Codice Civile art. 187 - Obbligazioni contratte dai coniugi prima del matrimonio (1).Obbligazioni contratte dai coniugi prima del matrimonio (1). [I]. I beni della comunione [177], salvo quanto disposto nell'articolo 189, non rispondono delle obbligazioni contratte da uno dei coniugi prima del matrimonio. (1) Articolo così sostituito dall'art. 66 l. 19 maggio 1975, n. 151. L'art. 55 della stessa legge, ha modificato l'intitolazione di questa Sezione e soppresso la suddivisione in paragrafi. InquadramentoL'art. 187, pur rubricato “obbligazioni contratte dai coniugi prima del matrimonio”, è riferibile ai vincoli obbligatori che siano stati contratti prima del sorgere della comunione legale. Regime giuridicoLa dottrina ha segnalato in più occasioni l'imprecisione terminologica di questa disposizione là dove si riferisce a obbligazioni contratte “prima del matrimonio”: in realtà l'art. 187 va letto con riferimento a quelle obbligazioni che siano state assunte dai coniugi prima che sia sorto il regime patrimoniale della comunione legale. La regola enunciata dal disposto in rassegna è chiara: “i beni della comunione non rispondono delle obbligazioni contratte da uno dei coniugi prima del matrimonio”. Ciò nondimeno, l'eccezione introdotta dall'art. 187 vuota totalmente la predetta regola di qualsivoglia contenuto (Sesta, 869) al punto che la Dottrina quasi unanimemente denuncia la superfluità dell'intero articolato (Cian, Trabucchi, 232). L'eccezione cui si fa riferimento è la riserva enucleata dallo stesso articolo 187: “salvo quanto disposto nell'articolo 189”. Il richiamo a questo addentellato normativo vuol dire che i creditori particolari di uno dei coniugi, anche quando il credito è sorto anteriormente al matrimonio, possono soddisfarsi in via sussidiaria sui beni della comunione, sino al valore corrispondente alla quota del coniuge obbligato. Questo frammento di disciplina, in seno all'art. 187, è il frutto finale dei lavori che hanno portato alla l. n. 151/1975 ove si ritenne di aggiungere il richiamo all'art. 189 per evitare che il regime così risultante potesse prestarsi ad abusi. Ma, a questo punto, la stessa norma di cui all'art. 187 avrebbe potuto essere rimossa poiché l'eccezione come oggi vigente lo ha vuotato di significato. BibliografiaCian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015. |