostituzione: in questo caso, il possesso temporaneo dell'immesso con precedenza viene meno e subentra quello dell'avente diritto. Perché ciò si realizzi, la norma esige lo svolgimento di un procedimento atteso che discorre espressamente di «domanda giudiziale»: il processo ha natura contenziosa poiché risolve il conflitto tra immessi nel possesso e quanti pretendano di sostituirsi o associarsi (Jannuzzi — Lorefice, 2004, 149). In merito alla forma introduttiva del procedimento stesso, in dottrina vi è chi opta per la tesi del rito ordinario e chi invece predica le stesse forme della procedura originaria di immissione. In realtà, chi avanza pretese contro colui che già sia immesso non fa altro che richiedere, a sua volta, l'immissione nel possesso temporaneo dei beni. Deve, allora, applicarsi comunque la disciplina di cui agli artt. 473-bis.59 e seguenti del c.p.c.  e, pertanto, se la domanda è proposta da coloro che sarebbero eredi legittimi, la domanda si propone con rito camerale ex art. 737 c.p.c. e il Tribunale provvede in camera di consiglio; se la domanda è proposta da altri interessati, il giudizio si svolge nelle forme ordinarie in contraddittorio di coloro che sarebbero eredi legittimi.

Nuova dichiarazione di assenza

L'art. 55 non comporta una nuova dichiarazione di assenza ma solo una ulteriore e nuova dichiarazione di immissione nel possesso: non è lo stato dell'assente a essere variato bensì il novero dei soggetti che in via provvisoria godono dei suoi beni. Ove, al contrario, l'azione del presunto nuovo immesso sia tesa a dimostrare che l'assenza ha diversa e successiva decorrenza — rispetto a quella dichiarata — allora la domanda giudiziale sarà promossa per ottenere sia una nuova dichiarazione di assenza, sia una nuova dichiarazione di immissione nel possesso. La nuova dichiarazione, tuttavia, presuppone la revoca della precedente e questa revoca è possibile in quanto il giudicato formatosi a seguito della pronuncia ex art. 725 c.p.c. è comunque suscettibile di caducazione essendo retto dal principio rebus sic stantibus.

La sentenza che dichiara l'assenza va, cioè, compresa nella categoria delle sentenze determinative, le quali conservano i loro effetti preclusivi fino a quando per eventi successivi non venga a verificarsi un mutamento obiettivo dello stato di fatto accertato in precedenza e tale mutamento non sia riconosciuto da una nuova decisione (Cass. n. 6/1962 ; Cass. n. 421/1952; Cass. n. 337/1971).

Frutti

Il nuovo immesso non ha diritto ai frutti se non dal giorno della domanda giudiziale; tuttavia, se l'immesso in precedenza era in mala fede (perché, ad esempio, conosceva i diritti altrui e li ha taciuti) deve stimarsi applicabile la disciplina generale in materia di frutti e, pertanto, il nuovo immesso avrà diritto a recuperare i frutti sino dalla dichiarazione di assenza

Bibliografia

Callegari, Assenza in Nss. D. I., I, 2, Torino, 1957; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Giorgianni, La dichiarazione di morte presunta, Milano, 1943; Jannuzzi - Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Jannuzzi - Lorefice, La volontaria giurisdizione, Milano, 2006; Montei, Detenzione, in Nss. D. I., V, Torino, 1960; Omodei - Salé, La detenzione e le detenzioni: unità e pluralismo nelle situazioni di fatto contrapposte al possesso, Padova, 2012; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Preite, Cagnazzo, Atti notarili - Volontaria giurisdizione 1 - Il procedimento. Incapaci, scomparsa, assenza e dichiarazione di morte presunta, Torino, 2012; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Zaccaria, Faccioli, Omodei Salè, Tescaro, Commentario all'ordinamento dello stato civile, Sant'Arcangelo di Romagna, 2013.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario