Codice Civile art. 68 - Nullità del nuovo matrimonio.

Giuseppe Buffone
aggiornato da Annachiara Massafra

Nullità del nuovo matrimonio.

[I]. Il matrimonio contratto a norma dell'articolo 65 è nullo, qualora la persona della quale fu dichiarata la morte presunta ritorni o ne sia accertata l'esistenza [117 5].

[II]. Sono salvi gli effetti civili del matrimonio dichiarato nullo [128].

[III]. La nullità non può essere pronunziata nel caso in cui è accertata la morte, anche se avvenuta in una data posteriore a quella del matrimonio.

Inquadramento

Gli artt. 65 e 68 costituiscono i frammenti di un medesimo regime giuridico, sotteso al matrimonio contratto dal coniuge del presunto morto. La dichiarazione di morte presunta provoca gli stessi effetti della morte naturale e, pertanto, proprio come se il coniuge fosse realmente deceduto, il matrimonio che a lui faceva capo si scioglie ex art. 149 comma 1. La più importante differenza, rispetto alla morte realmente verificatasi ed accertata secondo i criteri di legge, è che lo stato di morte presunta non è irretrattabile: è verosimile e ben possibile che la persona data per morta sia in realtà viva e che la sua esistenza sia così accertata dopo la pronuncia resa ex art. 58. In questo caso, la presunzione di morte viene meno, la sentenza dichiarativa del decesso presunto cessa di avere efficacia e, conseguentemente, il coniugi del presunto morto viene a perdere lo stato libero che aveva conseguito con la eseguibilità della statuizione resa ex artt. 729 e 730 c.p.c. In altri termini, il secondo matrimonio è caducabile: esso deve essere considerato nullo qualora sia accertata l'esistenza della presunta morta, come inequivocabilmente prescrive l'art. 68.

Detta norma, in tal caso, fa soltanto «salvi gli effetti civili del matrimonio dichiarato nullo»: disposizione questa che, integrandosi con quella di cui all'art. 128 sul matrimonio putativo, consente, ricorrendo il requisito della buona fede, la produzione degli effetti del matrimonio valido fino alla sentenza che pronuncia la nullità (Cass. n. 12870/ 1991).

Nullità del matrimonio contratto dal coniuge del presunto morto

Se la persona della quale fu dichiarata la morte presunta ritorna o ne è accertata l'esistenza, «il matrimonio contratto a norma dell'art. 65 è nullo» (art. 68, comma 1), poiché celebrato in violazione dell'impedimentum ligaminis. La nullità non è, però, automatica. Nell'ipotesi regolata dall'art. 68, infatti, l'art. 117 comma 5, prevede che si applichi la norma contenuta nel comma 1 del medesimo articolo: «il matrimonio può essere impugnato dai coniugi, dagli ascendenti prossimi, dal pubblico ministero e da tutti coloro che abbiano per impugnarlo un interesse legittimo e attuale».

Questo regime giuridico ha indotto la dottrina a escludere che la patologia rappresentata dall'art. 68 sia, in realtà, una ipotesi di nullità ritenendo configurabile una annullabilità assoluta (Cian, Trabucchi, 157).

Effetti del matrimonio nullo

L'art. 68 comma 2, fa salvi gli effetti del matrimonio dichiarato nullo. La dizione sembra orientata nel senso di escludere che elemento costitutivo per la salvezza degli effetti sia anche la buona fede del coniuge restando bastevole la intervenuta eseguibilità della pronuncia dichiarativa della morte pronuncia.

In dottrina, tuttavia, si richiama l'art. 128 che, per l'appunto, presuppone la buona fede.

La giurisprudenza non ha mancato di prestare adesione a questa tesi, ritenendo che l'art. 68 debba essere letto in combinato disposto con l'art. 128 sul matrimonio putativo, predicando, dunque, la produzione degli effetti del matrimonio valido fino alla sentenza che pronuncia la nullità solo ricorrendo il requisito della buona fede (Cass. n. 12870/1991). Lo stato psicologico dei coniugi non ha, comunque, ormai alcun impatto sulla filiazione posto che, per effetto della l. n. 219/2012 e del d.lgs. n. 154/2013, lo status dei figli è stato equiparato, non esistendo più una distinzione tra filiazione legittima e filiazione naturale.

Morte naturale successiva alla morte presunta

La nullità non può essere pronunziata nel caso in cui è accertata la morte, anche se avvenuta in una data posteriore a quella del matrimonio. Ne consegue che ove la morte subentri allorché il processo di impugnazione (attivato dal presunto morto) è in corso, gli eredi non possono proseguire il processo.

Non si tratta, invero, di una eccezionale sanatoria di un matrimonio nullo poiché non è la morte che impedisce di pronunciare una nullità sussistente bensì, ed all'opposto, è l'esistenza in vita che impone di rimuovere un matrimonio sorto secundum ius, con la conseguenza che se tale esistenza in vita non sussiste, mancando la contemporaneità di fronte alla legge della presenza di “tre” coniugi, quella rimozione non può più avvenire (Giorgianni, 182). A muovere la disposizione è, allora, una ragione di opportunità pratica: evitare che, per restare fedeli ai principi astratti, si distruggesse il secondo vincolo senza però poter far risorgere il primo. Il regime giuridico contenuto nell'art. 68 comma 3, ha indotto larga parte della Dottrina a intravedere, in questa fattispecie, una ipotesi di bigamia eccezionalmente ammessa (Sesta, 280).

Unioni civili

V. sub art. 65.

Bibliografia

Callegari, Assenza in Nss. D. I., I, 2, Torino, 1957; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Giorgianni, La dichiarazione di morte presunta, Milano, 1943; Jannuzzi - Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Jannuzzi - Lorefice, La volontaria giurisdizione, Milano, 2006; Montei, Detenzione, in Nss. D. I., V, Torino, 1960; Omodei - Salé, La detenzione e le detenzioni: unità e pluralismo nelle situazioni di fatto contrapposte al possesso, Padova, 2012; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Preite, Cagnazzo, Atti notarili - Volontaria giurisdizione 1 - Il procedimento. Incapaci, scomparsa, assenza e dichiarazione di morte presunta, Torino, 2012; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Zaccaria, Faccioli, Omodei Salè, Tescaro, Commentario all'ordinamento dello stato civile, Sant'Arcangelo di Romagna, 2013.

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