Codice Civile art. 314 - Pubblicità (1) (2).

Giusi Ianni

Pubblicità (1) (2).

[I]. La sentenza definitiva che pronuncia l'adozione è trascritta a cura del cancelliere del tribunale competente, entro il decimo giorno successivo a quello della relativa comunicazione, da effettuarsi non oltre cinque giorni dal deposito, da parte del cancelliere del giudice dell'impugnazione, su apposito registro e comunicata all'ufficiale di stato civile per l'annotazione a margine dell'atto di nascita dell'adottato.

[II]. Con la procedura di cui al primo comma deve essere altresì trascritta ed annotata la sentenza di revoca della adozione, passata in giudicato.

[III]. L'autorità giudiziaria può inoltre ordinare la pubblicazione della sentenza che pronuncia l'adozione o della sentenza di revoca nei modi che ritiene opportuni.

(1) Ai sensi dell'art. 3 l. 5 giugno 1967, n. 431, nelle ipotesi di cui a questo Capo, alla competenza della corte d'appello è sostituita quella del tribunale nel cui circondario l'adottante ha la residenza. Per l'adozione di minorenni è competente il tribunale per i minorenni.

(2) Articolo dapprima modificato dall'art. 66 l. 4 maggio 1983, n. 184 e successivamente così sostituito dall'art. 31 l. 28 marzo 2001, n. 149. Il testo, nella versione precedente, recitava: «[I]. Il decreto che pronunzia l'adozione, divenuto definitivo, è trascritto a cura del cancelliere del tribunale competente, entro il decimo giorno successivo a quello della relativa comunicazione, da effettuarsi non oltre cinque giorni dal deposito, da parte del cancelliere del giudice dell'impugnazione, su apposito registro e comunicato all'ufficiale di stato civile per l'annotazione a margine dell'atto di nascita dell'adottato. [II]. Con la procedura di cui al comma precedente deve essere altresì trascritta ed annotata la sentenza di revoca della adozione, passata in giudicato. [III]. L'autorità giudiziaria può inoltre ordinare la pubblicazione del decreto che pronunzia l'adozione o della sentenza di revoca nei modi che ritiene opportuni».

Inquadramento

La norma in commento disciplina il regime di pubblicità della sentenza che definisce il giudizio di adozione. Anche tale norma è il frutto delle modifiche apportate prima dalla l. n. 184/1983 poi dalla l. n. 149/2001: in particolare, la l. n. 184/1983 ha uniformato la disciplina della pubblicità del decreto che pronunciava sull'adozione con quello della sentenza di revoca (che in passato erano differenti) ed ha introdotto la regola dell'impulso d'ufficio dei relativi adempimenti, prima, invece, eseguibili su istanza di parte.

Il regime di pubblicità della sentenza che decide sull'adozione e di quella che decide sulla revoca

La sentenza definitiva che pronuncia l'adozione, così come quella che pronuncia sulla revoca, una volta passata in giudicato, deve essere trascritta sull'apposito registro a cura del cancelliere del tribunale competente, entro il decimo giorno successivo a quello della relativa comunicazione — che deve, a sua volta, effettuarsi non oltre cinque giorni dal deposito, ad opera del cancelliere del giudice dell'impugnazione — e deve essere comunicata nei medesimi termini all'ufficiale di stato civile per l'annotazione a margine dell'atto di nascita dell'adottato. Trattasi di forma di pubblicità notizia e non di pubblicità costitutiva, posto che gli effetti dell'adozione e della revoca si producono già con il passaggio in giudicato della sentenza che le pronuncia, indipendentemente dalla relativa trascrizione. L'ulteriore forma di pubblicità prevista dal comma terzo dell'art. 314 c.c. può essere, invece, disposta solo in presenza di particolari ragioni che la giustifichino (in tali casi, ad esempio, l'Autorità Giudiziaria potrà disporre la pubblicazione per estratto della sentenza su giornali e periodici).

Bibliografia

Astiggiano-Dogliotti, Le adozioni, Milano, 2014, 249 e ss.; Baviera, L'adozione speciale, Milano, 1982, 56); Bonilini, Manuale di diritto di famiglia, Torino, 2014, 401 e ss.; Cendon, sub art. 293 c.c., in Commentario al codice civile, Milano, 2010; Collura-Zatti, Trattato di diritto di famiglia, 2, Milano, 2012; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 1984, 332.

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