Codice Civile art. 76 - Computo dei gradi.Computo dei gradi. [I]. Nella linea retta si computano altrettanti gradi quante sono le generazioni, escluso lo stipite. [II]. Nella linea collaterale i gradi si computano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all'altro parente, sempre restando escluso lo stipite. InquadramentoIl computo della parentela avviene per gradi. Nella linea retta si computano altrettanti gradi quante sono le generazioni, escluso lo stipite. Nella linea collaterale i gradi si computano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all'altro parente, sempre restando escluso lo stipite. I gradi della parentelaLe linee della parentela hanno il fine di chiarire le posizioni dei singoli nella sfera della famiglia (v. art. 75); i gradi, invece, costituiscono l'unità di misura della intensità del rapporto di parentela (Barillaro, in Comm. S. B., 1970, 444). Il codice riconosce rilevanza al vincolo di parentela sino al sesto grado (art. 77); l'art. 48 del codice del 1865, invece, assegnava valore giuridico alla parentela sino al decimo grado. Il grado, come si evince dal tenore dell'art. 76, corrisponde, dunque, alla generazione o, più precisamente, all'intervallo computato in generazioni che separa due o più persone. Mutuando il criterio preordinato dal diritto romano — che distingueva una cognatio recta da una cognatio transversa —, nel codice attuale il computo dei gradi diverge a seconda che interessi la linea retta ovvero quella collaterale (sebbene in entrambe le ipotesi esso possa avvenire sia in direzione ascendente che discendente). Nella linea retta, infatti, il calcolo avviene sommando tanti gradi quante sono le generazioni ed escludendo lo stipite (secondo il noto brocardo latino tot sunt grados quot parentes, dempto stipite): così, a titolo esemplificativo, padre e figlio sono parenti in linea retta di primo grado mentre nonno e nipote lo sono di secondo grado e via enumerando. Nella linea collaterale, invece, i gradi si computano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all'altro parente, sempre restando escluso lo stipite (Salito, 9). Diritto canonicoLa computatio canonica, rilevante per il matrimonio concordatario, si diversificava nel passato perché, ispirandosi ai costumi germanici, anziché romani, calcolava la parentela collaterale od obliqua in base al numero di generazioni del ramo più lungo a partire dallo stipite comune. La differenza è venuta meno con le modifiche al diritto canonico, introdotte nel 1983 (Cian, Trabucchi, 163). BibliografiaAa.Vv., Il matrimonio. Le unioni di fatto. I rapporti personali, Torino, 2011; Cian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Dogliotti, Figone, Della parentela e dell'affinità in Comm. Cendon, Torino, 1991; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Giorgianni, La dichiarazione di morte presunta, Giuffrè, 1943; Sesta - a cura di -, Codice della famiglia, Milano, 2015; Stanzione, Il diritto di famiglia nella dottrina e nella giurisprudenza, Torino, 2011. |