Codice Civile art. 163 - Modifica delle convenzioni (1).

Giuseppe Buffone
aggiornato da Annachiara Massafra

Modifica delle convenzioni (1).

[I]. Le modifiche delle convenzioni matrimoniali, anteriori o successive al matrimonio, non hanno effetto se l'atto pubblico non è stipulato col consenso di tutte le persone che sono state parti nelle convenzioni medesime, o dei loro eredi.

[II]. Se uno dei coniugi muore dopo aver consentito con atto pubblico alla modifica delle convenzioni, questa produce i suoi effetti se le altre parti esprimono anche successivamente il loro consenso, salva l'omologazione del giudice. L'omologazione può essere chiesta da tutte le persone che hanno partecipato alla modificazione delle convenzioni o dai loro eredi.

[III]. Le modifiche convenute e la sentenza di omologazione hanno effetto rispetto ai terzi solo se ne è fatta annotazione in margine all'atto del matrimonio [34-bis att.].

[IV]. L'annotazione deve inoltre essere fatta a margine della trascrizione delle convenzioni matrimoniali ove questa sia richiesta a norma degli articoli 2643 e seguenti [34-bis 2 att.].

(1) Articolo così sostituito dall'art. 44 l. 19 maggio 1975, n. 151.

Inquadramento

L'art. 163 regola casi e modi di modificabilità delle convenzioni matrimoniali. Atteso il carattere contrattuale del patto, la modifica richiede una nuova stipulazione cui prendano parte tutte le persone che hanno sottoscritto l'accordo originario. È ammessa la modifica delle convenzioni stipulate sia prima del matrimonio che dopo. Se uno dei coniugi muore dopo aver consentito con atto pubblico alla modifica delle convenzioni, questa produce i suoi effetti se le altre parti esprimono anche successivamente il loro consenso, salva l'omologazione del giudice. L'omologazione può essere chiesta da tutte le persone che hanno partecipato alla modificazione delle convenzioni o dai loro eredi.

La manifestazione di volontà del coniuge deceduto ha natura di atto mortis causa (Cian, Trabucchi, 300). Le modifiche convenute e la sentenza di omologazione hanno effetto rispetto ai terzi solo se ne è fatta annotazione in margine all'atto del matrimonio: si tratta del regime di pubblicità legale che fa conseguire alla modificazione l'idoneità ad essere opponibile. L'annotazione deve inoltre essere fatta a margine della trascrizione delle convenzioni matrimoniali ove questa sia richiesta a norma degli artt. 2643 e ss.

Modifica delle convenzioni matrimoniali

Occorre distinguere tra convenzione contemplata dall'art. 163 e l'accordo in forza del quale i coniugi, già in regime di comunione, dopo avere optato per la separazione dei beni, procedono alla divisione amichevole del patrimonio comune (Sesta, 690), secondo quanto acclarato dalla Suprema Corte (Cass. n. 9846/1996): la convenzione tra i coniugi, che esprime l'opzione per la cessazione della comunione legale e per il correlativo passaggio alla separazione dei beni, esaurisce in se stessa quell'incidenza sul regime dei rapporti patrimoniali tra i coniugi che la qualifica come convenzione matrimoniale modificativa, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 163 e la rende come tale soggetta ai requisiti di forma costitutiva di cui all'art. 162. Tale non è, invece, considerabile la convenzione in virtù della quale avviene il passaggio dalla situazione potenziale di divisibilità (conseguente al pregresso scioglimento) all'attualità (derivante dal compimento della divisione) dell'attribuzione a ciascuno dei coniugi dell'esclusiva titolarità di uno o più diritti o cespiti precedentemente comuni. Questa divisione non incide, infatti, su una situazione giuridica di comunione legale speciale (alla quale soltanto è riferibile la disciplina degli artt. 162 e 163), che non esiste più nel momento in cui viene posta in essere la divisione convenzionale, alla quale, perciò, torna applicabile la disciplina di forma e di sostanza che regola la divisione ordinaria.

Unione civile

La normativa sulle unioni civili (art. 1 comma 20, l. 20 maggio 2016, n. 76) richiama le norme in questione come applicabili anche agli uniti civilmente (artt.  162, 163, 164, 166).

Bibliografia

Avagliano, famiglia e accordi per la crisi, tra matrimoni, unioni civili e convivenze in Riv. not.  2017, 2, 251; Bargelli, L’autonomia privata nella famiglia legittima: il caso degli accordi conclusi in occasione o in vista del divorzio, in Riv. crit. dir. priv. 2001, 303 ss; Buffone, Misura alimentare e perequazione: le Sezioni Unite cercano di risolvere il “millennium problem” dell’assegno divorzile in giustiziacivile.com, 1 agosto 2018; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Sesta, Impresa familiare e convivente in Guida dir.  2004, 3, 67.

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