Codice Civile art. 315 - Stato giuridico della filiazione (1).Stato giuridico della filiazione (1). [I]. Tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico (1) Articolo così sostituito dall'art. 1, l. 10 dicembre 2012, n. 219. Il testo precedente, risultante dalle modifiche adottate dall'art. 137 l. 19 maggio 1975, n. 151, recitava: «Doveri del figlio verso i genitori - [I] Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa». InquadramentoL'attuale formulazione della norma rappresenta il frutto della riforma normativa che ha investito la materia della filiazione, in particolare con l'entrata in vigore della l. n. 219/2012, che ha sancito la totale equiparazione, agli effetti giuridici, tra figli legittimi e figli naturali, eliminando quelle differenze ancora residuate malgrado la prima grande riforma operata con l. n. 151/1975. L'evoluzione normativa della materia della filiazioneIl codice civile del 1942, sulla scia della tradizione napoleonica, configurava una netta contrapposizione tra filiazione legittima (nata, cioè, all'interno del matrimonio) e filiazione illegittima (nata fuori dal matrimonio), assegnando alla prima categoria una situazione di assoluta preminenza in termini di tutela giuridica. Tale assetto normativo non mutava neppure con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, che pure all'art. 30, sanciva il dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli anche se nati fuori dal matrimonio. Solo con la l. n. 151/1975 ai figli nati fuori dal matrimonio — definiti come figli naturali e non più illegittimi — veniva garantita una dignità giuridica pressoché pari a quella dei figli nati in costanza di matrimonio. Tale processo evolutivo era proseguito con la l. n. 54/2006 che, nel dettare le norme in tema di affidamento condiviso, aveva unificato le regole sostanziali applicabili a seguito della disgregazione della coppia genitoriale, che diventavano le medesime, sia nel rapporto genitori-figli legittimi, che nel rapporto genitori-figli naturali. Restavano, tuttavia, delle differenziazioni, in particolare in materia di parentela, acquistando la parentela naturale valore giuridico solo se riconosciuta o dichiarata giudizialmente e solo nell'ambito del rapporto tra figlio e genitore che effettuava il riconoscimento (art. 261), nonché in materia successoria, prevedendo l'art. 537 la possibilità per i figli legittimi di soddisfare in denaro i diritti di riserva spettanti ai figli naturali che a ciò non si opponessero, con conseguente esclusione di questi ultimi dalla comunione ereditaria. L'unicità dello stato di figlioTali residue — ma comunque importanti — differenziazioni sono state eliminate con la l. n. 219/2012, che ha introdotto il principio dell'unicità dello stato di figlio, indipendentemente, quindi, dalla nascita all'interno o fuori dal matrimonio, modificando, contestualmente, anche l'art. 74 in ordine alla disciplina della parentela, oggi definita come il vincolo esistente tra persone discendenti dallo stesso stipite, all'interno o fuori dal matrimonio. È stata, altresì, abrogata la disciplina della legittimazione; sono stati disciplinati in modo unitario i diritti e doveri tra genitori e figli (nuovo art. 315-bis) ed è stata introdotta la nozione di responsabilità genitoriale, in luogo di quella di potestà genitoriale. La riforma è stata, infine, completata con il d.lgs. n. 154/2013, che ha eliminato da ogni testo di legge la distinzione terminologica tra figli legittimi e figli naturali, dando così piena attuazione al principio di unicità dello stato di figlio. BibliografiaBellelli, I doveri del figlio verso i genitori nella legge di riforma della filiazione, in Dir. famiglia fasc.2, 2013, 645; Buffone, Le novità del «decreto filiazione», Milano, 2014, 1 e ss.; Collura-Zatti, Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012, 1449 e ss; Dogliotti, La filiazione fuori dal matrimonio, Milano, 2015, 197 e ss.; Figone, La riforma della filiazione e della responsabilità genitoriale, Torino, 2014, 1 e ss.; Montecchiari, La potestà dei genitori, Milano, 2006, 223 e ss; Ruscello, La potestà dei genitori. Usufrutto legale, Milano, 2010, 1 e ss. |