Codice Civile art. 78 - Affinità.

Giuseppe Buffone
aggiornato da Annachiara Massafra

Affinità.

[I]. L'affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell'altro coniuge [87, 251, 303, 417, 429, 433, 434, 581, 1916, 2122, 2399].

[II]. Nella linea e nel grado in cui taluno è parente d'uno dei coniugi, egli è affine dell'altro coniuge.

[III]. L'affinità non cessa per la morte, anche senza prole, del coniuge da cui deriva, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati [434; 307 4 c.p.]. Cessa se il matrimonio è dichiarato nullo, salvi gli effetti di cui all'articolo 87 n. 4.

Inquadramento

Dal rapporto di coniugio non nascono rapporti di “parentela” tra i coniugi in quanto la relazione matrimoniale non rientra nel vincolo di parentela ma costituisce un rapporto a sé stante (Sesta, 282). Tuttavia, il matrimonio genera relazioni giuridicamente rilevanti tra il coniuge e i parenti del partner di questi. Il rapporto intercorrente tra un soggetto e i parenti del proprio coniuge è l'affinità. Essa riflette nella linea e nel grado la parentela che sussiste tra detto coniuge e i suoi congiunti (Cian, Trabucchi, 163). L'istituto ha origine nel mondo romano; l'esegesi delle fonti mostra, tuttavia, come la nozione non abbia, nel corso del tempo, avuto significato e contenuto univoci: inizialmente relativa solo ai coniugi, l'adfinitas fu espressione impiegata successivamente con accezione più estesa ma non per questo più chiara, restando subbia, in altri termini, la sua applicazione ai rapporti tra fidanzati — come da taluni sostenuto — o la sua limitazione a una cerchia ben definita e delimitata di parenti del coniuge (Salito, in Stanzione, 25). Ai sensi dell'art. 78 comma 2, nella linea e nel grado in cui taluno è parente d'uno dei due coniugi, egli è affine dell'altro coniuge: affini in linea retta sono, pertanto, i genitori di un coniuge nei riguardo dell'altro, definiti, rispettivamente, suocero e suocera del marito (genero) o della moglie (nuora). Affini in primo grado in linea retta sono, altresì, i figli nati da un precedente matrimonio rispetto al coniuge del loro genitore. Nella linea collaterale si collocano, invece, ad esempio, i rapporti tra il coniuge ed i fratelli dell'altro oppure gli zii.

L'affinità

La qualifica di “affine”, diversamente da quella di coniuge, non attribuisce uno status rivelando solo una relazione giuridica rilevante. Vi è, però, chi, invece, parla di “status complesso”. La rilevanza di cui si tratta si esprime nella parziale assimilazione dell'affinità alla parentela a determinati fini presi di mira da specifiche disposizioni di legge (v. ex multis, artt. 87, 230-bis, 348, 417, 433 etc.). Tuttavia, parentela ed affinità sono sensibilmente differenti: in primis, l'affinità non ha necessariamente carattere permanente in quanto, ai sensi del comma 3 dell'art. 78, essa cessa se il matrimonio è dichiarato nullo. Inoltre, la parentela si fonda sul fatto generativo mentre l'affinità presuppone l'istituto della famiglia in quanto incardinato sul matrimonio. I presupposti dell'affinità, al lume di quanto sin qui osservato, sono il matrimonio, che deve essere produttivo di effetti civili, ed il legame di parentela che unisce il coniuge ed altri soggetti. I principi che governano l'istituto dell'affinità possono essere espressi mediante alcune regole comuni al diritto di famiglia. Adfines inter se non sunt adfines: ossia, il rapporto di affinità non si estende oltre i rapporti tra l'un coniuge ed i parenti dell'altro coniuge: ad es., gli zii paterni e gli zii materni non sono reciprocamente affini. Inter consanguineos viri et uxoris nulla adfinitas: cioè tra i parenti del marito e quelli della moglie non si crea alcuna affinità. Adfinitas adfinitatem non parit: l'affinità non crea altra affinità e, pertanto, il nuovo coniuge non diviene affine degli affini del coniuge superstite col quale si è sposato. Adfinitas in coniuge superstite non deletur: l'affinità non si scioglie a causa della morte di quest'ultimo.

Applicando questi principi in concreto, non esiste affinità tra il marito e la moglie, tra i parenti del marito e i parenti della moglie, tra gli affini di uno dei coniugi e gli affini dell'altro coniuge, tra il nuovo coniuge e gli affini del coniuge risposatosi (Sesta, 289). Il grado di affinità con un coniuge corrisponde esattamente a quello di parentela con l'altro (Dogliotti, Figone, 263). Va, infine, ricordato un altro principio: adfinitas iure nulla successio permittitur. Il vincolo di affinità non attribuisce alcun diritto relativamente alla successione legittima o necessaria.

Rilevanza

L'affinità, come si è detto, assume rilevanza per effetto del matrimonio: da qui, in passato, la locuzione «affinità legittima».

La dottrina nega, in linea di principio, che possa avere rilevanza l'affinità a fronte di unioni non fondate sul matrimonio o in caso di adozione. Per quanto riguarda quest'ultima, cd. affinità civile, è, invero, un effetto dell'art. 300 quello di escludere la nascita di relazioni di affinità. Per quanto riguarda, invece, la cd. affinità naturale (ma, si ricordi, le etichette “legittimi” e “naturali” è stata rimossa dall'Ordinamento dalla l. n. 219/2012 e dal d.lgs. n. 154/2013), a fronte di una tesi maggioritaria che esclude radicalmente l'affinità nei rapporti matrimoniali, taluni la predicano in ragione di norme che vi alluderebbero, come gli artt. 87 n. 4, 251 e 2399 (per le tesi: v. Salito, in Stanzione, 25).

Cessazione della affinità

La pronuncia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio non determina la caducazione del vincolo di affinità fra un coniuge ed i parenti dell'altro coniuge, atteso che il venire meno di tale vincolo e previsto dall'art. 78 comma 3, nella diversa ipotesi di declaratoria della nullità del matrimonio, e cioè, della sua invalidità originaria (Cass. n. 2348/1978). È controverso se la nullità matrimoniale determini cessazione dell'affinità ex tunc o ex nunc; tuttavia, la tesi che meglio si concilia con il dato letterale della norma è quella che non predica effetti retroattivi.

Unione civile

L'unione civile tra persone dello stesso sesso introduce una nuova categoria di vincoli familiari posto che al coniugio, alla parentela e all'affinità oggi si affianca il rapporto di unione civile. L'art. 78 in tema di affinità, tuttavia, non è tra le norme del codice civile richiamate dalla l. n. 76/2016. Questo omesso richiamo ha dato adito a interpretazioni contrastanti.

Secondo l'opinione maggioritaria, tra la parte di un'unione civile ed i parenti dell'altra parte non sorge alcun vincolo familiare giuridicamente rilevante. Per conseguenza, l'affinità rimane, secondo la disposizione codicistica, «il vincolo tra un coniuge ed i parenti dell'altro coniuge», mentre non possono definirsi «affini» i parenti della parte dell'unione civile. Secondo altro indirizzo la scelta legislativa pare invece criticabile poiché «non trova riscontro nella coscienza sociale secondo la quale col formarsi della coppia, si realizza un ingresso a pieno titolo di ciascun membro nella famiglia dell'altro» (Auletta, 383). Secondo tale opinione «come il coniuge diviene affine dei parenti dell'altro, non vi era ragione per precludere analogo effetto riguardo ai parenti del partner dell'unione civile, principio ormai espresso dall'art. 74 a proposito della parentela naturale». Alla luce del vigente art. 1 comma 20 l. n. 76/2016, deve ritenersi che, in realtà, l'istituto dell'affinità non sia richiamato per gli uniti civili: ciò, però, con una disarmonia che potrebbe non essere avallata dalla Corte Costituzionale, sotto l'imperio dell'art. 3 Cost.

Bibliografia

Aa.Vv., Il matrimonio. Le unioni di fatto. I rapporti personali, Torino, 2011; Cian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Dogliotti, Figone, Della parentela e dell'affinità in Comm. Cendon, Torino, 1991; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Giorgianni, La dichiarazione di morte presunta, Giuffrè, 1943; Sesta - a cura di -, Codice della famiglia, Milano, 2015; Stanzione, Il diritto di famiglia nella dottrina e nella giurisprudenza, Torino, 2011.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario